Stavo camminando nei pressi del Quadrivio, a due passi dalla scuola Carbonelli, e ho assistito ad un grave atto di bullismo. C'era un ragazzo alto con la pelle scura e un grosso ciuffo davanti. Ha preso di mira un ragazzino e lo ha picchiato fino a farlo piangere. Io mi sono fermata e ho iniziato a sgridarlo. Lui, grandissimo maleducato, mi ha risposto male, con un linguaggio degno di lui.
Io non mi sono arresa e ho continuato a fare casino. Insieme a me, si sono fermate altre persone per aiutarmi. Per fortuna, siamo riusciti a far andare via lui e gli altri ragazzi. Questi ultimi, invece di dividerli, si sono divertiti mentre li guardavano. Ho accompagnato il povero ragazzino a metà strada. Gli ho chiesto se la mamma sapesse ciò che lui è costretto a subire. Lui mi ha risposto che gli hanno minacciato di non dire niente, altrimenti lo avrebbero fatto male ancora di più.
Io non mi sono arresa e ho continuato a fare casino. Insieme a me, si sono fermate altre persone per aiutarmi. Per fortuna, siamo riusciti a far andare via lui e gli altri ragazzi. Questi ultimi, invece di dividerli, si sono divertiti mentre li guardavano. Ho accompagnato il povero ragazzino a metà strada. Gli ho chiesto se la mamma sapesse ciò che lui è costretto a subire. Lui mi ha risposto che gli hanno minacciato di non dire niente, altrimenti lo avrebbero fatto male ancora di più.
Come lui, c'era un altro ragazzino che ha confermato di essere nella sua stessa situazione. Ho ancora impresso nella mia mente il volto di quel giovane, diventato rosso a causa di tutti gli schiaffi e i pugni che gli ha dato quella bestia. Non riesco a farmene una ragione di quanto piangesse.
Bisogna assolutamente proteggere questi ragazzini dal bullismo. Oggi c'eravamo io e altre persone, e per fortuna abbiamo aiutato chi era in difficoltà. Ma se capita ancora? Chi li difende questi ragazzini? Non si può restare impassibili davanti ad atti di tale gravità!
di una nostra lettrice
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