Un’altra tragedia della strada scuote l’area a nord di Napoli e lascia una comunità sotto shock. Un giovane di appena 25 anni ha perso la vita nella notte dopo essere stato investito da un’auto mentre percorreva via Marconi in sella alla sua bici elettrica. Un impatto violentissimo, avvenuto poco prima dell’una, che non gli ha lasciato scampo e che si è trasformato in un dramma ancora più grave per la fuga dell’automobilista responsabile, allontanatosi senza prestare alcun tipo di soccorso.
L’ennesimo incidente mortale si è consumato tra Casavatore e Casoria, lungo un’arteria spesso trafficata anche nelle ore notturne. Sul posto sono intervenuti tempestivamente i carabinieri della sezione radiomobile e della stazione di Casoria, allertati da una segnalazione giunta al numero di emergenza. All’arrivo dei militari, la scena che si è presentata davanti ai loro occhi era drammatica: il corpo del giovane ciclista giaceva sull’asfalto, accanto alla bici elettrica distrutta dall’impatto.
La vittima si chiamava Nayem Md, aveva 25 anni ed era originario del Bangladesh. Viveva e lavorava nell’area nord di Napoli, come tanti giovani stranieri che ogni giorno si spostano in bicicletta o con mezzi elettrici per raggiungere il posto di lavoro. Secondo una prima ricostruzione, ancora al vaglio degli investigatori, Nayem stava percorrendo via Marconi quando un’utilitaria, sopraggiunta a velocità sostenuta, lo avrebbe centrato in pieno, scaraventandolo sull’asfalto.
L’urto è stato devastante. Le ferite riportate dal 25enne sono apparse subito gravissime e ogni tentativo di soccorso si è rivelato purtroppo inutile. Il giovane è morto sul colpo o pochi istanti dopo l’impatto, prima ancora dell’arrivo dei sanitari. Un epilogo tragico che riaccende i riflettori sul tema della sicurezza stradale e sulla vulnerabilità di ciclisti e utilizzatori di bici elettriche nelle strade dell’hinterland napoletano.
A rendere la vicenda ancora più grave è il comportamento dell’automobilista coinvolto. Dopo l’investimento, infatti, il conducente dell’auto non si è fermato, non ha chiamato i soccorsi e si è dato alla fuga, lasciando il giovane a terra. Un gesto che configura l’ipotesi di omissione di soccorso e che aggrava pesantemente la posizione del responsabile, una volta identificato.
Le indagini sono immediatamente partite e sono attualmente in corso per risalire all’identità del pirata della strada. I carabinieri stanno acquisendo le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona, sia pubbliche che private, e raccogliendo eventuali testimonianze di residenti o automobilisti che potrebbero aver assistito all’incidente o notato un’auto danneggiata nelle ore successive. Ogni dettaglio potrebbe rivelarsi decisivo per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti e individuare il veicolo coinvolto.
Via Marconi, teatro dell’incidente mortale, è una strada che negli anni è già stata al centro di segnalazioni per la pericolosità, soprattutto nelle ore notturne, quando la scarsa illuminazione e l’alta velocità di alcuni mezzi aumentano il rischio di incidenti. L’ennesima vittima della strada riapre il dibattito sulla necessità di maggiori controlli, interventi di messa in sicurezza e una più forte presenza delle forze dell’ordine sul territorio.
La morte di Nayem Md rappresenta anche una ferita profonda per la comunità bengalese dell’area nord di Napoli, molto numerosa tra Casavatore, Casoria, Secondigliano e i quartieri limitrofi. Un giovane lavoratore, strappato alla vita mentre rientrava a casa, diventa l’ennesimo nome da aggiungere a una lista troppo lunga di vittime della strada.
Nelle prossime ore gli investigatori continueranno a lavorare senza sosta per dare un volto e un nome al conducente fuggito. L’obiettivo è assicurarlo alla giustizia e fare piena luce su un episodio che ha sconvolto un’intera comunità. Intanto, resta il silenzio carico di dolore di via Marconi e l’immagine di una bici elettrica distrutta sull’asfalto, simbolo di una tragedia che poteva e doveva essere evitata.

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