L'estate è cominciata e con essa tornano puntuali le criticità legate al degrado igienico-sanitario in diverse aree di Secondigliano e Miano. Questa volta a segnalare la situazione è un nostro lettore che denuncia un’infestazione crescente di blatte nella zona del Perrone, lungo tutto il tratto che va dall’inizio del quartiere fino a oltre l’associazione della Madonna dell’Arco. Secondo quanto riferito, la presenza degli insetti è ormai diventata insostenibile, al punto da temere, con l’ulteriore aumento delle temperature, che possano entrare anche all’interno delle abitazioni. Un allarme non nuovo, che si aggiunge a segnalazioni analoghe già pervenute da altre zone del quartiere, come il rione Berlingieri, anch’esso recentemente colpito dallo stesso fenomeno.
A rafforzare l’attenzione sull’emergenza è la denuncia pubblica dell’attivista sindacale Giuseppe Alviti, che ha voluto dare voce ai residenti di Via Cupa Capodichino e dell’intero rione Gescal. Anche qui, come nel Perrone, si registra una presenza massiccia di blatte che si muovono liberamente tra marciapiedi, cortili condominiali, scantinati e aree comuni. Le condizioni igieniche sono considerate precarie e inadeguate, e nonostante le ripetute richieste di intervento, i cittadini lamentano un’assenza di risposte concrete da parte delle istituzioni. “I cittadini di questa zona sono considerati di serie C”, ha dichiarato Alviti in una nota, sottolineando la sensazione di abbandono che molti residenti vivono ogni giorno.
La questione, oltre a rappresentare un problema evidente di decoro urbano, si configura come una minaccia diretta alla salute pubblica. Le blatte, infatti, sono potenziali vettori di batteri, parassiti e malattie, specialmente in contesti urbani dove la gestione dei rifiuti e la pulizia delle strade risultano deficitarie. In più, le recenti piogge che hanno interessato Napoli e i suoi quartieri settentrionali hanno contribuito ad aggravare la situazione. L’acqua piovana, penetrando nei tombini e ristagnando nei punti meno accessibili, ha probabilmente spinto numerosi insetti a risalire in superficie in cerca di riparo, determinando un’impennata nelle segnalazioni di infestazione.
In diversi condomìni si stanno adottando misure autonome, come l’uso di esche e spray insetticidi, ma gli interventi sporadici dei privati non possono sostituire una disinfestazione strutturale e pianificata da parte del Comune e delle aziende preposte. Le richieste che arrivano dal territorio sono chiare: mappare le aree più colpite, avviare un piano di disinfestazione capillare, aumentare la pulizia e il lavaggio delle strade, e, soprattutto, garantire la manutenzione e la sanificazione periodica dei pozzetti fognari, che sono tra i principali focolai di proliferazione degli insetti.
Dall’amministrazione comunale e dalle municipalizzate, al momento, non sono giunte comunicazioni ufficiali né indicazioni precise sull’avvio di nuove campagne di disinfestazione nei quartieri nord. Questa assenza di informazioni aumenta il malcontento e alimenta il senso di distanza tra cittadini e istituzioni. Una situazione che, se non affrontata con la dovuta tempestività, rischia di trasformarsi in un’emergenza sanitaria diffusa, oltre che in un segno evidente del fallimento delle politiche urbane sul fronte della vivibilità e del rispetto della dignità dei quartieri periferici.
Il problema delle blatte, in questo contesto, diventa il simbolo più visibile di una gestione che non riesce a garantire condizioni minime di igiene e sicurezza. E a pagarne le conseguenze sono, ancora una volta, i residenti delle zone più fragili, costretti a convivere con insetti, sporcizia, rifiuti e servizi insufficienti. Perché non si tratta solo di insetti, ma di una qualità della vita che continua a peggiorare, di una quotidianità compromessa da presenze indesiderate che affollano marciapiedi, piazzette e cortili, soprattutto nelle ore serali.
Da Via Cupa Capodichino al Perrone, passando per il Gescal e i vicoli tra i palazzi popolari, la voce dei cittadini è unanime: non si può più aspettare. La richiesta è che si intervenga subito, in modo risolutivo e non temporaneo. Che si ascoltino le segnalazioni e che si dia seguito con azioni concrete. Che l’attenzione per il territorio non si limiti a promesse o proclami, ma si traduca in interventi visibili, pianificati e verificabili.
In attesa che qualcosa si muova davvero, resta la preoccupazione quotidiana di chi, con l’arrivo del caldo, teme di trovare blatte non solo nei portoni o per strada, ma anche tra le mura di casa. Un rischio che nessun cittadino dovrebbe correre, a maggior ragione in un territorio già provato da tante altre criticità. La lotta contro il degrado passa anche da queste battaglie apparentemente minori, ma che incidono profondamente sulla vita delle persone.
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