Nel cuore del rione Gescal, tra Secondigliano e Miano, un atto vandalico ha colpito il murale dedicato a Geolier, il rapper napoletano che ha conquistato la scena musicale italiana con il suo talento e il suo legame viscerale con il territorio. L’opera, realizzata nel 2024 dallo street artist Filospray, ritraeva il volto del cantante accanto a quello di Diego Armando Maradona, simbolo indiscusso di Napoli e della sua cultura popolare. Tuttavia, nella notte tra venerdì e sabato, ignoti hanno ricoperto di vernice bianca solo il volto di Geolier, lasciando intatta l’immagine del leggendario calciatore argentino. Un gesto che ha scosso il quartiere, ma che ha trovato una risposta immediata e compatta da parte della comunità.
La scoperta dell’atto vandalico ha generato stupore e indignazione tra i residenti, che hanno visto in questo gesto qualcosa di più di una semplice bravata. L’immagine di Geolier su quel muro non rappresentava solo un omaggio a un artista di successo, ma era diventata un simbolo per il rione, un segno di riscatto e orgoglio per una zona spesso raccontata attraverso stereotipi negativi. Il fatto che solo il volto del rapper sia stato deturpato ha alimentato dubbi e interrogativi sulle motivazioni del gesto, ma la reazione del quartiere è stata immediata: non c’è spazio per il rancore, solo per la volontà di ricostruire.
Filospray, l’artista che ha dato vita all’opera, ha espresso il suo dispiacere sui social, definendo l’accaduto “uno schiaffo al cuore del rione Gescal”. Ma le sue parole non sono state di rabbia, bensì di determinazione: “Lo rifaremo presto”, ha promesso, confermando che l’arte e il senso di appartenenza non possono essere cancellati con un atto vandalico. Il murale tornerà a splendere, più forte di prima, grazie alla volontà di chi crede nell’arte come strumento di espressione e di aggregazione.
L’opera era stata realizzata il 1° febbraio 2024, pochi giorni prima della partecipazione di Geolier al Festival di Sanremo, dove il rapper ha conquistato il secondo posto con il brano “I p' me, tu p' te”. Il luogo scelto per il murale non era casuale: si trova sulla porta di un circolo nella III traversa Cupa Capodichino, un posto che per Geolier ha un significato speciale. Qui, tra le strade del rione Gescal, il rapper ha trascorso la sua infanzia e adolescenza, costruendo le basi di quella che sarebbe diventata una carriera folgorante. Nonostante oggi viva a Pozzuoli, dove si è trasferito dopo il successo, il legame con il suo quartiere di origine rimane saldo, e l’affetto dei suoi fan e concittadini ne è la dimostrazione.
Quello che è successo ha sollevato molte domande, ma il quartiere ha reagito con una compostezza che dimostra quanto Geolier sia amato dalla sua gente. “Qui tutti gli vogliono bene”, raccontano i residenti, escludendo l’ipotesi di un attacco diretto all’artista e parlando piuttosto di un’azione insensata, priva di un vero movente. Ma anche un gesto privo di senso può lasciare un segno, e per questo la comunità ha voluto ribadire con forza che il murale tornerà presto alla sua bellezza originale.
L’opera di Filospray non è solo un tributo a Geolier, ma racchiude un messaggio più ampio, unendo passato e presente del quartiere. Accanto al rapper, infatti, campeggia la figura di Diego Armando Maradona, colto in un momento iconico: il bacio sulla fronte al massaggiatore Salvatore Carmando, un gesto diventato un rito scaramantico durante le partite con il Napoli. Un’immagine che incarna la passione, la dedizione e la fede incrollabile di un popolo verso i suoi simboli. E Geolier, con il suo successo, è diventato uno di questi simboli.
Nel quartiere, la notizia del vandalismo si è diffusa rapidamente, suscitando un’ondata di solidarietà nei confronti del rapper e dell’artista che ha realizzato il murale. Sui social sono comparsi numerosi messaggi di supporto, a dimostrazione del forte legame che unisce Geolier alla sua terra. “Emanuele non merita questo, il rione non merita questo”, ha scritto Filospray, interpretando il sentimento di tanti abitanti del Gescal.
L’episodio ha dimostrato ancora una volta come l’arte urbana non sia solo un elemento decorativo, ma un mezzo potente per raccontare storie, per dare un’identità a un luogo, per creare appartenenza. Il murale di Geolier non è solo un disegno su un muro, ma un pezzo di memoria collettiva, un’opera che ha dato voce a un quartiere e ai suoi abitanti. E se qualcuno ha provato a cancellarlo, il messaggio che ne scaturisce è chiaro: non basta una mano di vernice per spegnere il senso di comunità e l’orgoglio di un popolo.
Nei prossimi giorni, Filospray tornerà a lavorare sull’opera, riportando alla luce il volto di Geolier e restituendo al rione un simbolo che aveva già dimostrato di avere un significato profondo per la sua gente. Sarà un momento di rinascita, di riscatto, una dimostrazione tangibile di come l’arte sia più forte di qualsiasi atto vandalico.
Il rione Gescal, Napoli e i fan di Geolier attendono con impazienza il ritorno del murale, perché in fondo, più che un semplice atto di vandalismo, quello che è accaduto è diventato un’occasione per ribadire con ancora più forza il valore di un artista e della comunità che lo ha visto crescere. L’arte resiste, la musica resiste, e il legame tra Geolier e la sua terra è più solido che mai.
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