Secondigliano si trova ad affrontare un problema che sta esasperando molti residenti: il disturbo costante e la pericolosità di una moto Lem che sfreccia nelle ore notturne tra largo San Gaetano Errico e via Cassano.
Foto di repertorio |
La denuncia è stata sollevata dalla pagina Facebook di Periferiamonews, una voce digitale attiva nella cronaca locale, che ha dato risalto alle lamentele di chi, ormai da giorni, si ritrova costretto a subire il rumore assordante del mezzo. L'accelerazione improvvisa e costante della moto, che sembra quasi voler sfidare le regole del vivere civile, ha trasformato la tranquillità notturna di queste strade in un incubo per chi vi risiede.
Non si tratta solo di un fastidio acustico. La situazione descritta dai residenti evidenzia un problema ben più grave: la sicurezza stradale. Chi guida quella moto, in barba a qualsiasi regola, sfreccia a velocità elevata su strade che, di notte, possono diventare pericolose sia per i pedoni che per altri automobilisti. L'alta velocità, combinata con la scarsa visibilità notturna, può trasformarsi in un cocktail mortale, pronto a esplodere al minimo errore.
L’indifferenza verso le norme del codice della strada non è un semplice atto di ribellione, ma un pericolo reale e tangibile per chiunque si trovi nelle vicinanze. A essere particolarmente a rischio sono i pedoni, spesso inconsapevoli della presenza del veicolo, e gli altri conducenti, che possono essere colti di sorpresa da un sorpasso improvviso o da una manovra azzardata.
L’appello lanciato su Facebook non è solo uno sfogo, ma un grido d’aiuto rivolto alle autorità competenti. “Facciamo sentire la nostra voce perché ci siano maggiori controlli”, si legge nel post. Una richiesta legittima, considerando che il ruolo delle forze dell’ordine è anche quello di garantire la sicurezza e la tranquillità dei cittadini, intervenendo quando queste vengono minacciate.
La domanda di controlli più rigidi e frequenti riflette la disperazione di chi non vede altra via d’uscita se non l’intervento delle istituzioni. L’installazione di telecamere di sorveglianza, l’aumento delle pattuglie notturne e, in generale, una presenza più visibile delle forze dell’ordine potrebbero essere misure efficaci per dissuadere comportamenti simili e restituire ai residenti la pace e la sicurezza che meritano.
Vivere con la costante paura che la quiete notturna possa essere interrotta in qualsiasi momento, porta ad un deterioramento della qualità della vita. L'insonnia, lo stress e l’ansia sono solo alcune delle conseguenze che i residenti stanno affrontando. Il semplice atto di coricarsi per riposare si trasforma in un’attesa angosciante del prossimo rombo assordante, con ripercussioni che vanno ben oltre il semplice disturbo uditivo.
Per molti, l'inquinamento acustico notturno diventa una fonte di tensione continua, una realtà che mina il benessere psicologico e che, nel lungo periodo, può portare a conseguenze ancora più gravi, come depressione e aumento della pressione arteriosa. Le ore notturne dovrebbero essere un momento di recupero e riposo, non un campo di battaglia contro rumori molesti.
L'intera comunità di Secondigliano è chiamata a unirsi per affrontare questo problema. Le segnalazioni e le lamentele, se portate avanti in modo collettivo e costante, possono fare la differenza. È necessario che i residenti continuino a denunciare e a richiedere interventi, affinché la questione non venga dimenticata o, peggio ancora, sottovalutata.
D’altro canto, è fondamentale che le istituzioni rispondano in modo adeguato, con azioni concrete e mirate. L’ascolto delle esigenze della popolazione locale deve tradursi in interventi che garantiscano sicurezza e rispetto delle regole, prevenendo che situazioni come quella di via Cassano si ripetano altrove.
In conclusione, la vicenda della moto Lem a Secondigliano non è solo un episodio di cronaca locale, ma un simbolo di una sfida più ampia: quella tra il rispetto della convivenza civile e l’anarchia di pochi irresponsabili. Restituire il silenzio e la serenità ai residenti di queste strade non è solo un dovere, ma un atto di giustizia verso una comunità che merita di vivere in pace.
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