Un vasto incendio di sterpaglie è divampato ieri in via della Tramontana, a San Pietro a Patierno, causando paura e disagi tra i residenti. Le fiamme, alimentate dalle alte temperature e dalla mancanza di manutenzione del territorio, hanno rapidamente raggiunto le abitazioni circostanti, costringendo le autorità a intervenire con urgenza.
L’intervento immediato della polizia e di due autobotti dei vigili del fuoco è stato cruciale per evitare una tragedia. Le squadre di emergenza, supportate anche da un elicottero, hanno lottato contro il tempo per contenere l’incendio e limitare i danni. Tuttavia, la situazione ha richiesto misure drastiche, come l’evacuazione di alcuni palazzi, e diversi residenti hanno dovuto far ricorso alle cure ospedaliere per intossicazione da fumo.
Secondo le prime informazioni, l’area colpita dal rogo è di proprietà dell’azienda Asia e si trova a Cupa Principe, una zona già in passato soggetta a incendi durante il periodo estivo. Nonostante le numerose segnalazioni e richieste preventive, non sono stati effettuati interventi radicali di pulizia. Questa negligenza è stata denunciata dal vicepresidente della Municipalità 7, Giuseppe Grazioso, che ha espresso la sua frustrazione per la mancanza di azioni concrete nonostante le ripetute sollecitazioni.
“Abbiamo inviato le richieste ad Asia con largo anticipo, sia per il rischio incendi che per quelli igienico-sanitari”, ha dichiarato Grazioso. “L’incendio di oggi sottolinea ancora una volta l’importanza di una manutenzione adeguata e preventiva delle aree a rischio per garantire la sicurezza dei residenti e prevenire situazioni di emergenza come quella odierna”.
La situazione è resa ancor più drammatica dal fatto che negli ultimi l’intero territorio napoletano è stato funestato da numerosi incendi. Da via Argano a Boscotrecase, da Monte Pendolo a Gragnano, fino a Ponticelli e Acerra, i vigili del fuoco sono stati impegnati in una battaglia senza sosta per domare le fiamme.
Salvatore Spavone, coordinatore provinciale del sindacato Vigili del Fuoco USB, ha espresso tutto il suo sconforto: “Siamo distrutti. È stata una giornata terribile. La cosa che fa più rabbia è che le persone sono sempre pronte ad accusare i vigili del fuoco di ritardi, ma non capiscono quanto sia difficile per noi rispondere immediatamente con le poche risorse a disposizione. La mancanza di prevenzione, a partire dalla pulizia delle aree a rischio, rende il nostro lavoro una lotta impari”.
L’estate campana è stata segnata da un’ondata di caldo africano che ha incrementato il rischio di incendi, soprattutto nelle aree a nord di Napoli. Località come Melito e Casandrino sono state avvolte dalle fiamme, creando enormi colonne di fumo visibili a distanza. I vigili del fuoco, supportati dall’intervento dei Canadair, stanno lavorando incessantemente per contenere gli incendi e prevenire ulteriori danni alla vegetazione e alle abitazioni.
Un altro fronte critico si è aperto nei pressi dell’aeroporto di Capodichino, dove sterpaglie e materiali infiammabili hanno preso fuoco, sollevando preoccupazioni non solo tra la popolazione ma anche tra le autorità aeroportuali per i potenziali rischi alla sicurezza dei voli.
Di fronte a questa emergenza, la Prefettura di Napoli ha istituito un tavolo tecnico guidato dal prefetto Michele Di Bari, coinvolgendo vigili del fuoco, forze dell’ordine e rappresentanti comunali per garantire una gestione coordinata dell’emergenza e un monitoraggio costante delle aree a rischio.
L’intensificarsi degli sforzi per domare gli incendi attivi nella regione campana mette in luce la necessità di una collaborazione più stretta tra le autorità locali e i cittadini. Solo attraverso una manutenzione adeguata e preventiva del territorio si potrà evitare che questa sfida annuale, rappresentata dai roghi estivi, continui a mettere in pericolo il patrimonio ambientale e la sicurezza pubblica.
La vicenda odierna è solo l'ultimo capitolo di una storia che si ripete ogni estate, lasciando dietro di sé distruzione e paura. È tempo di agire, non solo per spegnere le fiamme, ma per prevenirle con determinazione e lungimiranza.
Posta un commento
0Commenti