Oggi l'Italia intera si sta fermando a causa di uno sciopero nazionale del trasporto pubblico locale, indetto dalle principali organizzazioni sindacali del settore. Napoli, una delle città più colpite, sta vedendo una sospensione significativa del servizio di trasporto gestito dall'Azienda Napoletana Mobilità (Anm), con conseguenze pesanti per la mobilità urbana.
Le proteste hanno coinvolto le linee 1 e 6 della metropolitana, le funicolari e le linee di superficie come autobus, tram e filobus. Lo sciopero, dalla durata di quattro ore, vede la sospensione del servizio dalle 11:30 alle 15:30. Le fasce di garanzia comunicate da Anm hanno cercato di ridurre i disagi, ma la mobilità cittadina sta comunque subendo un duro colpo.
Metro Linea 1: L'ultima corsa è partita alle 10:50 sia da Piscinola che da Garibaldi. Il servizio riprenderà con la prima corsa alle 16:20 da Piscinola e alle 17:00 da Garibaldi.
Metro Linea 6: L'ultima corsa da Municipio è stata alle 11:06 e da Mostra alle 11:14.
Funicolari: Le linee di Mergellina, Centrale e Montesanto hanno effettuato l'ultima corsa mattutina garantita alle 11:20, riprendendo il servizio alle 15:50.
Linee di superficie: I tram, autobus e filobus hanno effettuato le ultime partenze 30 minuti prima dell'inizio dello sciopero e riprenderanno circa 30 minuti dopo la fine dello sciopero.
Lo sciopero è stato organizzato dalle sigle sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Fna e Faisa Cisal. Le motivazioni alla base della protesta riguardano richieste di miglioramento delle condizioni lavorative, inclusi salari e sicurezza sul lavoro. Questi temi hanno portato a una forte adesione dei lavoratori del trasporto pubblico, evidenziando la necessità di riforme nel settore.
I disagi per i cittadini sono notevoli. Molti pendolari stanno cercando alternative per raggiungere il luogo di lavoro o altre destinazioni. Il traffico stradale è aumentato considerevolmente, causando ulteriori ritardi e problemi logistici. Alcuni hanno optato per soluzioni come il car sharing o l'uso di biciclette e monopattini elettrici, ma queste alternative non sembrano sufficienti a compensare la mancanza del servizio di trasporto pubblico.
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