L'incidente avvenuto a Scampia ha messo in evidenza una dolorosa realtà: l'omofobia persistente. Stefano, un giovane di ventitré anni, ha subito un attacco brutale da parte di due individui mentre tornava a casa dopo una normale giornata di spesa. Questo evento ha scatenato una serie di reazioni sia nella comunità locale che a livello nazionale, sollevando domande sulle dinamiche sociali.
Stefano, un giovane apertamente gay, è diventato vittima di un violento attacco omofobo mentre si trovava in via Roma verso Scampia. Mentre stava tornando a casa dopo aver fatto la spesa alla Conad, è stato intercettato da due individui su uno scooter che lo hanno insultato pesantemente e poi hanno iniziato a lanciargli addosso sputi e cicche di sigarette accese. La situazione è peggiorata quando uno dei due aggressori ha tentato di aggredire fisicamente Stefano con un'arma improvvisata.
Stefano ha raccontato ciò che ha subito al Mattino: "Mi hanno avvicinato urlandomi 'ricchione'. Ho risposto e ho chiesto cosa volessero. Loro hanno proseguito. Dopo qualche minuto di calma, mi hanno tirato addosso una sigaretta accesa e sputato addosso. Sono andati avanti per una ventina di minuti mentre cercavo di non pensare a ciò che dicevano e facevano. Quindi, mi sono fermato, ho preso il cellulare e li ho filmati mentre continuavano".
Nonostante il terrore che stava vivendo, Stefano ha mantenuto la calma e ha deciso di documentare l'aggressione con il suo cellulare. Questo atto di coraggio ha portato alla diffusione virale del video sui social media, attirando l'attenzione della comunità locale e nazionale. Qui la situazione è ulteriormente peggiorata, perché uno dei due teppisti ha impugnato un oggetto simile a una spranga di metallo: "Mi sono salvato perché ho avuto il coraggio di continuare a riprendere ciò che stava succedendo. Forse il ragazzo aveva paura di essere stato ripreso ed è scappato sul motorino con il suo complice", ha aggiunto Stefano.
Tuttavia, Stefano ha anche sperimentato una richiesta insolita da parte di un conoscente degli aggressori, che gli ha chiesto di cancellare il video in cambio di scuse. "Non accetto più questa situazione, ma penso che qui a Scampia si respirino un vento di rinascita e tanta voglia di riscatto", ha sentenziato il 23enne
Le organizzazioni per i diritti civili, tra lui l'Arcigay, hanno offerto il loro sostegno immediato a Stefano, offrendogli assistenza legale e morale. Tuttavia, Stefano si trova ancora indeciso se denunciare o meno l'aggressione alle autorità competenti. "Il nostro avvocato è a sua completa disposizione - afferma Antonello Sannino, presidente di Antinoo Arcigay Napoli - questi balordi vanno combattuti. È l'ennesimo episodio vile a sfondo omofobo, con atti violenti. Ci muoveremo per ottenere giustizia"
Sostegno anche dal mondo politico. Il deputato di Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli parla di "aggressione omofoba infame" e auspica che "i due responsabili vengano subito individuati e condannati". Il sottosegretario ai Trasporti Tullio Ferrante sottolinea un "atteggiamento ripugnante, sintomo di una sottocultura degradante nella quale dominano ignoranza e sopraffazione", esprimendo solidarietà alla vittima.
L'aggressione omofoba subita da Stefano a Scampia evidenzia la persistenza della discriminazione e della violenza contro la comunità LGBTQ+. Mentre la comunità locale e nazionale si mobilita per sostenere Stefano e condannare l'atto di violenza, è essenziale che vengano prese misure concrete per prevenire futuri attacchi. Questo incidente ci ricorda l'importanza della solidarietà, dell'empatia e dell'azione collettiva nel costruire una società più inclusiva e rispettosa delle differenze.
Posta un commento
0Commenti