In un’operazione condotta con precisione e determinazione, i carabinieri di Benevento hanno portato a termine una complessa indagine che ha smantellato una banda criminale dedita a numerosi furti pluriaggravati, ricettazione, simulazione di reato e falsità materiale. L'operazione ha condotto all’arresto di otto persone, sei delle quali sono state condotte in carcere, mentre due sono state poste agli arresti domiciliari.
L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento e condotta dai militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri, ha permesso di identificare un’organizzazione criminale composta principalmente da soggetti provenienti dai campi rom di Giugliano in Campania e Napoli Secondigliano. Questa banda, con l'aiuto di complici italiani, gestori di rivendite di auto e meccanici compiacenti, utilizzava veicoli intestati fittiziamente a terzi e dotati di targhe alterate per compiere furti.
La modalità operativa del gruppo era ben strutturata. Utilizzando veicoli potenziati per resistere agli inseguimenti e speronare le forze dell'ordine, i malviventi si introducevano furtivamente in bar-tabacchi, distributori di carburante, esercizi commerciali e abitazioni. Le auto, in alcuni casi, erano preparate per accelerare rapidamente e resistere agli impatti, facilitando la fuga dopo i colpi.
Tra gli obiettivi principali dei furti vi erano soprattutto generi di monopolio, soldi, gioielli e, in particolare, il rame. Quest’ultimo è considerato un materiale prezioso e facilmente vendibile a buon prezzo, un bottino ambito per i malviventi. Nel corso delle indagini, i carabinieri hanno ricostruito diversi episodi di furto, individuando tra i vari colpi uno in particolare, avvenuto il 14 gennaio 2023, quando sono stati sottratti 500 kg di rame da un’azienda a Limatola. Questo furto ha segnato una svolta nelle indagini, permettendo di concentrare le ricerche sugli odierni arrestati.
Le attività d’indagine hanno permesso di raccogliere gravi indizi anche riguardo ad altri furti, come quello avvenuto il 19 febbraio 2023 a Campoli del Monte Taburno, dove i ladri hanno asportato una somma in contanti di 20mila euro e diversi monili in oro, e un altro colpo avvenuto a Baia e Latina, dove un’anziana donna è stata derubata di gioielli.
Le indagini hanno rivelato che i ladri utilizzavano sempre lo stesso veicolo, un'Audi A4, per compiere i furti. Questo veicolo è stato individuato più volte nelle vicinanze dei luoghi dei furti e, successivamente, rintracciato nel campo rom di Napoli Secondigliano, dove veniva nascosto dopo i colpi.
Questa mattina, al termine di una complessa attività investigativa, i carabinieri hanno eseguito un provvedimento restrittivo emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari di Benevento su richiesta della Procura. Gli otto arrestati sono accusati, a vario titolo, di “associazione a delinquere dedita alla commissione di più delitti di furto pluriaggravato e furto in abitazione”, “ricettazione”, “simulazione di reato” e “falsità materiale”.
L’operazione di polizia è stata condotta mediante intercettazioni telefoniche e ambientali, analisi di tabulati telefonici, installazione di telecamere di sorveglianza e altre attività di monitoraggio. Durante l’esecuzione della misura cautelare, sono state effettuate perquisizioni nei campi nomadi di Giugliano e Secondigliano.
Il Prefetto di Napoli, Michele Di Bari, ha dichiarato che sono state intensificate le misure di controllo sul campo rom di Giugliano per prevenire ulteriori attività criminali e garantire la sicurezza dei residenti. Sono in corso anche programmi di scolarizzazione dei minori del campo, nel tentativo di favorire l’integrazione e prevenire la devianza giovanile.
L’arresto di questa banda rappresenta un successo significativo per le forze dell’ordine nella lotta contro la criminalità organizzata locale. L’operazione non solo ha portato alla cattura dei responsabili di numerosi furti, ma ha anche interrotto un sistema ben organizzato di commissione dei reati, restituendo un senso di sicurezza ai residenti e ai commercianti del Sannio. Le indagini proseguono per identificare eventuali ulteriori complici e consolidare le accuse contro gli arrestati.
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