La notte che doveva essere di festa per tutta Napoli si è trasformata in una tragedia immane per la comunità di Secondigliano. Mentre le strade della città esplodevano di gioia per la conquista dello scudetto, Massimo Chiaiese, 47 anni, perdeva la vita in un drammatico incidente stradale. Il destino ha voluto che proprio nel momento in cui Napoli celebrava la gloria sportiva, una famiglia e un intero quartiere si ritrovassero a piangere uno dei suoi volti più noti e amati. Chiaiese, imprenditore del settore della ristorazione, era conosciuto come il “McFratm”, dal nome del pub che aveva fondato tre anni fa su Corso Secondigliano e che era diventato in pochissimo tempo un simbolo della zona.
Originario di Mergellina, Massimo si era trasferito a Secondigliano, dove con passione e dedizione aveva costruito un punto di riferimento per tanti giovani e tifosi del Napoli. La sua paninoteca non era solo un locale in cui mangiare, ma un ritrovo in cui vivere l'amore per la squadra azzurra, condividere emozioni, partite, speranze. Il soprannome “McFratm” era nato prima ancora che il calciatore scozzese Scott McTominay diventasse uno degli eroi dello scudetto, ma quando il destino ha voluto che quel nomignolo diventasse virale, Massimo ha saputo cogliere l’occasione, dedicando al giocatore un panino speciale. Il “McTominay” era diventato il panino simbolo del locale: quattro hamburger di scottona per un totale di 600 grammi di carne, bacon, provola, cheddar, patatine fritte e al forno, insalata, pomodoro e la salsa segreta “McFratm”. Un trionfo di sapori per celebrare un sogno: quello di vedere il Napoli trionfare ancora, magari per quattro volte, proprio come gli hamburger del panino.
La notte della festa, però, ha spezzato quel sogno. Massimo stava tornando a casa, dopo aver chiuso il locale in una delle notti più attese dai tifosi partenopei. Intorno alle prime luci dell’alba, mentre percorreva in moto il tratto in discesa tra via dell’Eremo e largo Cangiani, nei pressi di via Sant’Ignazio di Loyola, ha perso il controllo del mezzo, cadendo rovinosamente al suolo. Ancora non sono chiare le dinamiche dell’incidente, su cui sta indagando la Polizia Locale di Napoli. Gli agenti dell’Infortunistica Stradale hanno effettuato i rilievi sul posto e posto il motociclo sotto sequestro. Massimo è stato soccorso tempestivamente da un’ambulanza del 118 e trasportato d’urgenza all’ospedale Cardarelli. Nonostante gli sforzi del personale sanitario, è deceduto circa un’ora dopo l’arrivo in ospedale. La sua salma è stata messa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa di ulteriori accertamenti.
Massimo lascia la moglie Miriam e una figlia di appena sette anni. La famiglia è distrutta, come l’intera comunità che negli anni aveva imparato a volergli bene. La moglie ha affidato ai social un messaggio di dolore straziante, che ha colpito nel profondo tutti coloro che conoscevano l’uomo dietro al bancone. “Ora come faremo senza di te amore mio. Il tuo sorriso ha lasciato lacrime negli occhi di un mondo a te circostante. Io non ce la faccio, tua figlia aveva solo te e me. Mi diceva che voleva tutti e due. E mi hai lasciata sola”. Parole che spezzano il cuore e raccontano la dimensione privata e umana di una perdita che va oltre le statistiche.
Il pub “McFratm” non era solo un’attività commerciale. Era un’idea, un progetto, una speranza costruita mattone su mattone da Massimo e dal suo socio Franco Marotta. In pochi anni il locale era diventato virale, anche grazie alla curiosità legata al nome, un misto tra cultura urbana napoletana e passione calcistica. Quando poi Scott McTominay, con la sua doppietta contro il Torino, aveva portato il Napoli a un passo dallo scudetto, Massimo aveva esultato con tutto il cuore, fiero di quella coincidenza che sentiva quasi come un segno del destino. E invece, il destino ha riservato per lui una beffa crudele, portandolo via proprio nella notte del trionfo, lasciando un vuoto incolmabile tra familiari, amici, clienti e semplici conoscenti.
La notizia della morte di Massimo Chiaiese ha fatto rapidamente il giro dei social e dei gruppi di quartiere, suscitando una commozione profonda. In tanti hanno voluto ricordarlo con messaggi, foto, aneddoti. Tutti lo descrivono come una persona allegra, generosa, sempre pronta a regalare un sorriso o un panino gratis a chi non poteva permetterselo. Un imprenditore che credeva nel riscatto del territorio, che non aveva mai pensato di andare via da Napoli, ma anzi, voleva valorizzare la propria città investendo in essa, costruendo un futuro per sé e per sua figlia.
La tragedia di Massimo si inserisce in un quadro già allarmante per quanto riguarda la sicurezza stradale. Con la sua morte si registra la decima vittima della strada dall’inizio dell’anno nel solo territorio napoletano. Ancora una volta si alza il grido d’allarme per una città che, purtroppo, spesso paga con la vita le sue strade malconce, poco illuminate, pericolose. Ma questa non è solo una storia di buche o di asfalto. È una storia di sogni infranti, di una vita che si spezza nel momento di maggiore gioia, lasciando tutti a chiedersi perché. Perché proprio lui? Perché in quella notte? Perché nella città che amava così tanto?
In attesa degli accertamenti ufficiali, una sola cosa è certa: Napoli ha perso un figlio speciale. Secondigliano ha perso un punto di riferimento. Una moglie ha perso il suo compagno di vita. Una bambina ha perso il suo papà. E tutti noi, oggi, ci stringiamo nel silenzio e nel rispetto per un uomo che con un panino, un sorriso e tanta passione, aveva costruito molto più di un pub: aveva costruito un pezzo di speranza. Per Massimo Chiaiese, per “McFratm”, che adesso vive nel ricordo di chi gli ha voluto bene, con la consapevolezza che certi sorrisi non si cancellano, e certe storie non muoiono mai.