È morta all’età di 74 anni Angela Francese, dirigente politica napoletana di lungo corso, originaria del quartiere di Secondigliano. La sua scomparsa è avvenuta martedì 29 aprile all’ospedale Misericordia di Grosseto, dove era ricoverata da otto giorni in seguito a un grave incidente stradale avvenuto il giorno di Pasquetta, lunedì 21 aprile, sull’Aurelia, all’altezza del Chiarone. Francese viaggiava in auto con il fratello, quando la loro vettura si è scontrata frontalmente con un’altra proveniente dalla direzione opposta. Trasportata in condizioni gravissime, è stata ricoverata in rianimazione. Nonostante l’intervento chirurgico immediato, le sue condizioni non sono mai migliorate. La procura ha posto sotto sequestro la salma.
Nata nel 1950 a Napoli, Angela Francese era cresciuta nel quartiere di Secondigliano, all’epoca periferia popolare in forte trasformazione. Le sue origini hanno sempre accompagnato la sua biografia pubblica: cresciuta in una famiglia numerosa, ha mosso i primi passi nella politica militante del PCI, partito nel quale è stata la prima donna a entrare nella segreteria provinciale a Napoli. Un dato non solo simbolico, ma rappresentativo di un percorso personale in controtendenza rispetto ai tempi, in cui la presenza femminile negli organi dirigenti era ancora marginale.
La sua carriera politica ha conosciuto un passaggio istituzionale di rilievo nel 1987, quando ha assunto l’incarico di segretaria dell’Ufficio di Presidenza della Camera, lavorando al fianco di Nilde Iotti, presidente della Camera e tra le figure più rappresentative della sinistra italiana. Anche in quella fase, Francese si è distinta per la capacità di tenere insieme rigore istituzionale e attenzione ai temi sociali, in particolare quelli legati al lavoro e ai diritti delle donne.
Angela Francese aveva lasciato Secondigliano negli anni Settanta, trasferendosi a Melito con la famiglia. Nonostante ciò, ha sempre rivendicato con orgoglio le proprie radici e il legame con il territorio d’origine. Non solo in termini biografici, ma anche nella narrazione della propria esperienza politica, impostata su un’idea di partecipazione popolare e di impegno diretto nei luoghi della marginalità e del disagio. Il suo nome è stato a lungo legato alle stagioni della sinistra napoletana, in particolare a quelle che hanno attraversato gli anni Settanta e Ottanta, tra i movimenti per i diritti civili e le mobilitazioni sociali, le vertenze sindacali e le battaglie referendarie.
Numerosi i messaggi di cordoglio. Claudio Velardi, in un post diffuso via social, ha ricordato Francese come «una donna del popolo» che ha «esibito in maniera finanche sfrontata le sue origini», sottolineando come la sua militanza sia stata segnata da un forte radicamento territoriale e da un’idea di politica non elitaria. «Angela era la sinistra che io vorrei: combattiva, libera, pragmatica, realista», ha scritto Velardi, ricordando anche il legame familiare che univa Francese a Umberto Minopoli, suo cognato, scomparso due anni fa.
Il Partito Democratico della Campania, in una nota, ha ricordato il suo contributo al PCI e al PDS, definendola una «storica e coraggiosa esponente della sinistra napoletana» e sottolineando il suo ruolo nelle «battaglie per i diritti dei lavoratori, i diritti delle donne e dello sviluppo civile e democratico di Napoli». Il comunicato ripercorre l’impegno istituzionale e sindacale di Francese, che ha attraversato alcune delle fasi più significative della storia recente della città, tra cui il referendum per il divorzio e l’aborto e la stagione amministrativa della giunta Valenzi.
Con la morte di Angela Francese scompare una testimone diretta della politica napoletana del secondo Novecento, che ha vissuto in prima persona il passaggio da una militanza di base alla presenza nelle istituzioni. La sua vicenda personale e politica resta legata a doppio filo con il contesto da cui proveniva: un quartiere come Secondigliano, spesso al centro di narrazioni marginalizzanti, che attraverso figure come la sua ha potuto rivendicare anche una storia di impegno e riscatto.