Foto risalente alle proteste del 2008, ma ancora molto attuale. |
Da anni si parla di una riqualificazione della periferia partenopea, Secondigliano compresa. I politici ci vengono a dire che bisogna costruire centri di aggregazione, parchi dei divertimenti, centri commerciali e così via. Ma all'atto pratico, le cose cambiano. E non poco.
Nel 2013, il Comune di Napoli ha lanciato la sua brillante idea. Di cosa si tratta? Di un bel Luna Park? Di un teatro? Di un cinema? NO. Un bell'impianto di compostaggio a due passi dal carcere di Secondigliano. Con la scusa di farci lavorare alcuni detenuti, tra l'altro. Per fortuna, fino ad oggi il progetto dello "smaltimento dei rifiuti a basso impatto ambientale" non si è concretizzato. Ma chissà. Stiamo sempre attenti.
Quindi, nello scorso anno, Scampia è stata al centro di una grande polemica. Diversi cittadini ed istituzioni locali hanno protestato con veemenza contro la nascita di un sito. L'Asia ha lanciato un bando, ma nessuno ha risposto. E il Comune ha deciso di spostare il progetto... a Ponticelli. Nella zona Est di Napoli. Tanto per cambiare, in periferia. Insieme a questa struttura, ne vuole creare un'altra simile. Stavolta a Chiaiano. Nel bel mezzo del Parco delle Colline. E questa idea si è fatta strada già nel lontano 2008. Otto anni dopo, la pensano ancora così.
Come se non bastasse, la battaglia sta divampando anche a San Pietro a Patierno. Nel quartiere che comprende anche l'Aeroporto di Capodichino, più precisamente in via Cupa Principe, al confine con Poggioreale, la Regione Campania vuole costruire un biodigestore. L'obiettivo è quello di generare gas tramite lo smaltimento dei rifiuti umidi. Ma l'edificio dovrebbe essere costruito a due passi da due scuole e a stretto contatto con diverse case.
Non entro nel merito della questione e non valuto i pro e i contro, essendo poco ferrato nella materia dello smaltimento dei rifiuti. Ma è mai possibile che siti di compostaggio e biodigestori debbano essere costruiti assolutamente nel bel mezzo di un agglomerato urbano, magari a pochi passi da un ospedale e dalle scuole?
Non serve essere autentici esperti per rendersi conto che un impianto industriale dovrebbe essere realizzato all'interno di un'area industriale. Senza mettere a rischio le zone verdi e la salute dei cittadini. Un biodigestore aerobico può far molto male a causa dei cattivi odori, mentre quello anaerobico appare pericoloso per il gas che può essere sprigionato. Tali strutture vanno poste in altre zone più isolate. Non nella periferia di una grande città.
Secondigliano, Scampia, Chiaiano, ma anche San Pietro a Patierno, Ponticelli e tanti altri quartieri sono stanchi di essere sempre la pattumiera di Napoli. E fatelo 'sto sforzo: costruite qualcosa che possa creare aggregazione, che possa rendere la nostra periferia più interessante. E basta co' 'sti rifiuti, jamme.
Quindi, nello scorso anno, Scampia è stata al centro di una grande polemica. Diversi cittadini ed istituzioni locali hanno protestato con veemenza contro la nascita di un sito. L'Asia ha lanciato un bando, ma nessuno ha risposto. E il Comune ha deciso di spostare il progetto... a Ponticelli. Nella zona Est di Napoli. Tanto per cambiare, in periferia. Insieme a questa struttura, ne vuole creare un'altra simile. Stavolta a Chiaiano. Nel bel mezzo del Parco delle Colline. E questa idea si è fatta strada già nel lontano 2008. Otto anni dopo, la pensano ancora così.
Come se non bastasse, la battaglia sta divampando anche a San Pietro a Patierno. Nel quartiere che comprende anche l'Aeroporto di Capodichino, più precisamente in via Cupa Principe, al confine con Poggioreale, la Regione Campania vuole costruire un biodigestore. L'obiettivo è quello di generare gas tramite lo smaltimento dei rifiuti umidi. Ma l'edificio dovrebbe essere costruito a due passi da due scuole e a stretto contatto con diverse case.
Non entro nel merito della questione e non valuto i pro e i contro, essendo poco ferrato nella materia dello smaltimento dei rifiuti. Ma è mai possibile che siti di compostaggio e biodigestori debbano essere costruiti assolutamente nel bel mezzo di un agglomerato urbano, magari a pochi passi da un ospedale e dalle scuole?
Non serve essere autentici esperti per rendersi conto che un impianto industriale dovrebbe essere realizzato all'interno di un'area industriale. Senza mettere a rischio le zone verdi e la salute dei cittadini. Un biodigestore aerobico può far molto male a causa dei cattivi odori, mentre quello anaerobico appare pericoloso per il gas che può essere sprigionato. Tali strutture vanno poste in altre zone più isolate. Non nella periferia di una grande città.
Secondigliano, Scampia, Chiaiano, ma anche San Pietro a Patierno, Ponticelli e tanti altri quartieri sono stanchi di essere sempre la pattumiera di Napoli. E fatelo 'sto sforzo: costruite qualcosa che possa creare aggregazione, che possa rendere la nostra periferia più interessante. E basta co' 'sti rifiuti, jamme.
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