È allo studio di Anm un piano mirato a ridurre i disagi dei pendolari in vista della chiusura estiva della metropolitana Linea 1, prevista dal 23 giugno al 15 settembre 2025 sulla tratta Piscinola–Chiaiano–Frullone, che collegherà Colli Aminei al capolinea settentrionale. Il progetto, avanzato dal consigliere comunale e presidente della Commissione Trasporti, Nino Simeone, prevede corse unidirezionali di metro nelle fasce pendolari, integrate da un servizio sostitutivo su gomma nelle ore centrali. Il piano è attualmente al vaglio e necessita del nulla osta di Ansfisa, l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria.
Le motivazioni che spingono ai tre mesi di interruzione sono legate alla sostituzione dei binari – circa 5 km di armamento – e alla modernizzazione degli impianti di segnalamento tra Piscinola e Colli Aminei, necessari dopo quasi trent’anni dall’ultima manutenzione profonda. L’impiego di fondi PNRR, per un importo di 50 milioni di euro, sostiene finanziariamente l’intervento su un solo binario per volta, per non bloccare completamente l’officina e il transito materiali.
Il cuore dell’ipotesi è l’utilizzo del secondo binario per le corse dedicate ai pendolari: treni in sola direzione al mattino – diretti a Colli Aminei – dalle 6:30 alle 8:00, e corse inverse solo in serata, dopo le 20:00. Tra le 8:30 e le 20:00 sarà operativo un servizio di navette bus sostitutive con partenze da Piscinola, Chiaiano e Frullone.
Simeone ha sottolineato la necessità di garantire l’accesso ai lavoratori e di utilizzare i parcheggi di interscambio per limitare l’uso dell’auto durante l’estate. Ma per l’avvio del servizio di treni il piano deve essere approvato da Ansfisa, che potrebbe imporre prescrizioni come marcia a vista e riduzione della velocità nei pressi del cantiere.
Anm prevede di integrare il piano con l’assunzione di circa 70 autisti per le navette: 50 scelti con scorrimento delle graduatorie attuali, valide fino al 2026, e 20 tramite agenzie interinali come e-Work. Al momento però non c’è nulla di definitivo: il piano è ancora in fase di discussione e decisione.
La chiusura coinvolgerà la tratta Colli Aminei–Piscinola, mantenendo attiva la parte della Linea 1 fino alla stazione ospedaliera di Colli Aminei, mentre le tre fermate restanti saranno ferme. I percorsi notturni e serali, necessari per entrare nelle fasce libere ai cantieri, potrebbero subire modifiche.
Nel frattempo, crescono le proteste delle associazioni e dei comitati dell’area Nord, che definiscono la chiusura “inaccettabile” e paventano un isolamento di centinaia di migliaia di utenti, dipendenti, studenti e lavoratori. Tra le critiche, l’efficacia delle navette bus – considerate poco adatte a sostituire un metro che trasporta fino a 1.250 viaggiatori per treno – e la carenza cronica di autisti . Viene chiesto un vero “tavolo in prefettura” con Anm, istituzioni e cittadini per pianificare soluzioni più realistiche.
Nel contesto, Anm ribadisce che i lavori sono necessari e urgenti, con un cronoprogramma che prevede il secondo binario in intervento nel 2026 e cantieri serali notturni prorogati al 2026. Parallelamente nei mesi scorsi il rinnovamento della flotta – con l’arrivo di 3 nuovi treni per Linea 1 e il potenziamento della linea 6 –, insieme al potenziamento del deposito di Piscinola, dovrebbe consentire frequenze migliori in futuro.
Il nodo cruciale resta il bilancio tra esigenze tecniche e impatto sociale: il diritto alla mobilità dei residenti del Nord Napoli si scontra con l’urgenza di interventi infrastrutturali costosi e prolungati. Da un lato lo sforzo organizzativo di Anm, dall’altro la legittima richiesta di chiarezza e strategie concrete da parte dei pendolari e delle realtà locali. Nelle prossime settimane, la decisione di Ansfisa e gli esiti del confronto pubblico saranno decisivi per verificare se il piano – almeno nella sua versione light, pendolari-supportive – potrà davvero concretizzarsi, attenuando l’estate di disagi all'insegna di bus, attese e navette.
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