Una violenta rissa tra due famiglie è esplosa ieri, 19 maggio, a Casoria, nei pressi dell’Istituto comprensivo “Filippo Palizzi”, suscitando allarme tra residenti, istituzioni e opinione pubblica. L’episodio, che ha avuto come scenario una zona solitamente frequentata da studenti e famiglie, ha avuto un epilogo drammatico con il ferimento di due ragazzi minorenni, una tredicenne colpita di striscio da un’arma da taglio e un quindicenne rimasto contuso. Le loro condizioni, fortunatamente, non sono gravi, ma l’accaduto ha lasciato un segno profondo nella comunità locale e ha generato una rapida risposta da parte delle autorità.
Al momento le dinamiche dell’accaduto sono ancora in fase di ricostruzione da parte delle forze dell’ordine, che stanno acquisendo testimonianze, visionando i filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona e cercando di identificare con precisione tutti i partecipanti. Secondo le prime ricostruzioni, lo scontro sarebbe sorto tra componenti di due distinti nuclei familiari, già protagonisti di precedenti dissapori. Non si esclude che alla base della lite ci siano vecchie tensioni personali, forse legate a rivalità, questioni private o, come ipotizzato da alcuni testimoni, perfino problematiche di viabilità o rapporti scolastici tra i figli.
Quel che è certo è che la situazione è degenerata in pochi istanti. Da una discussione animata si è passati rapidamente allo scontro fisico, con l'utilizzo di spranghe, bastoni e, sembrerebbe, anche armi da taglio. Una vera e propria scena di violenza urbana, consumatasi sotto gli occhi increduli di studenti, insegnanti e passanti, molti dei quali si sono trovati improvvisamente nel mezzo di un parapiglia tanto caotico quanto pericoloso. Alcuni genitori presenti all’uscita della scuola hanno riferito momenti di panico generale, bambini in lacrime e insegnanti costretti a chiudere i cancelli per evitare ulteriori coinvolgimenti.
All’arrivo delle forze dell’ordine, diverse persone si erano già dileguate, ma alcuni dei partecipanti sono stati fermati e identificati. I feriti sono stati soccorsi immediatamente e trasportati presso il vicino ospedale San Giovanni di Dio di Frattamaggiore. La presenza di minori coinvolti ha ulteriormente aggravato la gravità del caso, spingendo le istituzioni locali a intervenire con fermezza. Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha disposto l’immediata intensificazione dei controlli sul territorio e il rafforzamento della presenza delle forze di polizia nella zona. In una nota ufficiale diffusa dal Palazzo di Governo, si sottolinea la preoccupazione per un episodio che testimonia un clima sociale teso e che richiede misure urgenti di contrasto e prevenzione.
Il prefetto ha inoltre annunciato che la vicenda sarà oggetto di discussione nel prossimo Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Nella stessa comunicazione, Michele di Bari ha voluto rimarcare l’importanza del lavoro sinergico tra istituzioni, forze dell’ordine, scuole, associazioni di volontariato e comunità religiose per rafforzare la coesione sociale e prevenire episodi simili. “L’episodio accaduto a Casoria – si legge nella nota – richiama la necessità, sempre più urgente, di intensificare gli sforzi per la prevenzione sociale, attraverso un’azione educativa diffusa e condivisa”. Un ringraziamento sentito è stato rivolto a tutte le realtà locali che, con costanza e spesso nel silenzio, si impegnano ogni giorno per tutelare il benessere della collettività.
Anche il sindaco di Casoria, Raffaele Bene, è intervenuto pubblicamente per esprimere sdegno e preoccupazione per quanto accaduto. “Un episodio assurdo – ha dichiarato – che impone una seria riflessione, soprattutto sul ruolo educativo che noi adulti dobbiamo avere, all’interno e all’esterno delle famiglie. I nostri figli imparano osservando, e se vedono gli adulti reagire con violenza, finiranno per considerarla una risposta normale ai conflitti”. Il primo cittadino ha promesso una stretta collaborazione con le autorità prefettizie e con la direzione scolastica per aumentare la sicurezza nei pressi degli istituti, soprattutto durante gli orari di entrata e uscita degli studenti.
Intanto, mentre proseguono le indagini per individuare tutti i responsabili e chiarire il movente alla base dello scontro, cresce il senso di insicurezza tra i cittadini. Non è il primo caso, negli ultimi mesi, in cui tensioni tra gruppi familiari o giovanili sfociano in episodi di violenza. Questo induce a interrogarsi sul livello di disagio sociale presente in alcune aree urbane, dove spesso il senso di comunità si perde, lasciando spazio a dinamiche conflittuali e reazioni impulsive. È in questo contesto che si inserisce l’appello delle istituzioni a rafforzare l’educazione alla legalità, il rispetto delle regole e la cultura del dialogo.
Casoria, come molte realtà dell’hinterland napoletano, vive una quotidianità fatta di contraddizioni. Da un lato c’è una forte vitalità culturale, la presenza di scuole, associazioni e centri religiosi che si impegnano per creare occasioni di crescita. Dall’altro, persistono sacche di disagio economico, marginalità e frustrazione, che talvolta sfociano in comportamenti violenti. L’episodio in questione rappresenta un campanello d’allarme che non può essere ignorato, non solo dalle autorità ma anche dalla società civile nel suo insieme.
Le prossime settimane saranno cruciali per comprendere l’evolversi delle indagini, ma soprattutto per attuare misure concrete e durature, affinché simili episodi non si ripetano. La presenza delle forze dell’ordine, per quanto necessaria, non può essere l’unica risposta. Serve un progetto integrato che punti sulla prevenzione, sull’inclusione e sull’educazione, per restituire serenità ai quartieri e sicurezza alle famiglie. In gioco c’è il futuro di intere generazioni.