La Chiesa dei Santi Cosma e Damiano a Secondigliano rappresenta uno degli esempi più significativi di architettura religiosa della periferia napoletana. Situata nella centrale Piazza Luigi di Nocera, è una testimonianza viva del legame storico e spirituale che unisce il quartiere di Secondigliano ai suoi santi patroni, Cosma e Damiano. La sua storia, strettamente intrecciata con gli eventi sismici che colpirono l’area alla fine del XVII secolo, racconta la resilienza di una comunità che, nonostante le difficoltà, riuscì a ricostruire non solo un edificio sacro, ma anche un simbolo di identità collettiva.
Il progetto della chiesa risale al 1695, anno in cui si decise di edificare un nuovo edificio religioso che sostituisse quello preesistente, gravemente danneggiato da una serie di terremoti. L’antica struttura, che risaliva all’VIII secolo, non era più agibile, e la necessità di un luogo di culto sicuro e stabile spinse la comunità locale, insieme alla Confraternita del Santissimo Sacramento, a raccogliere i fondi necessari per avviare i lavori. Così, nel 1703, iniziarono le opere di costruzione, che si conclusero l’anno successivo, dando vita a uno degli edifici più rappresentativi della fede e dell’impegno collettivo del popolo di Secondigliano.
La facciata della chiesa si distingue per il suo stile barocco sobrio ed elegante. Il timpano triangolare spezzato sovrasta il portale d’ingresso, segnando il confine tra l’esterno e l’interno sacro dell’edificio. Il portale stesso è ornato da tre lesene su ciascun lato, con capitelli ionici che conferiscono un senso di solennità all’entrata. La semplicità e la linearità delle forme esterne lasciano però spazio alla ricchezza decorativa interna, che si manifesta in una navata unica, dominata da una volta costolonata e impreziosita da una serie di opere d’arte di straordinario valore.
All’interno, l’altare maggiore, realizzato in pregiati marmi policromi, si erge maestoso al termine della navata. Su ciascun lato, si aprono quattro cappelle, alcune delle quali custodiscono opere d’arte di grande rilievo. Il coro, situato in fondo alla navata, è preceduto da due cappelle laterali e si estende nel transetto, la cui parte centrale è sormontata da una magnifica cupola. Tra le opere più importanti presenti nella chiesa, spicca la pala d’altare di Giacomo Farelli, che raffigura i santi Cosma e Damiano. Quest’opera, con il suo dinamismo e la sua intensità espressiva, rappresenta uno degli esempi più alti della pittura barocca napoletana.
Accanto alla pala di Farelli, si trovano altre opere degne di nota, come le tele laterali del coro, attribuite a Giuseppe Marullo, e gli affreschi della volta, realizzati da Giuseppe Simonelli e successivamente ridipinti nella seconda metà dell’Ottocento da Alfonso Simonetti. Quest’ultimo intervento di restauro, datato tra il 1863 e il 1867, ha permesso di preservare e rinnovare l’aspetto originario della chiesa, arricchendola ulteriormente con nuovi stucchi e decorazioni. La sacrestia custodisce una Deposizione su tela di Domenico Antonio Vaccaro, altra opera di grande valore artistico, mentre tra le sculture spicca un crocifisso ligneo di Nicola Fumo, datato 1692, considerato un capolavoro della scultura napoletana.
Il campanile della chiesa, situato sulla facciata anteriore, si sviluppa su quattro livelli ed è realizzato in bugnato, secondo uno stile tipico dell’architettura napoletana del Settecento. Questo elemento architettonico, costruito nel 1721, conferisce slancio e imponenza alla struttura, diventando uno dei simboli più riconoscibili della chiesa. All’ingresso, due acquasantiere del XVIII secolo accolgono i fedeli con i loro rilievi raffiguranti i volti dei santi patroni, un dettaglio che testimonia la cura e la devozione con cui ogni elemento della chiesa è stato realizzato.
Nel corso del XIX secolo, la chiesa ha subito diversi interventi di ristrutturazione, volti non solo a riparare i danni causati dal tempo, ma anche a valorizzarne ulteriormente l’aspetto artistico e architettonico. Tra i principali interventi si ricordano il restauro del pulpito, che poggia su colonnine ioniche di marmo, e l’installazione di un organo maestoso sopra l’ingresso principale. Il rivestimento delle cappelle con zoccolature in marmo e il restauro degli affreschi e degli stucchi della volta sono altri esempi del lavoro meticoloso svolto durante questo periodo.
Annessi alla chiesa si trovano due oratori congregazionali: quello della Confraternita del Santissimo Sacramento e quello della Confraternita dell'Assunta. Questi due ambienti, pur meno noti rispetto alla chiesa principale, custodiscono anch’essi opere d’arte di grande pregio, tra cui altari maggiori in marmi policromi e diverse tele di artisti locali. Gli oratori rappresentano uno spazio di preghiera e raccoglimento per le confraternite locali, mantenendo vivo il legame tra la chiesa e la comunità che la circonda.
La Chiesa dei Santi Cosma e Damiano a Secondigliano non è solo un luogo di culto, ma anche un simbolo di rinascita e speranza per il quartiere. La sua storia, fatta di distruzione e ricostruzione, di fede e impegno collettivo, rispecchia la capacità di una comunità di resistere alle avversità e di trovare nella religione e nell’arte un punto di riferimento sicuro. Oggi, questa chiesa continua a essere un punto di incontro e di devozione per i fedeli, un luogo dove la spiritualità si intreccia con la storia e dove ogni dettaglio, dall’architettura alle opere d’arte, racconta un pezzo della lunga e affascinante storia di Secondigliano.
Nel giorno dedicato ai santi Cosma e Damiano, la comunità si raccoglie in questa chiesa per onorare i suoi protettori, ricordando con gratitudine e orgoglio le radici profonde della propria fede. La celebrazione di questi santi, considerati guaritori e protettori dei poveri, assume un significato ancora più profondo in un quartiere che, pur attraversando momenti difficili, ha sempre trovato nella solidarietà e nella devozione la forza per andare avanti. La chiesa dei Santi Cosma e Damiano, con la sua storia secolare, continua a essere un simbolo di questa forza e di questa fede incrollabile.
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