Oggi, alle ore 15.30, gli operatori mercatali del Rione Don Guanella si riuniranno in un presidio di protesta a Palazzo San Giacomo per denunciare la difficile situazione che stanno affrontando. Il mercato, che rappresenta un punto di riferimento per la zona, rischia di scomparire a causa della decisione di trasformare l’area di zia Zuccarini in una pista ciclabile. La decisione mette a repentaglio il futuro di oltre 140 operatori che, da anni, lavorano nella zona e che ora si trovano di fronte all’incertezza di un possibile sgombero senza alternative concrete.
Il mercato del Rione Don Guanella esiste da oltre quarant’anni, ma non è mai stato legalmente istituzionalizzato. Questo significa che, nonostante sia un luogo riconosciuto e frequentato dai cittadini, dal punto di vista amministrativo e burocratico non gode di alcuna protezione ufficiale. Una condizione che, fino a oggi, ha reso precario il futuro degli ambulanti e che ora si traduce in una concreta minaccia di chiusura definitiva. Gli operatori del mercato hanno più volte cercato di ottenere un riconoscimento da parte delle istituzioni locali e comunali, ma le loro richieste sono rimaste inascoltate.
“La situazione è drammatica, abbiamo già provato invano a interfacciarci con le istituzioni locali e comunali, ma non abbiamo ancora risposte. Ci sentiamo ignorati dai politici, abbiamo già chiesto più volte negli ultimi decenni di essere riconosciuti, perché noi ambulanti abbiamo concessioni per altri mercati vicini, ma adesso, essendo questo mercato del Rione Don Guanella non istituzionalizzato, sentiamo la nostra stabilità a rischio, anche perché, proprio per questo motivo, quest’area rischia di essere totalmente trasformata” ha dichiarato uno dei mercatali, sottolineando le difficoltà incontrate nel corso degli anni.
Il mercato rappresenta non solo un’opportunità economica per le famiglie degli operatori, ma anche un servizio essenziale per i residenti del quartiere, che da sempre lo frequentano per acquistare prodotti alimentari e non. La chiusura dell’area significherebbe non solo la perdita di posti di lavoro, ma anche un impoverimento dell’offerta commerciale per i cittadini, che dovrebbero rivolgersi ad alternative spesso più costose e meno accessibili.
La protesta di giovedì nasce dall’esigenza di far sentire la propria voce per trovare una soluzione che possa garantire il proseguimento delle attività mercatali attraverso il riconoscimento ufficiale del mercato. Gli operatori chiedono alle istituzioni di essere ascoltati e di ottenere finalmente la regolarizzazione dell’area, in modo da poter lavorare con serenità senza il timore di uno sgombero improvviso.
“Non siamo un mercato fantasma, abbiamo il diritto di veder riconosciuto il nostro lavoro, quindi scenderemo in piazza anche con le nostre famiglie per iniziare questa battaglia e trovare un accordo che possa evitare la chiusura dell’area e il proseguimento delle attività mercatali” ha spiegato uno degli operatori, portavoce della protesta.
Negli ultimi anni, il tema della tutela dei mercati rionali è diventato sempre più centrale nel dibattito cittadino. Molti mercati storici hanno rischiato la chiusura a causa di progetti di riqualificazione urbana che non sempre hanno tenuto conto delle esigenze degli operatori e della popolazione. Il caso del Rione Don Guanella si inserisce in questo contesto, sollevando interrogativi sulla gestione degli spazi pubblici e sulla necessità di trovare un equilibrio tra modernizzazione e tutela delle attività tradizionali.
I mercati rionali rappresentano una parte fondamentale del tessuto economico e sociale di Napoli. Non sono solo luoghi di commercio, ma anche spazi di aggregazione e socializzazione, dove si intrecciano storie e tradizioni che fanno parte dell’identità cittadina. Per questo motivo, la chiusura di un mercato come quello del Rione Don Guanella non può essere affrontata con superficialità, ma richiede un dialogo serio tra le parti coinvolte per trovare una soluzione condivisa.
Gli operatori mercatali si preparano dunque a manifestare per difendere il loro diritto al lavoro e per chiedere alle istituzioni risposte concrete. La speranza è che il presidio di giovedì possa rappresentare un punto di svolta e che le autorità cittadine possano finalmente riconoscere il valore di un mercato che, da oltre quarant’anni, rappresenta un pilastro per l’economia e la vita del quartiere.
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