Un fiore rosso e uno bianco, simboli di dolore e speranza, sono stati lasciati all’ingresso della FrigoCaserta a Gricignano dai genitori di Patrizio Spasiano, il giovane di 19 anni morto lo scorso 10 gennaio a causa di una fuga di ammoniaca nello stabilimento in cui lavorava come tirocinante. Accanto ai fiori, un biglietto con un messaggio chiaro e commovente: "Siamo qui con te e per te. Non ci fermeremo mai finché non avrai giustizia."
Il presidio, organizzato giovedì mattina davanti ai cancelli della fabbrica, è stato un momento di forte mobilitazione per chiedere verità sulle circostanze della morte del giovane lavoratore. All’iniziativa, lanciata dalla Usb Campania, hanno partecipato centinaia di persone, tra cui studenti, collettivi universitari e diverse associazioni. La protesta è stata sostenuta anche dal Comitato Giustizia per Patrizio e da Potere al Popolo, che da settimane denunciano l’ennesimo caso di morte sul lavoro.
Patrizio Spasiano era un tirocinante con un contratto di un anno, pagato appena 500 euro al mese dalla Cofrin, una cooperativa di Villaricca. Il giorno della tragedia, il giovane si trovava all’interno di una cella frigorifera della FrigoCaserta, impegnato in operazioni che, secondo i manifestanti, non rientravano nelle sue mansioni. L’incidente si è verificato mentre era intento a effettuare una saldatura su un trabattello, quando una nube tossica di ammoniaca ha invaso il locale. I suoi colleghi sono riusciti a fuggire, mentre lui è rimasto intrappolato, perdendo i sensi.
La madre di Patrizio, Simona Esposito, ha raccontato con dolore il momento in cui ha visto il corpo del figlio. Durante il presidio, ha mostrato un manichino annerito con le mani sul viso, simbolo di ciò che le è stato strappato. "Lo hanno trovato così mio figlio – ha detto tra le lacrime – voglio capire come fanno a dormire la notte con la testa sul cuscino."
Al sit-in erano presenti anche il padre di Patrizio, Armando Spasiano, e la fidanzata Noemi, che è rimasta in silenzio, stretta nel dolore. Gli amici del giovane, i ragazzi del Rione Berlingieri di Secondigliano, hanno preso la parola per chiedere verità e giustizia. Un giovane rapper ha annunciato di aver scritto una canzone dedicata a Patrizio, per mantenere viva la memoria e denunciare le condizioni di sfruttamento a cui tanti ragazzi vengono sottoposti nei luoghi di lavoro.
La richiesta di giustizia si fa sempre più forte. "Patrizio rappresenta l’ennesima vittima di un sistema che sfrutta i tirocinanti per risparmiare sulla sicurezza", ha affermato Giuliano Granato, portavoce nazionale di Potere al Popolo. "Non possiamo accettare che in questa regione si continui a morire per uno stage. Serve una legge che punisca severamente chi non rispetta le norme di sicurezza sul lavoro. Serve il reato di omicidio sul lavoro."
La Procura della Repubblica di Napoli Nord ha aperto un’indagine per omicidio colposo, con tre persone già iscritte nel registro degli indagati: due rappresentanti della Cofrin e il responsabile della FrigoCaserta. Gli investigatori stanno ricostruendo nei dettagli l’accaduto, esaminando le condizioni di sicurezza all’interno dello stabilimento e le reali mansioni affidate a Patrizio.
L’attenzione sul caso è alta, soprattutto perché la morte di Patrizio Spasiano non è un episodio isolato. Solo dieci giorni prima, il 31 dicembre, un altro operaio, Pompeo Mezzacapo di Capodrise, aveva perso la vita nello stesso stabilimento, schiacciato da un muletto. Due tragedie in pochi giorni che hanno acceso i riflettori sulle condizioni di sicurezza in quella fabbrica.
Le proteste non si fermeranno. Nei giorni scorsi, a Napoli, Torino e Padova, alcune strade sono state simbolicamente ribattezzate "Via Patrizio Spasiano", per mantenere viva la memoria del giovane e sensibilizzare l’opinione pubblica sulle morti sul lavoro. Il Comitato Giustizia per Patrizio ha annunciato nuove iniziative, mentre la Usb sta valutando di costituirsi parte civile nel processo.
Il grido di dolore della famiglia di Patrizio è diventato il grido di tanti lavoratori, studenti e cittadini che chiedono di fermare questa strage silenziosa. Perché nessun ragazzo di 19 anni dovrebbe morire per un tirocinio. Perché la vita non può valere 500 euro al mese. Perché la giustizia per Patrizio Spasiano è una battaglia che riguarda tutti.
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