Dalle prime ore del mattino, a via Dante c’è già un bel via vai di persone, tutte con l’intento di varcare le soglie del mercatino rionale che offre prodotti a buon prezzo e di ottima qualità. Talvolta è anche un buon punto di ritrovo, un luogo dove la gente comune spende con piacere alcune chiacchiere, mentre con i più anziani si accendono polemiche, soprattutto quando l’argomento riguarda lo spreco di denaro pubblico.
A tale proposito, si è parlato più volte dei lavori effettuati per la rimozione dello spartitraffico, ma finora nessuno aveva osato parlare di cifre. Oggi invece con me qualcuno si è preso la libertà di sostenere che sono stati spesi circa un milione di euro. Sarà vero?
Dunque, torniamo un attimo indietro quando tutto è cominciato, alla mattina in cui mi sono svegliata ed ho scoperto il caos in una delle vie principali che collega Secondigliano ad altri comuni vicini. Un vero e proprio cantiere, rumori assordanti che inquinavano più dello smog. Un uomo robusto con voce grossolana dava le direttive ed io, oltre ad essere confusa, avevo davvero difficoltà a raggiungere l’altra estremità della strada. C’era il rischio di inciampare oltre ad essere investita dalle auto in corsa che sembravano spaesate ed incredule più di me.
Si sa, il vociferare in alcuni momenti si spande rapidamente come macchie d’olio e ben presto sono venuta a conoscenza che tutto questo è nato perché le auto parcheggiate in seconda fila ostacolavano il transito. Ci rendiamo conto? Qualcuno si è assunto la libertà di modificare un pezzo di storia, di vita e di abitudini quotidiane non solo per ampliare la carreggiata, ma detto con parole mie per favorire quel gruppo di indisciplinati, che in alcuni momenti sembrano i padroni del mondo, sostano dove vogliono e nessuno si prende la briga di correggere le loro mancanze.
Già, perché i vigili hanno altro a cui pensare che stare ore ore a gestire il traffico o a far rispettare il regolamento del codice stradale. Tuttavia torniamo ad oggi. Cosa è cambiato a distanza di tre anni? Adesso i figli di papà credono di essere sulla pista di Monza, per cui con i loro motorini sfrecciano come saette rischiando di investire i pedoni anche sul marciapiede. I parcheggi in doppia fila sono aumentati di gran lunga avendo adesso più spazio per sostare. I vigili forse sono scesi dalle colline ma vanno a prendere il caffè altrove.
Non so esattamente quale sia la cifra esatta spesa per la rimozione dello spartitraffico. Non so se le voci che ho ascoltato possono considerarsi attendibili, ma la cosa incredibile è che per sostenere il quartiere in alcune necessità pare che non ci siano fondi, per cui mi viene da paragonare lo stato a quel genitore ineducato che vizia i propri figli con strumenti tecnologici di ultima generazione e poi in casa propria mancano le materie prime.
Potrei fare un elenco delle priorità di cui il nostro quartiere avrebbe bisogno. Forse nessuno è a conoscenza che ogni anno aumentano gli infortuni causati dal dissesto della strada. A nessuno importa che un anziana inciampi su un marciapiede rotto, delle scuole disagiate, dei parchi pubblici abbandonati, dell’assenza di luoghi di svago.
Una volta avevamo un piccolo teatro, un cinema che per me era una specie di miracolo o meglio ancora motivo di vanto. Che bello se ogni tanto venissero organizzati degli eventi. Ero piccola ma ricordo molto bene il corso di Secondigliano tutto addobbato per il passaggio dei carri. Invece ad oggi, nonostante la realtà sia ben diversa, molti ci hanno preso gusto ad infangarci e considerarci solo elementi principali della cronaca nera!
Dunque, torniamo un attimo indietro quando tutto è cominciato, alla mattina in cui mi sono svegliata ed ho scoperto il caos in una delle vie principali che collega Secondigliano ad altri comuni vicini. Un vero e proprio cantiere, rumori assordanti che inquinavano più dello smog. Un uomo robusto con voce grossolana dava le direttive ed io, oltre ad essere confusa, avevo davvero difficoltà a raggiungere l’altra estremità della strada. C’era il rischio di inciampare oltre ad essere investita dalle auto in corsa che sembravano spaesate ed incredule più di me.
Si sa, il vociferare in alcuni momenti si spande rapidamente come macchie d’olio e ben presto sono venuta a conoscenza che tutto questo è nato perché le auto parcheggiate in seconda fila ostacolavano il transito. Ci rendiamo conto? Qualcuno si è assunto la libertà di modificare un pezzo di storia, di vita e di abitudini quotidiane non solo per ampliare la carreggiata, ma detto con parole mie per favorire quel gruppo di indisciplinati, che in alcuni momenti sembrano i padroni del mondo, sostano dove vogliono e nessuno si prende la briga di correggere le loro mancanze.
Già, perché i vigili hanno altro a cui pensare che stare ore ore a gestire il traffico o a far rispettare il regolamento del codice stradale. Tuttavia torniamo ad oggi. Cosa è cambiato a distanza di tre anni? Adesso i figli di papà credono di essere sulla pista di Monza, per cui con i loro motorini sfrecciano come saette rischiando di investire i pedoni anche sul marciapiede. I parcheggi in doppia fila sono aumentati di gran lunga avendo adesso più spazio per sostare. I vigili forse sono scesi dalle colline ma vanno a prendere il caffè altrove.
Non so esattamente quale sia la cifra esatta spesa per la rimozione dello spartitraffico. Non so se le voci che ho ascoltato possono considerarsi attendibili, ma la cosa incredibile è che per sostenere il quartiere in alcune necessità pare che non ci siano fondi, per cui mi viene da paragonare lo stato a quel genitore ineducato che vizia i propri figli con strumenti tecnologici di ultima generazione e poi in casa propria mancano le materie prime.
Potrei fare un elenco delle priorità di cui il nostro quartiere avrebbe bisogno. Forse nessuno è a conoscenza che ogni anno aumentano gli infortuni causati dal dissesto della strada. A nessuno importa che un anziana inciampi su un marciapiede rotto, delle scuole disagiate, dei parchi pubblici abbandonati, dell’assenza di luoghi di svago.
Una volta avevamo un piccolo teatro, un cinema che per me era una specie di miracolo o meglio ancora motivo di vanto. Che bello se ogni tanto venissero organizzati degli eventi. Ero piccola ma ricordo molto bene il corso di Secondigliano tutto addobbato per il passaggio dei carri. Invece ad oggi, nonostante la realtà sia ben diversa, molti ci hanno preso gusto ad infangarci e considerarci solo elementi principali della cronaca nera!
di Beatrice Gentile
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