Nella notte tra venerdì e sabato, un episodio inquietante ha turbato il silenzio del Rione Berlingieri, a Secondigliano. Un’automobile è stata data alle fiamme da ignoti, in circostanze che appaiono sin da subito sospette e che hanno generato preoccupazione e sgomento tra i residenti della zona. Le immagini dell’incendio sono state inviate direttamente al deputato Francesco Emilio Borrelli, da tempo attento osservatore delle dinamiche di degrado e criminalità che affliggono alcune aree della periferia nord di Napoli.
Le cause che hanno portato al rogo dell’autovettura non sono ancora note, così come non sono stati individuati i responsabili del gesto. Tuttavia, la natura dell’episodio lascia pochi dubbi sulla sua matrice dolosa, almeno secondo le testimonianze raccolte e l’impressione generale degli abitanti. Il fuoco ha avvolto l’auto nel cuore della notte, destando gli inquilini dei palazzi vicini e creando momenti di panico, complice anche il timore che le fiamme potessero propagarsi ulteriormente.
A colpire, oltre all’atto in sé, è il clima di insicurezza crescente che si respira in molte aree di Secondigliano, un quartiere che nonostante la forte presenza di persone oneste e laboriose, continua a fare i conti con fenomeni legati alla criminalità organizzata, alla microcriminalità e al degrado urbano. Episodi come questo – l’incendio di un’auto da parte di ignoti – rientrano in un contesto più ampio di tensione sociale, conflitti sotterranei e, in alcuni casi, tentativi di controllo del territorio da parte di gruppi violenti, spesso composti da giovanissimi.
Il deputato Francesco Emilio Borrelli ha commentato duramente l’accaduto, sottolineando l’urgenza di un intervento deciso da parte delle istituzioni. “Bisogna indagare a fondo su questo episodio per verificarne subito la probabile natura dolosa, come dichiarano i denuncianti, e risalire ai responsabili che hanno dato alle fiamme l'autovettura cercando di comprendere se il gesto abbia una valenza criminale legata al controllo del territorio. Più volte, di recente, siamo stati nei diversi rioni di Secondigliano spesso assediati da gang criminali di giovanissimi che si sfidano tra loro rendendo la vita impossibile ai residenti. Contro questa deriva criminale torno a chiedere una maggiore presenza delle forze dell'ordine soprattutto negli orari notturni a tutela della stragrande maggioranza di persone per bene che abitano questi rioni che in alcun modo possono essere lasciate in balìa dei violenti”.
Parole che evidenziano non solo la gravità dell’evento in sé, ma anche l’allarme sociale che scaturisce da simili episodi. Il Rione Berlingieri, come altre zone della periferia napoletana, sta vivendo un periodo difficile, segnato da una sensazione di abbandono istituzionale e da una crescente esasperazione dei cittadini, costretti a convivere quotidianamente con situazioni di degrado, atti vandalici, violenza e minacce più o meno visibili.
L’incendio dell’automobile potrebbe rappresentare solo la punta dell’iceberg di una serie di tensioni che covano sotto la superficie. In passato, episodi simili sono stati interpretati come avvertimenti, vendette personali o gesti dimostrativi di bande che cercano di imporre la propria presenza sul territorio. Proprio per questo, appare fondamentale che le forze dell’ordine conducano accertamenti rapidi e approfonditi per comprendere la vera natura del gesto e identificare gli autori.
I residenti, intanto, chiedono risposte. Chiedono maggiore sicurezza, più pattugliamenti, una presenza più costante dello Stato. Chiedono soprattutto di non essere lasciati soli. Vivere nel timore che la propria auto possa essere incendiata durante la notte, senza sapere il perché, senza avere nemmeno la certezza che ci sarà giustizia, è una condizione inaccettabile per qualsiasi cittadino. L’episodio di Secondigliano è solo l’ultimo di una lunga serie di eventi che impongono una riflessione seria sul controllo del territorio e sulla necessità di investire in prevenzione, legalità e presenza attiva dello Stato.
In attesa che la magistratura e le forze dell’ordine facciano chiarezza, rimane la sensazione amara di vivere in una città dove spesso si fa fatica a distinguere il confine tra normalità e sopraffazione, tra convivenza civile e paura. L’auto bruciata al Rione Berlingieri diventa così simbolo di un disagio più grande, di una battaglia che va combattuta non solo con gli strumenti della repressione, ma anche con quelli dell’educazione, della presenza sociale, del recupero dei quartieri e della dignità dei suoi abitanti.