A Scampia questa sera si sono radunate alcune centinaia di persone per ricordare le vittime del crollo del ballatoio avvenuto un anno fa nella Vela Celeste. L’iniziativa è stata organizzata dal Comitato Vele Scampia, che ha promosso una fiaccolata alla quale hanno partecipato anche rappresentanti istituzionali. Quel tragico giorno persero la vita tre persone, mentre undici rimasero ferite, tra cui sette bambini. Il corteo silenzioso si è mosso da via Gobetti per arrivare ai piedi dell’edificio crollato, luogo che continua a rappresentare dolore ma anche memoria viva per un’intera comunità. Alla fiaccolata hanno presenziato il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, la vicesindaca Laura Lieto, il prefetto di Napoli Michele di Bari e Roberto Fico.
Il sindaco Manfredi, intervenendo in mattinata, aveva dichiarato che il 22 luglio rappresenta per Scampia e per Napoli un giorno della memoria. Sui suoi canali social ha scritto che un anno fa, con il crollo della Vela Celeste, Scampia visse un lutto profondo che oggi viene ricordato mentre si lavora alla trasformazione del quartiere. Ha spiegato che si tratta di un percorso di rigenerazione urbana e sociale che mira a cambiare radicalmente il volto di Scampia. Nel suo intervento Manfredi ha fornito anche alcuni dati sui progetti in corso, spiegando che al momento sono cinque gli edifici in costruzione, identificati come A1, A2, A3, A4 ed L, per un totale di 163 nuovi alloggi che dovrebbero essere completati entro maggio del prossimo anno. Ha poi aggiunto che a luglio sarà pronto il cantiere per la Vela Rossa e a settembre inizierà la demolizione della stessa. La tabella di marcia prevede inoltre che a gennaio del prossimo anno partano i lavori di costruzione sulle aree liberate e che entro dicembre 2026 vengano completati 438 alloggi, un centro civico e un asilo.
Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha sottolineato che essere presenti oggi a Scampia è un atto doveroso da parte delle istituzioni per mantenere la vicinanza alle famiglie che hanno perso i loro cari. Ha evidenziato come il quartiere stia rinascendo grazie a tutte le attività poste in essere dal Comune, ribadendo l’importanza di puntare sempre sulla qualità della vita. Il prefetto ha poi incontrato i familiari delle tre vittime, spiegando che fare memoria significa anche asciugare le lacrime e che le istituzioni sono presenti per accompagnare la comunità in questo percorso di ricostruzione materiale e morale.
Il Comitato Vele di Scampia, promotore dell’iniziativa, ha voluto ricordare le vittime con parole di dolore ma anche di orgoglio per quanto fatto dal quartiere in questi anni. In una nota il Comitato ha scritto che nessuno dimenticherà il boato, le urla e l’orrore di quella sera, ma ha voluto ricordare anche la grande solidarietà che travolse i cuori di tutti. Solidarietà che si manifestò concretamente con brandine, cibo a lunga conservazione, giocattoli per bambini, carta igienica e omogeneizzati distribuiti all’Università di Scampia, dove molti sfollati furono accolti. Il Comitato ha ricordato Roberto, Margherita e Patrizia, le tre vittime del crollo, e le undici persone rimaste ferite, tra cui diversi bambini.
Nella stessa nota, il Comitato ha dichiarato che Scampia scende in piazza non solo per ricordare ma anche per continuare a sostenere le famiglie che con quella tragedia hanno perso tutto. Ha ricordato come quel crollo mise in luce le fragilità strutturali delle Vele, fatte di degrado e problemi di manutenzione denunciati per anni. Oggi, spiegano, Scampia si porta dietro le ferite di quel crollo ma sta cambiando volto, con l’abbattimento della Vela Gialla già avvenuto e con la prossima demolizione della Vela Rossa. Nella zona iniziano a sorgere i nuovi alloggi che rappresentano il futuro del quartiere.
Il Comitato ha spiegato che tutto ciò è stato possibile grazie al sacrificio, alla lotta e alla determinazione di tanti abitanti che hanno combattuto per restituire dignità a Scampia, troppo a lungo conosciuta solo per degrado e criminalità. Hanno rivendicato con orgoglio quanto fatto finora, promettendo che porteranno a compimento questa battaglia di civiltà condotta da donne e uomini straordinari. Hanno infine dichiarato di non voler scendere sul terreno della polemica, lasciando alla giustizia il compito di individuare eventuali responsabilità per il crollo, ma ribadendo la volontà di rimanere accanto a chi ha perso la casa e attende ancora di rientrare nella propria abitazione.
Nelle parole del Comitato emerge la determinazione a costruire, mattone su mattone, un quartiere fatto di servizi, cultura, aggregazione e attività sociali, un progetto sognato per anni che oggi si sta trasformando in realtà. Concludendo, hanno affermato che Scampia vuole tutto, ma soprattutto non dimentica. Una fiaccolata di memoria, dolore, dignità e speranza, che ha visto la partecipazione di una comunità unita nel ricordo delle vittime ma anche nella costruzione di un futuro diverso.
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