Nel cuore di Secondigliano, quartiere napoletano troppo spesso raccontato soltanto attraverso cronache difficili, nasce oggi un progetto che accende una luce nuova e potente, fatta di integrazione, sogni realizzati e comunità. Si chiama “Secondigliano Special” ed è la prima squadra paralimpica della zona, un’iniziativa che dimostra nei fatti come lo sport possa e debba essere uno strumento di inclusione sociale, di crescita umana e di partecipazione attiva per tutti, nessuno escluso.
Il progetto nasce dalla sinergia tra il Secondigliano ASD, associazione sportiva punto di riferimento per centinaia di giovani del territorio, e due realtà che da anni operano con dedizione nel mondo dell’autismo e delle disabilità: “Un Posto nel Mondo” e “La Battaglia di Andrea”. Grazie a questa collaborazione, tanti ragazzi e ragazze con disabilità potranno finalmente scendere in campo, vivere l’emozione del gioco, del gruppo, della competizione sana e dell’appartenenza, in un contesto protetto, accogliente e qualificato. Il “Secondigliano Special” prenderà parte alle attività della FIGC – Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale, entrando così a far parte di un circuito nazionale che valorizza il calcio come esperienza educativa, formativa e terapeutica.
Ma questo progetto non è solo sport. È soprattutto una dichiarazione d’intenti, un messaggio forte e chiaro lanciato al territorio e alle istituzioni: l’inclusione è un diritto, non un favore, e ogni comunità ha il dovere di garantire a tutti i suoi membri pari opportunità di espressione, crescita e felicità. Lo ricorda con passione Elvira Terracciano, presidente dell’associazione Un Posto nel Mondo, che ha dichiarato: “Il Secondigliano Special è molto più di una squadra. È un messaggio forte al nostro territorio che portiamo avanti insieme ad associazioni come La Battaglia di Andrea e, ovviamente, il Secondigliano Asd. Questo progetto ci ricorda che l'inclusione non è un favore, ma un diritto. E farlo attraverso lo sport, in una comunità che si mette in gioco, è un segnale bellissimo di speranza e futuro”.
Un segnale concreto che ha trovato casa in un luogo altrettanto simbolico: il campo sportivo del parco Laudati, situato nel cuore del Rione dei Fiori. Uno spazio che solo fino a pochi mesi fa versava in stato di degrado e abbandono, ma che oggi è stato completamente riqualificato proprio grazie all’impegno del Secondigliano ASD e al contributo fondamentale della Fondazione del Fatto Quotidiano, che attraverso una raccolta fondi ha permesso di restituire ai giovani del quartiere un luogo sicuro, moderno e inclusivo dove fare sport. È lì che il “Secondigliano Special” prenderà vita e si allenerà, dando un significato nuovo e profondo a ogni passaggio, corsa, goal o abbraccio a fine partita.
Per Vincenzo Strino, presidente del Secondigliano ASD, questo progetto rappresenta un sogno che si realizza: “Con il Secondigliano Special realizziamo un sogno che avevamo sin dall'inizio: offrire a tutti, davvero a tutti, la possibilità di vivere il calcio come esperienza di crescita, gioia e condivisione. Questo progetto è il risultato di un lavoro di squadra e di un'idea chiara di sport come strumento di inclusione sociale che va ad aggiungersi a ciò che già portiamo avanti con 200 piccoli atleti del territorio che studiano e giocano sotto l'occhio attento di allenatori, volontari e genitori. Vedere questi ragazzi scendere in campo, sorridere e sentirsi parte di qualcosa è la più grande vittoria”.
E lo è davvero, perché in un tempo in cui le fragilità rischiano spesso di essere emarginate o ignorate, il “Secondigliano Special” rappresenta una forma concreta di riscatto collettivo. Dimostra che un altro modello di quartiere è possibile: uno in cui i bambini con disabilità non vengono nascosti ma valorizzati, in cui le famiglie non sono lasciate sole ma accolte da una rete viva e solidale, in cui ogni individuo ha diritto al gioco, alla dignità, alla felicità. Non è solo calcio, dunque. È costruzione di comunità. È visione. È futuro. È la prova che anche da un territorio come Secondigliano, spesso vittima di stereotipi e marginalità, possono nascere esperienze all’avanguardia, capaci di fare scuola e di restituire senso all’idea stessa di città come spazio per tutti.
La nascita del “Secondigliano Special” è anche un invito: alle istituzioni, perché sostengano e moltiplichino questi esempi virtuosi; ai cittadini, perché partecipino attivamente a costruire una società più giusta e inclusiva; ai giovani, perché credano sempre nei propri sogni, anche quando sembrano impossibili. Perché oggi a Secondigliano, grazie allo sport e all’amore di una comunità che ha deciso di non lasciare indietro nessuno, è stato realizzato un sogno. E da domani, ogni volta che quei ragazzi entreranno in campo con la maglia del “Secondigliano Special”, quel sogno continuerà a brillare negli occhi di chi sa che l’inclusione non è una parola, ma un’azione.