Può piacere o meno, ma non si può negare che Geolier abbia vinto il suo festival ancora prima di iniziarlo. Il rapper nato nel rione Gescal di Miano e cresciuto a Secondigliano è da settimane il vero protagonista dei social e ogni cosa che fa è sulla bocca di tutti.
Stasera inizierà il Festival di Sanremo e anche lui sarà tra i 30 big, pronto a mettersi in gioco nella kermesse canora più famosa e importante a livello nazionale. I bookmakers lo danno tra i favoriti insieme ad Annalisa e Angelina Mango, ma in realtà Emanuele Palumbo, questo il suo nome di battesimo, potrebbe aver già vinto per diverse ragioni.
In primo luogo, Geolier è diventato un'icona social. Non appena si muove, si scatena il dibattito. Sfido chiunque a non aver sentito parlare del caso relativo alla sua canzone in lingua napoletana, denominata "I p' te, tu p' me". In particolare, la polemica è nata da una tipologia di trascrizione ben lontana rispetto a quella del classico napoletano. Sembra quasi che il ragazzo che compirà 24 anni il 23 marzo abbia voluto attuare la tecnica del "scrivi come parli".
La guerra tra puristi e innovatori va avanti senza sosta, tra chi ha urlato al sacrilegio e chi si è limitato a essere felice per vedere un ragazzo dell'Area Nord a Sanremo. Qui non sarà espressa alcuna sentenza definitiva, dato che entrambe le controparti hanno le rispettive ragioni. Ad ogni modo, qui vale un altro detto: "Bene o male, purché se ne parli".
Un discorso analogo può essere valido per la traduzione dal napoletano all'italiano di Geolier, che molti giornali riportano come "Secondino" in qualità di abitante di Secondigliano. Anche su questo aspetto non mancano i dubbi, persino sulla traduzione stessa, ma ormai chi popola il nostro quartiere viene definito secondiglianese, mentre i secondini sono delle guardie carcerarie.
Inoltre, per la durata della kermesse, il rapper ha lanciato persino un progetto gastronomico di ultima generazione. Si intitola Pizza Geolier e ha preso temporaneamente il posto della Pizzeria Trattoria Al Sessantuno, posta in via Gaudio 61 a Sanremo. Il locale mette in vendita piatti tipici partenopei ed è dedicato all'artista, per una durata pari alla sua permanenza nella Città dei Fiori. Un'operazione di marketing sorprendente, che prevede anche una serie di pop up restaurant in giro per l'Italia, a Roma, Milano e ovviamente Napoli. La collaborazione con Deliveroo rende il progetto ancora più autorevole.
Un altro motivo per il quale Geolier ha già vinto riguarda il suo modo di presentarsi. "Canto in napoletano per far conoscere Napoli e ho già vinto per questo", ha affermato Emanuele prima di dirigersi verso la Liguria. Per carità, forse l'operazione non è molto originale, dato che per diversi decenni è stata portata avanti da Nino D'Angelo, ma può essere comunque una ragione di vanto.
Lo dimostra anche la sua decisione di rompere la solennità del red carpet di Sanremo. Infatti, Geolier ha scelto di sfilare tra le vie della cittadina indossando una felpa bianca del Napoli. Un modo per non snaturarsi o una semplice ruffianata nei confronti del capoluogo partenopeo? Fatto sta che è un'altra dimostrazione della sua forte identità.
Infine, non bisogna dimenticare il saluto che gli ha riservato il rione Gescal al momento della partenza. Chi lo conosce sottolinea gli sforzi che ha fatto per raggiungere determinati risultati. Inoltre, su uno striscione nel centro della zona mianese campeggia una frase eloquente: "Per noi hai già vinto". La sua immagine di giovane partito dalla strada, dal mondo del freestyle e da una comunità umile, ha fatto breccia nel cuore di numerosi giovani e non solo.
A questo punto ci starebbe bene un'altra frase fatta: "Comunque vada, sarà un successo". E per un ragazzo che ha saputo iniziare da zero e conta oltre 2 milioni di follower su Instagram, oltre a 46 dischi di platino e 21 dischi d'oro e alle collaborazioni con altri rapper famosi a livello nazionale, come Lazza, Sfera Ebbasta, Guè e Marracash, il successo è arrivato, indipendentemente dai gusti personali.
Posta un commento
0Commenti