Un grave episodio di violenza legato all’emergenza abitativa ha sconvolto Scampia nella serata di ieri, sabato 12 luglio. Domenico Lopresto, segretario dell’Unione Inquilini di Napoli, ha denunciato un tentativo di occupazione abusiva degenerato in aggressione nell’appartamento popolare della sorella settantaquattrenne, regolare assegnataria di un alloggio nel Rione Monterosa. Secondo il racconto, cinque persone avrebbero tagliato la serratura della porta con un flex e sarebbero entrate con la forza, colpendo a sprangate chiunque tentasse di opporsi. “Sono entrati in casa tagliando la serratura col flex e ci hanno picchiati a sprangate per occupare l’appartamento”, ha dichiarato Lopresto.
La donna, di 74 anni, già gravemente malata e affetta da problemi cardiaci per i quali ha subito cinque bypass, sarebbe stata ripetutamente presa a schiaffi da una delle donne presenti, che le avrebbe urlato: “Mi sono fatta trent’anni di carcere e me ne faccio altri trenta su di te”. La situazione è rapidamente degenerata quando Lopresto e il fratello sono intervenuti per soccorrere l’anziana sorella. Entrambi sono stati aggrediti con calci, pugni, bastoni e spranghe. “Non ci ho visto più, ho reagito e mi sono saltati addosso cinque di loro con mazze e spranghe”, ha raccontato Lopresto. Il fratello è stato trasportato in ospedale a rischio infarto, mentre la nipote, accorsa successivamente, è stata ricoverata al CTO per le lesioni riportate.
Gli aggressori si sarebbero dati alla fuga prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. Sul posto sono intervenuti i carabinieri del Nucleo Radiomobile, che hanno effettuato i rilievi e sequestrato il materiale rinvenuto, avviando le indagini coordinate dalla compagnia Napoli Stella per identificare gli autori dell’aggressione e ricostruire la dinamica dei fatti. Lopresto ha annunciato l’intenzione di sporgere denuncia formale dopo il rilascio dei referti medici.
L’episodio ha suscitato profonda indignazione e attestati di solidarietà da diverse forze politiche e istituzionali. Elena Coccia e Renato Genovese, rispettivamente segretaria provinciale e segretario del circolo cittadino di Rifondazione Comunista, hanno espresso massima vicinanza a Domenico Lopresto e alla sua famiglia, mettendo a disposizione gli strumenti legali del partito. In una nota, hanno stigmatizzato il clima di impunità diffusa che sembra caratterizzare la città, criticando l’incapacità delle istituzioni di garantire sicurezza ai legittimi assegnatari degli alloggi popolari e sottolineando la necessità di un’azione più incisiva contro la criminalità organizzata.
Sulla vicenda è intervenuta anche la deputata e coordinatrice cittadina del Movimento 5 Stelle Gilda Sportiello, che ha espresso solidarietà a Lopresto e alla sua famiglia, condannando l’aggressione come un atto inaccettabile e chiedendo interventi immediati per garantire sicurezza e protezione alle vittime. “Siamo sdegnati e inorriditi dall’accaduto: sono entrati in casa tagliando la serratura col flex e li hanno picchiati a sprangate per occupare l’appartamento”, ha dichiarato Sportiello. Dura la presa di posizione anche di Salvatore Musella, capogruppo dell’Ottava Municipalità, che ha definito l’accaduto un fatto inaccettabile e ha ribadito l’impegno dell’ente nella lotta contro l’illegalità.
Questo episodio si inserisce in un contesto di emergenza sociale e abitativa che da anni caratterizza diverse aree di Napoli, dove l’occupazione abusiva degli alloggi popolari, spesso accompagnata da violenza e minacce, rappresenta un fenomeno consolidato. I quartieri di Scampia, Secondigliano, Ponticelli, Pianura e San Giovanni non sono nuovi a episodi simili, aggravati dalla lentezza delle istituzioni nell’assicurare tutela e giustizia ai cittadini onesti. La paura, per molti, è diventata un elemento quotidiano, mentre la criminalità organizzata continua a inserirsi nelle pieghe della marginalità e della fragilità sociale.
Il presidente della Municipalità 8, Nicola Nardella, ha espresso piena solidarietà e sostegno a Domenico Lopresto e alla sua famiglia, definendo gravissimo quanto accaduto e chiedendo alle istituzioni preposte un intervento deciso per garantire la sicurezza degli abitanti del quartiere e la dignità dei legittimi assegnatari degli alloggi pubblici. Intanto le indagini proseguono per risalire all’identità di tutti i responsabili dell’aggressione, mentre la comunità di Scampia si interroga su quanto sia diventato fragile il diritto all’abitare in una città dove la violenza sembra trovare sempre nuovi spazi di espressione, anche a danno dei più deboli.
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