Nel cuore di Secondigliano, in via Cupa dell'Arco, una volta dominio incontrastato del clan Di Lauro, sta avvenendo una metamorfosi senza precedenti. Questo tratto di strada, un tempo pervaso dal potere criminale, si sta trasformando rapidamente in un simbolo di rinascita e legalità.
Al civico numero 41 spicca una sontuosa villa, oggi quartier generale di un distaccamento della polizia municipale. Di fronte, al numero 11, sorgeva la dimora di familiari e affiliati del clan, ma sono stati sgomberati dopo un'aspra battaglia legale. È proprio in questo palazzo su tre piani che tra qualche mese prenderà sede un'associazione del terzo settore dedicata alla realizzazione di progetti sociali.
Il percorso di confisca
Il percorso per la confisca dei beni appartenenti a Paolo Di Lauro, noto come "Ciruzzo o milionario", è stato lungo e tortuoso. Il primo decreto risale a marzo del 2004, convalidato nel 2010 dalla Corte d'Appello e nel 2011 dalla Corte di Cassazione. Solo dal 12 ottobre 2011 ha avuto inizio la procedura definitiva per l'acquisizione dei beni del capo dei Di Lauro.
Sono passati quattro anni prima che, nel 2015, il palazzo al numero 11 di via Cupa dell'Arco venisse trasferito al patrimonio del Comune di Napoli per essere destinato a finalità sociali. Solo a gennaio del 2022 è stata completata la trascrizione definitiva a favore di Palazzo San Giacomo presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari, avviando così il processo di trasformazione dell'edificio in un centro di rinascita sociale e civile.
I finanziamenti e la trasformazione sociale
Gli ultimi sgomberi di familiari e affiliati al clan risalgono all'inizio del 2023. Il palazzo versa in condizioni precarie e richiede urgenti interventi di manutenzione straordinaria. Tuttavia, la Regione Campania annuncia un finanziamento di 360mila euro per il recupero dei beni confiscati alla criminalità organizzata, tra i quali anche il palazzo nei pressi di piazza Zanardelli.
Prima di ottenere i fondi, è stato necessario coinvolgere un ente del terzo settore con un progetto per lo sviluppo dell'immobile. È stata quindi avviata una procedura di evidenza pubblica per raccogliere idee mirate all'inclusione sociale, al contrasto alla violenza di genere, alla lotta alla povertà e al sostegno dei minori.
Il Comune ha organizzato incontri con le associazioni interessate, accogliendo contributi e proposte. Si prevede di presentare la proposta più idonea entro il 30 maggio alla Regione. La decisione sui finanziamenti, prevista per la festa di Santa Lucia, assegnerà 300mila euro per la ristrutturazione dell'edificio e 60mila euro per avviare il progetto. Questo rappresenterà un altro passo verso la legalità in una strada considerata un baluardo della criminalità organizzata, ma che oggi simboleggia il trionfo della legalità e della comunità sulla malavita.
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