Secondigliano è anche terra di leggende. Non a caso, alcuni mesi fa ho parlato della ragazza dagli occhi grigi che si aggirava per Capodichino. Questo articolo sarà invece dedicato al Munaciello, le cui origini risalirebbero addirittura al 1445 sotto il regno di Alfonso V d'Aragona.
La sua prima apparizione risale ad un racconto di Matilde Serao in Leggende Napoletane. Il ragazzino aveva un fisico deforme, con una testa enorme rispetto a tutto il resto del corpo. Sarebbe nato dall'amore contrastato tra due giovani, la ricca ereditiera Caterinella e il garzone Stefano. Il popolo definì questa creatura con l'appellativo di Munaciello proprio per il suo aspetto ben poco gradevole. Il giovanissimo era solito aggirarsi per numerose zone di Napoli e dintorni, tra le quali Sant'Eframo Vecchio (gli attuali Ponti Rossi), piazza Garibaldi, il centro storico (via dei Tribunali), Castellammare di Stabia e, ovviamente, Secondigliano.
Ed è proprio nel nostro quartiere che il giovanotto è protagonista di una leggenda davvero entusiasmante. Una signora anziana, di nome Francesca Miti, gestiva negli anni '40 un bar in piazza Capodichino. Mentre stava preparando la cena, iniziò a sentirsi come osservata. Aprì un cassetto e notò una scia luminosa. Trascurò tale evento, mangiò insieme al marito e i due si addormentarono come se niente fosse.
Nella mattinata successiva, Francesca lavò le pentole utilizzate nella serata precedente e raggiunse suo marito al loro bar. Sempre ad orario di cena, la donna vide in una pentola un topo. Senza alcuna paura, la signora lo prese e lo collocò all'interno di un caso, ricoprendolo con una piccola pianta. Ma la sorpresa fu dietro l'angolo. Il topo fece sollevare la piantina e scappò ad alta velocità. Ma in realtà, non era un topo. Era 'O Munaciello. Da quel giorno in poi, Francesca visse diverse notti insonni. Fino a quando non iniziò a prendere in simpatia la curiosa creatura, in grado di farle compagnia dopo la morte del consorte e di regalarle dei soldi il 10 di ogni mese.
Ed è così che è nata la leggenda di "'O Munaciello dint' 'a pentola", ancora oggi molto sentita nel territorio. C'è chi crede che l'individuo continui ad aggirarsi per Napoli, infilandosi nei cunicoli dei pozzi e ostentando i suoi grandi poteri magici.
Fonti: Secondillyanum, Wikipedia, lottogazzetta.it, FanPage
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