Questa mattina una delegazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle periferie, guidata dal presidente Alessandro Battilocchio di Forza Italia, ha avviato una missione esterna nei territori di Caivano e Scampia, due aree simbolo della Campania, per monitorare da vicino le condizioni di sicurezza, degrado e sviluppo sociale. Il programma della giornata è stato fitto di incontri, a partire dalle 10:45 al centro sportivo “Pino Daniele” di Caivano, simbolo di aggregazione giovanile e rinascita sociale. Alle 11:30 la delegazione ha visitato Parco Verde con particolare attenzione alla ludoteca, alla scuola “Collodi” e al Polo Millegiorni gestito da Save the Children, esempi di investimenti concreti sul futuro della comunità. Successivamente, alle 12:45, tappa alla Chiesa di San Paolo Apostolo per un incontro con don Maurizio Patriciello, da anni impegnato in prima linea contro le emergenze ambientali e sociali del territorio.
Nel pomeriggio la visita si è spostata a Scampia, storica periferia napoletana protagonista di un lungo processo di trasformazione e di lotta contro la criminalità organizzata. Alle 15:45 la delegazione ha effettuato un sopralluogo presso il complesso delle Vele, diventate negli anni simbolo di degrado ma anche di riscatto per la popolazione locale che da tempo si batte per la demolizione dei palazzi e la costruzione di nuove abitazioni dignitose. La Commissione ha incontrato le forze dell’ordine presso la Stazione dei Carabinieri e il Commissariato di Polizia di Scampia, confermando l’intento istituzionale di integrare sicurezza e sviluppo sociale. La missione si concluderà in serata, alle 18, con un momento di confronto al Santuario della Madonna del Buon Consiglio a Grumo Nevano, per ascoltare la comunità locale e raccogliere istanze e proposte per il futuro delle periferie. «Stiamo seguendo con particolare attenzione Caivano – ha dichiarato il presidente Alessandro Battilocchio – perché da qui è partito un modus operandi che, pur adattandosi alle specificità dei vari contesti, si sta replicando in altre periferie italiane. Qui il cambiamento è oggettivamente in corso grazie a un’azione efficace e tempestiva».
Se da un lato le istituzioni rivendicano i risultati raggiunti e la possibilità di esportare il cosiddetto “modello Caivano” in altri territori fragili del Paese, dall’altro a Scampia la visita della Commissione parlamentare è stata accolta con freddezza e con un messaggio chiaro da parte del Comitato Vele di Scampia 167, che questa mattina ha esposto uno striscione emblematico: “A Scampia ha vinto la lotta, nessun ricatto sulla nostra pelle”. In un comunicato durissimo diffuso alla stampa, il Comitato Vele ha contestato l’idea che i risultati ottenuti a Scampia possano essere attribuiti a modelli calati dall’alto, rivendicando al contrario un percorso autonomo costruito dal basso con anni di lotte e partecipazione popolare. “Apprendiamo che oggi a Scampia è venuta a farci visita la commissione parlamentare sulle periferie. Dopo qualche selfie e qualche strumentalizzazione a Caivano, alcuni esponenti di questa commissione vorrebbero venire a casa nostra per attribuirsi i meriti della rinascita di Scampia. A noi non importa che ci venga attribuito questo o quel successo, deve essere però chiaro che a Scampia ha vinto la lotta e che se oggi è possibile vedere i mostri di cemento scomparire e vedere sorgere da quelle macerie le nuove case questo è stato possibile grazie a donne e uomini straordinari che con la schiena dritta, la testa ben alzata ed il cuore gonfio hanno scritto una pagina bellissima dando vita a un modello che sulle periferie ha fatto scuola”.
Gli attivisti definiscono il cosiddetto modello Caivano “tutto fuorché un modello: propaganda, repressione, nessun protagonismo degli abitanti, solo tanti slogan e un’impostazione politica tutta figlia di quel governo Meloni che sa solo punire, essendo incapace di risolvere i problemi”. Per il Comitato Vele Scampia non è frutto di modelli calati dall’alto ma di un “modello di democrazia dal basso e di partecipazione, tutto il contrario di quello promosso dal governo”. Il comunicato si conclude con un appello duro e chiaro: “Non siamo dunque a disposizione di speculazioni, strumentalizzazioni e chiacchiere. Chi viene a Scampia venga con lo spirito di chi vuol riconoscere che quanto di bello qui è stato raggiunto, è stato raggiunto col sudore della fronte, delle battaglie condotte da un popolo straordinario ancora oggi in cammino. O si sa questo, oppure consigliamo ai signori e alle signore parlamentari di andarsi a cercare un altro scoop per oggi. Qui ha vinto la lotta e non si accettano ricattucci. Scampia vuole tutto”.
La giornata odierna conferma dunque due realtà parallele: da un lato l’azione istituzionale che rivendica la presenza dello Stato nelle periferie, dall’altro la voce di chi quelle periferie le vive ogni giorno, rivendicando un protagonismo spesso dimenticato. Un confronto destinato a rimanere aperto e che continuerà a interrogare le politiche pubbliche sulla reale capacità di trasformare i territori senza ignorare chi in quei luoghi lotta quotidianamente per la dignità, la casa, il lavoro e il futuro.
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