Nel cuore dell’estate, tra le strade di Scampia e Piscinola, la vegetazione incolta ha ormai preso il sopravvento. L’erba alta e le sterpaglie infestano marciapiedi, giardini pubblici, aiuole e perfino le aree giochi destinate ai bambini. A lanciare l’allarme è il coordinamento “Periferie Unite”, che attraverso il suo presidente Vincenzo Paradisone e numerosi attivisti locali, ha raccolto testimonianze e segnalazioni per raccontare una situazione che da tempo è sfuggita al controllo. Le immagini diffuse e le parole degli abitanti restituiscono uno scenario critico: in molti punti si fa fatica persino a camminare, i marciapiedi sono ostruiti da erbacce e rovi, le ville comunali sono abbandonate a se stesse, e il rischio incendi è cresciuto in maniera esponenziale. I cittadini denunciano da mesi la mancanza di manutenzione del verde pubblico, ma a fronte delle promesse ricevute, gli interventi si fanno ancora attendere. La percezione di chi vive questi quartieri è quella di una distanza crescente tra centro e periferia, tra le esigenze reali della popolazione e le risposte istituzionali che faticano ad arrivare. La voce che si leva dalle strade non è isolata, ma corale.
![]() |
Foto Il Mattino |
Alfredo Di Domenico, tra i primi a intervenire, racconta di intere zone dove l’erba copre i cartelli stradali e invade i passaggi pedonali, mettendo a rischio l’incolumità di anziani e bambini. Ciro Esposito insiste sulla necessità di interventi strutturali, non più rimandabili: secondo lui, bisogna abbandonare la logica dell’emergenza e costruire un piano ordinario di manutenzione, duraturo e pianificato. Gustavo Caputo punta il dito su via Baku, dove la vegetazione selvaggia ha coperto completamente i marciapiedi, costringendo i passanti a camminare in strada. Una condizione che, oltre a rappresentare un pericolo, restituisce un’immagine di abbandono che pesa sull’intera comunità. Pietro Sappatino descrive uno scenario simile anche in via Montegrappa, mentre Mario Peluso riferisce di vie secondarie ormai impraticabili. Le lamentele sono numerose anche a Piscinola, dove Alberto Romano e Salvatore Festa sottolineano come la situazione sia peggiorata ulteriormente rispetto agli anni precedenti. Gerardo Sanitarato definisce “allarmante” lo stato della villetta del quartiere, piena di rifiuti e completamente soffocata da erbacce. Le immagini raccolte dai residenti parlano chiaro: cancelli divelti, panchine sommerse dalla vegetazione, aree giochi impraticabili, marciapiedi scomparsi.
In molti denunciano l’assenza di risposte, il silenzio della Municipalità e una comunicazione istituzionale che appare distante. Secondo Paradisone, da mesi vengono inviate segnalazioni dettagliate, corredate da foto e richieste formali, ma senza alcun esito concreto. Gli attivisti ritengono che la mancanza di risposte alimenti un senso diffuso di abbandono e rassegnazione, soprattutto tra i residenti più anziani, che vedono peggiorare le condizioni del quartiere anno dopo anno. Il problema, secondo gli stessi abitanti, non riguarda solo il decoro urbano, ma tocca anche la sicurezza, la salute e il benessere collettivo. Nelle strade dove la manutenzione è assente, i rifiuti si accumulano, gli insetti proliferano, i topi trovano rifugi tra le sterpaglie, e la sera i giovani si ritrovano in spazi bui, senza illuminazione e senza controllo. Si tratta, per molti, di segnali tangibili di un degrado che va oltre la semplice incuria del verde e che coinvolge, in maniera più ampia, tutto l’equilibrio del territorio.
A fronte delle proteste crescenti, arriva la risposta dell’assessore al Verde della Municipalità VIII, Claudio Di Pietro, che ammette le difficoltà e assicura che gli interventi sono già in corso. Secondo quanto dichiarato, è stata avviata una mappatura completa delle aree critiche e sono già partiti i primi lavori di sfalcio e pulizia straordinaria. Di Pietro afferma che l’obiettivo è passare da un modello di intervento emergenziale a uno ordinario e sistematico, con il supporto di Asia e delle cooperative che si occupano di manutenzione. Ma lo stesso assessore riconosce che le risorse sono limitate e che per ottenere risultati visibili servirà tempo. Nelle prossime settimane si dovrebbero cominciare a vedere i primi segnali di cambiamento, anche se resta da capire con quale frequenza e continuità verranno mantenuti gli impegni annunciati. L’assessore ha anche invitato i cittadini a segnalare le criticità e a collaborare con le istituzioni, sottolineando che la cura del territorio è una responsabilità condivisa.
Nel frattempo, però, il disagio cresce. I cittadini segnalano non solo l’aspetto del verde incolto, ma anche i problemi correlati: l’aumento dei rifiuti, la proliferazione di insetti e roditori, la percezione di insicurezza legata all’abbandono. In alcune strade, le sterpaglie coprono anche i tombini, impedendo il deflusso dell’acqua piovana e aumentando il rischio di allagamenti. Nelle aree verdi, ormai invase da vegetazione incontrollata, si moltiplicano i casi di bivacchi notturni, lasciando i residenti in uno stato di tensione costante. Le voci che si levano da Scampia e Piscinola non sono animate da polemica, ma da una richiesta semplice e concreta: che questi quartieri siano trattati con la stessa attenzione riservata ad altre zone della città. Che il diritto a vivere in un ambiente dignitoso e sicuro non sia un privilegio, ma una garanzia per tutti. E che il verde pubblico, anziché rappresentare un problema, torni ad essere una risorsa condivisa e curata, al servizio della comunità. Perché la distanza tra periferia e centro non sia solo geografica, ma soprattutto amministrativa. E perché anche chi vive nei quartieri più fragili possa sentirsi parte di una città che non dimentica.
Posta un commento
0Commenti