L'allarme per il racket nel corso Secondigliano ha spinto la polizia ad attivare servizi in borghese per contrastare la minaccia che si è manifestata nella zona. L'appello dei commercianti non è passato inosservato, e le forze dell'ordine hanno iniziato ad agire per garantire la sicurezza e proteggere gli esercenti locali. La presenza delle cosche nella zona ha generato tensione e preoccupazione, soprattutto tra coloro che operano nei dintorni del corso.
Foto di repertorio |
La situazione è diventata sempre più preoccupante, con un aumento delle richieste di pizzo da parte delle organizzazioni criminali. Le cosche hanno scelto il racket come fonte principale di guadagno, preferendolo allo spaccio di droga, che ha subito una riduzione significativa a seguito delle operazioni di polizia volte a smantellare i grandi mercati degli stupefacenti.
Di fronte a questa emergenza, la polizia ha avviato accertamenti mirati nel cuore di Secondigliano, con particolare attenzione alla strada principale del quartiere, individuata come un bersaglio privilegiato da parte dei criminali. Tuttavia, le indagini non si limitano solo a questa area, ma si estendono ad altre zone a rischio della città, con il coinvolgimento degli specialisti della squadra mobile della questura e del commissariato.
Gli esercenti del corso Secondigliano hanno fatto appello alle forze dell'ordine per chiedere aiuto di fronte alle continue estorsioni subite. Un incontro è stato organizzato per discutere della situazione e trovare soluzioni concrete per contrastare il fenomeno del racket. La collaborazione tra polizia ed esercenti è fondamentale per affrontare questa minaccia e garantire la sicurezza nella zona.
La situazione è resa ancora più critica dalla difficile situazione economica post-Covid, che ha colpito molti esercenti già in difficoltà. Le richieste di pizzo rappresentano un ulteriore colpo per la loro attività, mettendone a rischio la sopravvivenza economica. Le richieste estorsive dei clan mettono a rischio la sicurezza economica e sociale dei piccoli commercianti, che si trovano costretti a fronteggiare una minaccia sempre più pressante. La situazione è diventata insostenibile per molti di loro, che rischiano di dover chiudere bottega se non riescono a far fronte alle richieste delle cosche.
L'allarme racket nel corso Secondigliano ha messo in evidenza la necessità di un intervento immediato da parte delle forze dell'ordine per contrastare questa minaccia e proteggere la comunità locale. La polizia ha avviato servizi in borghese per monitorare la situazione e raccogliere informazioni utili alle indagini. Tuttavia, la lotta contro il racket richiede un impegno costante e una stretta collaborazione tra le autorità e la comunità locale.
Fonte: Cronache di Napoli
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