A Scampia, un episodio inquietante ha scosso la comunità scolastica. Un ragazzo di sedici anni è stato trovato in possesso di un coltello a serramanico all'interno della scuola. La vicenda è iniziata quando alcuni insegnanti si sono accorti della presenza dell’arma e hanno subito allertato le forze dell’ordine. Gli agenti dell'Ufficio Prevenzione Generale (Upg) sono intervenuti tempestivamente, sequestrando il coltello e denunciando il giovane per porto di armi o oggetti atti ad offendere.
Questa vicenda segue a ruota un episodio simile avvenuto poco tempo fa nel vicino quartiere di Secondigliano, dove un ragazzo di quindici anni era stato scoperto a scuola con un’arma simile nello zaino. Anche in quell’occasione, i professori avevano avvertito la polizia, e gli agenti del commissariato, coordinati dal vice questore aggiunto Tommaso Pintauro, erano intervenuti, denunciando il giovane. Questi episodi sollevano preoccupazione per la sicurezza nelle scuole e per l'atteggiamento di alcuni giovani che sembrano sempre più attratti dall'idea di portare armi.
La vicenda di Scampia, in particolare, ha toccato profondamente la comunità locale, già provata da recenti tragedie come la morte di Santo Romano, un giovane la cui scomparsa ha scosso l'intero quartiere. Nonostante il dolore per questa perdita sia ancora vivo, oggi ci si trova a fare i conti con una nuova realtà, quella di giovani che frequentano le scuole armati, alimentando un clima di tensione e incertezza. Il coltello trovato allo studente sedicenne è stato confiscato e la situazione è stata segnalata ai servizi sociali, i quali dovranno valutare eventuali interventi di supporto per il ragazzo e la sua famiglia.
Intanto, la scuola sta valutando possibili provvedimenti disciplinari nei confronti del giovane. Questo episodio, come quello di Secondigliano, solleva importanti interrogativi sulla sicurezza degli ambienti scolastici e sui motivi che spingono ragazzi così giovani a portare armi con sé. La presenza di coltelli tra gli studenti non solo mette in pericolo chi li porta e i loro compagni, ma getta anche ombre sul ruolo delle istituzioni scolastiche e delle politiche di prevenzione della violenza tra i minori.
Il fenomeno della violenza giovanile e dell'uso delle armi tra i minori è complesso e richiede una risposta coordinata che coinvolga scuole, famiglie e istituzioni. Gli episodi recenti di Scampia e Secondigliano mostrano quanto sia urgente un’azione incisiva: è necessario promuovere il dialogo, l'educazione alla non violenza e il rispetto delle regole, lavorando sulla prevenzione e sulla gestione dei casi di disagio giovanile.
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