Napoli guarda alle sue periferie non come margini da contenere, ma come cuori pulsanti di una nuova visione urbana e sociale. È con questo spirito che il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha presentato una serie di interventi strategici destinati a cambiare il volto di due quartieri simbolo della città: Scampia e Secondigliano. In un incontro istituzionale tenutosi con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, e il commissario alle periferie, Massimo Ciciliano, si è fatto il punto su un piano articolato che unisce rigenerazione urbana, bonifiche ambientali, recupero di impianti sportivi e un forte richiamo al tema educativo e sociale che oggi tocca profondamente le nuove generazioni. Non si tratta solo di opere pubbliche, ma di una visione che cerca di restituire dignità, vivibilità e speranza a territori troppo a lungo dimenticati.
Le parole del sindaco Manfredi sono state chiare: “Abbiamo voluto mettere insieme due quartieri, d’accordo con il Governo, Scampia e Secondigliano, perché entrambi meritano attenzione. Su Scampia c’è già un importante lavoro avviato da anni, a partire dalle Vele fino all’Università. Secondigliano, invece, è un quartiere fondamentale per la città, che ha sofferto troppo e su cui vanno fatti interventi che in passato sono mancati”.
Ecco perché il piano si muove su più fronti. Il primo è quello dello smantellamento del campo rom di Cupa Perillo a Scampia, da anni simbolo di abbandono e di emergenza ambientale. L’intervento prevede la bonifica di un’area devastata dagli sversamenti abusivi, una ferita aperta nel territorio che ora potrà essere risanata grazie a uno stanziamento di 16 milioni di euro provenienti dai Fondi per lo Sviluppo e la Coesione. A questi si aggiungono poco più di 6 milioni destinati alla realizzazione degli svincoli stradali, opere fondamentali per migliorare l’accessibilità a Scampia e spezzare finalmente quell’isolamento urbanistico che ha contribuito al degrado del quartiere.
Ma l’obiettivo non è solo infrastrutturale: nell’area bonificata sorgeranno spazi sportivi e luoghi di aggregazione, concepiti come strumenti per favorire l’inclusione, la socialità e l’integrazione.
In parallelo, grande attenzione è rivolta a Secondigliano e in particolare al rione Berlingieri, da sempre considerato il cuore simbolico del quartiere. “È un rione a cui teniamo molto – ha spiegato Manfredi – e riqualificarlo significa rilanciare l’intero territorio, lanciare un messaggio di speranza ai residenti, ai giovani, alle famiglie”. Il progetto prevede interventi mirati a contrastare il degrado sociale e urbano, restituendo qualità architettonica, decoro e vivibilità. Si tratta di un percorso ancora in fase di definizione, con l’amministrazione al lavoro per reperire tutte le risorse necessarie.
E se la riqualificazione urbana passa per le strade e le piazze, non può prescindere dal rilancio degli impianti sportivi, luoghi cruciali per offrire ai giovani un’alternativa concreta alla strada. È in questa logica che si inserisce il recupero della piscina comunale di Secondigliano, che sarà affidato alla collaborazione tra il Comune e la società Sport e Salute, con un investimento di poco superiore ai 4 milioni di euro. Un’opera che non è solo infrastruttura, ma simbolo di rinascita e coesione sociale.
Tuttavia, come ha sottolineato il primo cittadino, la rigenerazione materiale dei luoghi non basta se non si accompagna a una profonda rigenerazione culturale e sociale. Un tema che emerge con forza alla luce del femminicidio di Martina Carbonaro ad Afragola, un evento drammatico che ha colpito al cuore l’intera comunità metropolitana di Napoli.
Manfredi, rispondendo a una domanda sul caso, ha parlato con toni duri ma lucidi: “C’è un grande dolore. Il ripetersi di questi eventi ci dice che esiste una fragilità profonda nei nostri ragazzi, soprattutto nell’incapacità di accettare il rifiuto. È un disagio che affonda le sue radici in un vuoto educativo che non possiamo più ignorare”.
Il sindaco ha insistito sulla necessità di una vera educazione all’affettività, sottolineando come sia necessario insegnare ai giovani, in particolare ai maschi, il rispetto per l’altro, la gestione delle emozioni, la cultura del no e della sconfitta. E ha parlato da padre prima che da politico, invitando l’intera società a interrogarsi: “Non è solo un problema della politica. È una responsabilità collettiva. Ognuno di noi, come cittadino e come persona, deve fare la propria parte. Non possiamo limitarci a indignarci, dobbiamo intervenire, educare, ascoltare”.
Un richiamo forte anche al ruolo dei social network, spesso amplificatori di modelli tossici e di pressioni che alimentano insicurezze e comportamenti devianti. “Ci sono troppe provocazioni, troppe sollecitazioni – ha detto Manfredi – qualcosa non funziona. Dobbiamo capire dove stiamo sbagliando e intervenire, senza retorica ma con urgenza”.
In questo quadro complesso e doloroso, l’azione dell’amministrazione comunale si presenta come un tentativo di visione integrata, in cui urbanistica, inclusione sociale, cultura ed educazione si tengono insieme in un progetto complesso ma necessario. Riqualificare non è solo costruire, è dare un futuro. E Scampia e Secondigliano, con i loro volti feriti ma fieri, meritano questo futuro. La speranza, oggi, è che dalle parole e dai progetti si passi finalmente ai cantieri, e dai cantieri ai cambiamenti reali. Perché la dignità non si promette: si costruisce. Un passo alla volta, quartiere dopo quartiere.