La scorsa settimana, un episodio che avrebbe potuto concludersi in tragedia ha invece portato all’arresto di Giovanni Perrotta, 53 anni, residente nelle cosiddette "case dei Puffi" a Scampia. L’uomo è accusato di essere l’autore di una tentata rapina presso il supermercato Sigma di via Abate Desiderio a Secondigliano, un raid che è stato sventato grazie alla prontezza di riflessi della cassiera e alla successiva azione degli agenti del commissariato locale.
Il fatto è accaduto in pochi concitati attimi. Le telecamere di sorveglianza del supermercato hanno ripreso Perrotta mentre, vestito di nero e armato di una pistola (poi rivelatasi una replica), si avvicinava minacciosamente alla cassa, reclamando l’incasso. La cassiera, visibilmente scossa, si è inizialmente allontanata dal bancone, per poi attivare rapidamente il sistema di allarme. Questo gesto ha messo in fuga il rapinatore, che è stato costretto a uscire dal negozio a mani vuote.
Grazie a quel video, gli agenti della squadra investigativa ed operativa del commissariato di Secondigliano, coordinati dal vice questore aggiunto Raffaele Esposito e dall’ispettore Luca Boccia, con la collaborazione dei colleghi della giudiziaria di Scampia, hanno potuto identificare il sospettato. La registrazione delle telecamere di sorveglianza è stata analizzata con grande attenzione, permettendo agli investigatori di ricostruire i movimenti del malvivente e confrontarli con quelli di individui già noti alle forze dell'ordine.
Le immagini, infatti, non lasciavano spazio a dubbi: l’uomo ripreso corrispondeva esattamente alla descrizione di Giovanni Perrotta, già noto per precedenti penali. Seguendo questa pista, gli investigatori hanno effettuato una perquisizione presso l’abitazione del sospettato, dove sono stati rinvenuti gli indumenti utilizzati durante la rapina, il casco che copriva il volto del rapinatore e la replica della pistola.
Perrotta, bloccato e portato in questura, è ora accusato di tentata rapina a mano armata. Durante l’interrogatorio, l’uomo ha cercato di negare ogni coinvolgimento, ma le prove raccolte dagli agenti sembrano inequivocabili. L’arresto di Perrotta è stato formalizzato poche ore dopo il fermo.
Le indagini non si fermano qui. Gli investigatori stanno ora analizzando altri episodi simili avvenuti nelle settimane precedenti nella stessa zona. L’obiettivo è capire se Perrotta possa essere coinvolto in altri raid ai danni di esercizi commerciali locali, tentando di ricostruire un eventuale pattern criminale.
Questo caso dimostra ancora una volta l’importanza della tecnologia nella prevenzione e risoluzione dei crimini. Le telecamere di sorveglianza, che sempre più spesso vengono installate negli esercizi commerciali, si rivelano uno strumento fondamentale non solo per scoraggiare i malintenzionati, ma anche per fornire alle forze dell’ordine elementi chiave per le indagini.
La vicenda ha suscitato una forte reazione nel quartiere di Secondigliano, dove episodi di questo tipo sono purtroppo frequenti. Tuttavia, la rapidità con cui è stato individuato e arrestato il presunto responsabile infonde un senso di sicurezza nella comunità, che vede nelle forze dell’ordine un baluardo contro la criminalità.
Il lavoro degli agenti, coordinati dal vice questore aggiunto Esposito, è stato encomiabile per precisione e rapidità. La loro capacità di interpretare correttamente le immagini e di agire in tempi brevi ha evitato che l’autore della tentata rapina potesse continuare a seminare il panico nella zona.
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