Secondigliano e Scampia sono da decenni sinonimo di degrado urbano, criminalità organizzata e marginalizzazione sociale. Quartieri periferici di Napoli, segnati da una profonda sofferenza economica e da una forte presenza della camorra, rappresentano il simbolo di un’emergenza che non è solo locale, ma nazionale. Nel contesto del Decreto Emergenze, recentemente approvato dal Senato, questi territori rientrano tra le aree prioritarie per un programma di riqualificazione sociale e infrastrutturale, che mira a trasformare radicalmente la qualità della vita degli abitanti.
I palazzoni fatiscenti di Scampia, le Vele che per decenni hanno rappresentato l'epicentro dello spaccio di droga in Europa, e le strade di Secondigliano, controllate per anni da clan potenti come i Di Lauro e gli Amato-Pagano, sono la testimonianza tangibile di un fallimento delle politiche urbanistiche e sociali. Qui lo Stato è stato spesso percepito come un'entità lontana, incapace di garantire sicurezza e benessere. Il degrado si è radicato nelle generazioni, creando un circolo vizioso in cui la criminalità è spesso vista come l'unica via per il riscatto economico.
Il Decreto Emergenze prevede un investimento di 180 milioni di euro, distribuiti nel triennio 2025-2027, per la riqualificazione urbana di alcune delle aree più degradate d'Italia, tra cui Scampia e Secondigliano. La presenza di un Commissario straordinario servirà a coordinare le iniziative di recupero, con l'obiettivo di migliorare le infrastrutture, contrastare il disagio giovanile e ridurre la vulnerabilità sociale. Ma la domanda che molti si pongono è: basteranno questi fondi a cambiare davvero il volto di questi quartieri?
Uno degli interventi più attesi riguarda la riqualificazione delle aree abitative. A Scampia, le Vele, simbolo di una fallimentare gestione urbanistica, sono state progressivamente abbattute negli ultimi anni, lasciando spazio a nuove costruzioni e spazi pubblici. Tuttavia, il problema non è solo strutturale, ma profondamente sociale. Il degrado si combatte non solo con la demolizione di edifici fatiscenti, ma con un'azione mirata che offra alternative concrete ai giovani.
Secondigliano è un quartiere che ha subito una trasformazione criminale particolarmente evidente negli anni. Se negli anni ’80 era il feudo del clan Giuliano, successivamente è diventato il cuore pulsante del narcotraffico europeo grazie ai Di Lauro, che hanno costruito un impero sulla vendita di cocaina importata direttamente dal Sud America. Le faide di camorra hanno trasformato Secondigliano in un campo di battaglia, con intere famiglie coinvolte in guerre per il controllo delle piazze di spaccio. Oggi, nonostante l'arresto di molti boss, il quartiere è ancora un crocevia del traffico di droga e il reinserimento sociale di molti giovani resta una sfida cruciale.
Un altro aspetto centrale della riqualificazione è il contrasto al disagio giovanile. L’assenza di opportunità lavorative e la scarsa offerta di spazi ricreativi hanno reso Secondigliano e Scampia luoghi in cui i ragazzi crescono in un contesto di violenza e sopraffazione. Le scuole, spesso lasciate a loro stesse, faticano a offrire un’alternativa alla strada. Progetti educativi e sportivi sono fondamentali per sottrarre i giovani alla criminalità, ma richiedono investimenti a lungo termine e una presenza costante delle istituzioni.
Nel decreto si parla anche di sicurezza, un tema che a Napoli è sempre centrale. La presenza delle forze dell’ordine è stata rafforzata negli ultimi anni, ma senza un piano di sviluppo economico e sociale, la repressione da sola non basta. Il tessuto economico di questi quartieri è fragile e dominato dal lavoro nero, con poche possibilità di crescita per chi vuole vivere onestamente. L’inclusione lavorativa è un pilastro imprescindibile per evitare che la criminalità continui ad avere terreno fertile.
La crisi abitativa è un altro problema irrisolto. Molti edifici di Scampia e Secondigliano sono in condizioni precarie, con interi nuclei familiari costretti a vivere in appartamenti degradati, privi dei servizi essenziali. Le occupazioni abusive sono una realtà quotidiana, spesso gestite dalla camorra, che assegna le case in cambio di fedeltà ai clan. La riqualificazione edilizia deve passare anche attraverso un piano di assegnazione trasparente degli alloggi e un incremento dell'edilizia popolare.
Uno degli aspetti più innovativi del Decreto Emergenze è l'attenzione alla digitalizzazione e alla sostenibilità ambientale. Si punta a creare spazi verdi, migliorare il trasporto pubblico e potenziare la connessione internet nelle periferie, per offrire agli abitanti maggiori possibilità di studio e lavoro. Tuttavia, il rischio è che questi interventi restino sulla carta se non accompagnati da una gestione efficiente delle risorse.
La vera sfida per Scampia e Secondigliano non è solo strutturale, ma culturale. Serve un cambio di mentalità, che può avvenire solo attraverso un’azione congiunta tra istituzioni, scuole, associazioni e cittadini. Gli investimenti previsti dal decreto sono un passo avanti, ma devono essere accompagnati da un impegno concreto nel lungo periodo. Napoli è una città dalle mille risorse, con una popolazione resiliente e desiderosa di riscatto. Per far sì che Secondigliano e Scampia non siano più simboli di degrado, ma di rinascita, è necessario che questi quartieri tornino a essere parte integrante del tessuto urbano e sociale della città.
Le promesse politiche non bastano più: servono azioni concrete. Solo così si potrà spezzare il ciclo di marginalizzazione e criminalità che per troppo tempo ha segnato la storia di Secondigliano e Scampia.
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