Il Parco Oasi del Bimbo, situato lungo il corso Secondigliano, è oggi in condizioni di evidente abbandono. Un’area verde nata con l’obiettivo di offrire uno spazio di svago per i più piccoli e un punto di aggregazione per le famiglie del quartiere, si presenta attualmente con giostrine rotte, aiuole invase da erbacce, cestini assenti o traboccanti e segni diffusi di incuria. Il parco, un tempo frequentato e vissuto dalla comunità locale, oggi è pressoché deserto.
A lanciare l’allarme è Giuseppe Alviti, presidente dell’Associazione Guardie Particolari Giurate (AGPG), che in una nota diffusa nei giorni scorsi ha chiesto un intervento urgente da parte delle istituzioni. “Il Parco Oasi del Bimbo versa in stato di abbandono. Un luogo che un tempo era pieno di risate di bambini oggi è avvolto nel silenzio del degrado. In una città dove gli spazi verdi sono sempre più rari, non possiamo permetterci di perdere quest'oasi di verde e socialità. Questo parco potrebbe tornare ad essere un punto di riferimento per famiglie, bambini e anziani del quartiere. Lanciamo un appello costruttivo alle istituzioni: riqualifichiamo quest'area preziosa, a partire dalla cura del verde”, ha dichiarato Alviti.
Il parco si trova in un’area centrale di Secondigliano, in prossimità di scuole, abitazioni e attività commerciali, ma nonostante la posizione strategica e la sua funzione potenziale, non riceve da tempo una manutenzione adeguata. Le attrezzature ludiche, che in passato animavano le giornate dei bambini, sono oggi danneggiate o pericolose. Le panchine risultano in parte divelte e inutilizzabili. L’erba alta e la sporcizia rendono l’area poco accogliente e disincentivano l’accesso da parte dei residenti.
La situazione del Parco Oasi del Bimbo è emblematica di una più ampia crisi degli spazi pubblici nella periferia nord di Napoli. La mancanza di fondi, la carenza di una pianificazione strutturata e l’assenza di controlli regolari contribuiscono alla progressiva perdita di luoghi che potrebbero svolgere un ruolo fondamentale nella costruzione del tessuto sociale. In contesti urbani complessi, i parchi rappresentano infatti non solo un servizio ambientale, ma anche un presidio di legalità e coesione.
Le parole del presidente dell’AGPG trovano eco nelle lamentele dei residenti, che da tempo segnalano la necessità di un intervento. Alcuni cittadini raccontano come l’area, anni fa, fosse animata da bambini e genitori, con iniziative occasionali promosse da scuole e associazioni. Oggi, invece, prevalgono il vuoto e il senso di abbandono. C’è anche chi teme che, lasciato nel degrado, il parco possa diventare un punto critico per episodi di microcriminalità o uso improprio degli spazi.
L’appello di Alviti punta a sensibilizzare l’amministrazione comunale e la Municipalità affinché venga elaborato un piano di recupero dell’area. Non si tratta solo di un intervento straordinario, ma della necessità di inserire il parco in una rete di manutenzione ordinaria e gestione partecipata. In altre zone della città, esperienze simili sono state affrontate con progetti di adozione del verde, coinvolgendo associazioni locali e gruppi di cittadini. Un modello che potrebbe essere replicato anche a Secondigliano, con il sostegno degli enti pubblici.
Nel frattempo, resta urgente il bisogno di un primo intervento di pulizia e messa in sicurezza dell’area. La speranza è che l’attenzione mediatica e l’impegno di chi conosce il territorio possano tradursi in azioni concrete. La riqualificazione del Parco Oasi del Bimbo non è solo una questione ambientale, ma riguarda il diritto alla vivibilità di un intero quartiere, la possibilità per i più piccoli di giocare in sicurezza e per le famiglie di ritrovarsi in uno spazio comune.
Il caso è stato già segnalato anche sui social, dove alcune immagini mostrano lo stato attuale del parco. Sui gruppi locali si moltiplicano i commenti di chi chiede un intervento urgente e propone soluzioni, come la creazione di un comitato di quartiere o il coinvolgimento diretto delle scuole. In un contesto urbano che fatica a offrire alternative ai giovani e ai bambini, ogni spazio recuperato rappresenta una risorsa preziosa.
Secondigliano, come molte altre aree della periferia napoletana, vive una quotidianità complessa. Tuttavia, sono proprio interventi mirati e concreti, come la riqualificazione di un parco, a fare la differenza nella vita delle persone. Per questo, l’appello lanciato dall’AGPG non riguarda solo una questione ambientale o strutturale, ma un’opportunità di restituzione di dignità e attenzione a un pezzo di città che chiede di non essere lasciato indietro.