Un minuto di silenzio, un lungo applauso. Così si è conclusa la fiaccolata davanti alla Vela Celeste, luogo del tragico crollo del ballatoio che ha causato tre morti e dodici feriti. In un'atmosfera di commozione e protesta, centinaia di persone si sono radunate nel quartiere di Scampia a Napoli, fiaccole in mano, per ricordare le vittime e chiedere giustizia.
La comunità di Scampia si è mobilitata in massa la sera di ieri, partendo dalla sede dell'Università di Scampia, dove molti degli sfollati hanno trovato riparo, e percorrendo le strade del quartiere fino alla Vela Celeste. Alla testa del corteo, un grande striscione recitava: "Il nostro sangue, le nostre vite, Resistete". Tra i partecipanti, il vice sindaco Laura Lieto e l'assessore Vincenzo Santagada hanno rappresentato il Comune di Napoli, affiancando i cittadini in questo momento di dolore e richiesta di risposte.
La marcia è stata caratterizzata da preghiere per le vittime, i cui nomi sono stati ripetuti più volte, e da forti critiche verso le istituzioni per il mancato intervento di risanamento delle Vele. La fiaccolata, iniziata alle 21, si è svolta in un silenzio solenne interrotto solo dai cori di protesta contro il governo e le istituzioni, accusati di essere "falliti". Gli abitanti della Vela Celeste hanno espresso chiaramente la loro posizione: non intendono rientrare nelle case a gruppi, ma solo tutti insieme o nessuno.
Il Comune di Napoli ha smentito le notizie riguardanti un imminente rientro nelle prime 70 case della Vela, precisando che il percorso del rientro sarà condiviso con gli abitanti solo dopo tutte le valutazioni tecniche ancora in corso. Un comunicato ufficiale ha ribadito che nessuna decisione definitiva è stata presa e che la sicurezza degli abitanti resta la priorità.
Mentre il quartiere di Scampia vive ore di dolore e speranza, la Procura di Napoli ha avviato un'indagine per accertare le cause del crollo. La complessità del caso richiederà approfondimenti tecnici e rilievi specialistici. La Procura ha affidato una prima perizia a un esperto che inizierà i rilievi sul luogo del disastro. Altri esperti potrebbero presto unirsi alle indagini coordinate dal procuratore aggiunto Sergio Amato, con i fascicoli assegnati ai sostituti procuratori Manuela Persico e Mario Canale della sezione "Lavoro e colpe professionali".
Al momento, gli sfollati non possono ancora rientrare nelle loro case. Palazzo San Giacomo ha chiarito che il rientro sarà possibile solo dopo aver completato tutte le valutazioni tecniche necessarie. Intanto, la linea idrica ed elettrica è stata ripristinata nella Vela Celeste. Molti sfollati hanno trovato riparo presso parenti, circa 70 sono stati accolti da associazioni locali, e circa 150 presso la sede di Scampia dell'Università Federico II, dove sono stati attivati tutti i servizi necessari.
La fiaccolata di Scampia non è stata solo un momento di commemorazione, ma anche un forte segnale di protesta e richiesta di giustizia. Gli abitanti chiedono interventi concreti e immediati per garantire la sicurezza e la dignità delle loro vite. La comunità si è mostrata unita nel dolore e nella determinazione di non accettare più promesse non mantenute.
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