Il nostro quartiere ha origini che partono molto lontano, fino a risalire all'età medievale. Sono diverse le motivazioni della denominazione di Secondigliano e le prime menzioni storiche rimaste fino ai giorni nostri sono senz'altro molto interessanti.
In base a quanto riportato dal testo "Analisi di un collasso urbano" redatto da Enrico Lupo e Cosimo Varriale ed edito nel 1984, la prima citazione ufficiale del termine Secondigliano risalirebbe al 19 ottobre 1113, ossia a oltre 900 anni fa. Tale periodo corrispondeva alla fase finale dell'epoca ducale di Napoli, durante il governo dell'imperatore Alessio. A quei tempi, il territorio dell'entroterra cittadino era noto con il nome di Secundillianum, così come riportato in un editto promulgato dal Carlo I d'Angiò, re di Sicilia nel corso del Duecento.
Un'altra possibile ragione riguarda la distanza esatta dalla via Atellana, pari esattamente a due miglia, da cui il latino Secundum Milia. La strada aveva una lunghezza pari a circa 18 miglia romane ed era stata concepita per collegare la Capua antica a Napoli. Un'altra corrente di pensiero parla di una tradizione storica riguardante la derivazione da una famiglia romana antica, ma su questa ipotesi non ci sono conferme ben precise.
Tuttavia, nel Dizionario Geografico ragionato del Regno di Napoli di Lorenzo Giustiniani edito verso gli inizi dell'Ottocento, si parla di una Secundillanum citata in due diplomi di Carlo II, il cui territorio si estendeva su 280 mogge, antica unità di misura aversana il cui valore esatto è stato oggetto di interpretazioni diverse nel corso dei secoli. Viene anche menzionata la produzione di frutta di ottimo livello, contrapposta a un vino di scarsa qualità.
Secondo le fonti storiche, a quei tempi la popolazione di Secondigliano contava circa 6000 abitanti, principalmente dediti all'agricoltura. Un dato affascinante è che la comunità vantava un notevole numero di ultracentenari, suggerendo uno stile di vita e un'alimentazione ottimali per favorire la longevità. Potrebbero essere leggende metropolitane, ma nascondono comunque un fascino notevole.