Il mondo del cinema piange la scomparsa di Gaetano Di Vaio, produttore e attore noto per il suo ruolo nella serie "Gomorra". Di Vaio è deceduto oggi all'ospedale di Giugliano in Campania, dove era ricoverato in rianimazione a seguito delle gravi ferite riportate in un incidente stradale avvenuto il 16 maggio in via Santa Maria a Cubito a Qualiano.
Nato e cresciuto a Piscinola, quartiere nella periferia nord di Napoli, Di Vaio ha vissuto una giovinezza segnata da difficoltà e devianze. Dopo periodi di detenzione e tossicodipendenza, ha trovato il riscatto attraverso l’arte e il cinema. Nel 2001 si unì alla compagnia teatrale “I ragazzi del Bronx napoletano” fondata da Peppe Lanzetta e, due anni dopo, fondò l'associazione culturale Figli del Bronx, trasformata poi in una casa di produzione cinematografica.
Di Vaio ha sempre utilizzato il cinema per raccontare il disagio delle periferie, il mondo della droga e del carcere, e per dare voce alle minoranze e agli ultimi. Tra le sue produzioni più significative, ricordiamo "SottoCoperta", che ha vinto il premio Ferzetti al Bif&st del 2024, e la sua interpretazione in "Gomorra - La Serie" come il personaggio del 'Baroncino'.
L'ex sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha espresso il suo cordoglio, ricordando l’amicizia e la collaborazione con Di Vaio: "Gaetano ha dimostrato come si può cambiare e divenire un punto di riferimento per i giovani. La sua vita è stata una testimonianza di come l'umanità e la cultura possano trionfare".
Il produttore Alessandro Cannavale ha dichiarato: "Con te va via una parte importante del nostro cinema e delle nostre vite. Difficile credere che sia vero, che sia accaduto proprio a te. Buon viaggio Gaetano".
Di Vaio ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo del cinema italiano, non solo come produttore e attore, ma anche come autore di opere che riflettono la realtà sociale di Napoli e delle sue periferie. Tra i suoi lavori più noti si annoverano "Napoli Napoli Napoli" di Abel Ferrara, "Là bas – Educazione criminale" e "Take Five" di Guido Lombardi, "Ritratti abusivi" di Romano Montesarchio, e "Per amor vostro" di Beppe Gaudino.
Gaetano Di Vaio lascia una moglie e due figli, oltre a una comunità di cineasti e appassionati di cinema che continueranno a trarre ispirazione dalla sua vita e dal suo lavoro. La sua storia è un esempio di riscatto e di come l’arte possa essere un potente strumento di cambiamento.
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