Una notte di paura ha scosso Napoli e l’area flegrea a causa di un terremoto di magnitudo 4.4 che si è verificato all’1:25, svegliando migliaia di persone e causando danni a edifici e automobili. L’epicentro del sisma è stato localizzato in mare, davanti a Pozzuoli, a una profondità di circa due chilometri, ma l’intensità della scossa è stata percepita con particolare forza anche nel capoluogo campano, dove molti cittadini si sono riversati in strada nonostante la pioggia battente. Il terremoto ha provocato il distacco di calcinacci da alcuni palazzi, danneggiando auto in sosta e causando il crollo di un controsoffitto in un’abitazione di Bagnoli, dove una donna è rimasta lievemente ferita. I Vigili del Fuoco sono intervenuti in più punti della città per verificare la stabilità di diversi edifici e prestare soccorso ai cittadini in difficoltà.
Subito dopo la scossa principale, almeno sei repliche di minore intensità si sono susseguite nell’arco di due ore, alimentando il timore tra la popolazione. L’evento sismico è stato il più forte registrato nell’area da oltre 40 anni, con effetti più intensi rispetto al sisma del 20 maggio scorso. In particolare, a Bagnoli e Fuorigrotta si sono verificati disagi a causa di porte rimaste incastrate dal movimento tellurico, bloccando temporaneamente alcune persone all’interno delle loro abitazioni. A destare preoccupazione è stato anche il danneggiamento del campanile della chiesa di Sant’Anna, dal quale si sono staccati frammenti di muratura.
Momenti di tensione si sono registrati all’ex base Nato di Bagnoli, un’area destinata all’accoglienza in caso di emergenza, dove alcuni cittadini hanno forzato i cancelli per trovare riparo. Molti residenti, impauriti dall’intensità della scossa, hanno preferito trascorrere la notte in auto piuttosto che rientrare nelle proprie abitazioni. La Protezione Civile e i Vigili del Fuoco hanno avviato controlli per valutare la stabilità degli edifici più a rischio, verifiche che proseguiranno per tutta la giornata.
Le istituzioni locali si sono attivate immediatamente per rispondere all’emergenza. Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha partecipato a una riunione con la Prefettura per coordinare le misure di sicurezza. È stata disposta la chiusura delle scuole nella Decima Municipalità (Bagnoli-Fuorigrotta) per consentire ispezioni strutturali, mentre a Pozzuoli il Centro Operativo Comunale è stato attivato per assistere la popolazione e gestire gli interventi di emergenza. Il sindaco Luigi Manzoni ha rassicurato i cittadini dichiarando che, nonostante il grande spavento, non si registrano danni strutturali gravi, ma è stata comunque predisposta l’apertura di un centro di accoglienza a Monteruscello per chi non si sente sicuro a rientrare a casa.
L’Osservatorio Vesuviano ha analizzato il fenomeno e ha sottolineato che il sisma ha registrato accelerazioni mai rilevate prima nella zona flegrea, confermando la sua particolare intensità. Lo sciame sismico che ha seguito la scossa principale comprende almeno sette eventi, con la replica più forte che ha raggiunto magnitudo 1.6. L’ultima scossa, di magnitudo 1.1, è stata registrata alle 3:26. La sequenza sismica continua a essere monitorata con attenzione, mentre gli esperti ribadiscono l’importanza di seguire le indicazioni della Protezione Civile per prevenire situazioni di rischio.
Il terremoto della scorsa notte ha riacceso le preoccupazioni legate alla sismicità dell’area flegrea, un territorio geologicamente attivo soggetto a fenomeni di bradisismo. Gli abitanti, già abituati a percepire scosse di minore intensità, stavolta hanno avvertito il sisma con una forza tale da destare timori per la stabilità degli edifici. I residenti raccontano di aver udito un forte boato pochi istanti prima che le pareti iniziassero a tremare, con lampadari oscillanti e mobili che si spostavano. Alcuni hanno descritto la scossa come un colpo secco, mentre altri l’hanno percepita come una lunga vibrazione.
Il timore principale riguarda la possibilità di ulteriori eventi sismici di intensità simile o superiore. Gli esperti invitano la popolazione a mantenere la calma e a seguire le norme di sicurezza, evitando di utilizzare ascensori durante le scosse e individuando le zone più sicure all’interno delle abitazioni.
Le autorità locali continuano a monitorare la situazione, con squadre di tecnici impegnate a controllare le condizioni di palazzi, scuole e infrastrutture strategiche. I controlli sono particolarmente concentrati sulle strutture più datate, che potrebbero aver subito danni non immediatamente visibili. Il Comune di Pozzuoli ha attivato una task force per raccogliere segnalazioni dai cittadini e intervenire tempestivamente nei casi più urgenti.
L’evento sismico della notte scorsa rappresenta un nuovo segnale dell’attività sismica nella zona dei Campi Flegrei, una delle aree vulcaniche più sorvegliate al mondo. Gli esperti dell’INGV sottolineano che il fenomeno rientra nei parametri di un’attività bradisismica in evoluzione, ma che al momento non ci sono segnali di un’imminente eruzione vulcanica. Tuttavia, la popolazione è invitata a restare informata e a seguire le comunicazioni ufficiali per garantire la propria sicurezza.
Intanto, cresce la preoccupazione tra gli abitanti, molti dei quali chiedono un piano di emergenza più chiaro e dettagliato. Le richieste riguardano soprattutto la creazione di punti di raccolta ben segnalati, piani di evacuazione aggiornati e maggiori informazioni sui rischi legati all’attività sismica e vulcanica. L’episodio della scorsa notte ha evidenziato la necessità di una maggiore preparazione della popolazione per affrontare eventuali future emergenze.
Le prossime ore saranno decisive per valutare con precisione eventuali danni strutturali agli edifici e per capire se lo sciame sismico proseguirà con ulteriori scosse. Le istituzioni sono al lavoro per garantire la sicurezza dei cittadini, mentre l’attenzione resta alta su possibili evoluzioni della situazione.