Oggi, alle ore 12.08 circa, una nuova e intensa scossa di terremoto ha attraversato l’area flegrea e buona parte della città di Napoli, facendo tremare anche la periferia nord. L’evento è stato percepito chiaramente in diversi quartieri, compresi quelli distanti dal cratere vulcanico come Secondigliano, Miano, San Pietro a Patierno, Capodichino e Scampia. Il sisma, localizzato dai sismografi della Sala Operativa INGV-OV di Napoli, ha avuto una magnitudo 4.4, con epicentro nella zona dei Campi Flegrei, a una profondità di soli 3 chilometri.
Il terremoto si è fatto sentire con forza in tutta la fascia occidentale della città e nei comuni limitrofi come Pozzuoli, Quarto, Bacoli e Monte di Procida, ma è stato avvertito con minore intensità anche nella parte orientale e settentrionale della città. Secondigliano e Miano, in particolare, hanno registrato una percezione netta del movimento tellurico, senza che si siano segnalati danni a cose o persone, né interventi da parte delle squadre di emergenza. Tuttavia, la popolazione ha mostrato preoccupazione per la frequenza degli eventi sismici che interessano la caldera flegrea, già sotto stretta osservazione da parte degli esperti.
Non è la prima volta che Napoli e le sue periferie avvertono gli effetti del bradisismo flegreo in questo 2025. Solo due mesi fa, nella notte tra il 12 e il 13 marzo, una forte scossa svegliò migliaia di persone in tutta Napoli, colpendo in particolare Secondigliano, Miano e i quartieri limitrofi. In quell’occasione, come riportato su questo stesso blog, il terremoto fu accompagnato da un boato percepito a chilometri di distanza, destando allarme anche nei quartieri nord, sebbene senza conseguenze gravi. L’evento di oggi, avvenuto in pieno giorno, ha avuto una risonanza ancora maggiore, essendo stato avvertito da migliaia di persone mentre si trovavano in ufficio, a scuola o per strada.
Le autorità invitano alla calma e ricordano che questi eventi rientrano nel quadro del bradisismo attivo che da anni interessa i Campi Flegrei. L’INGV monitora costantemente l’andamento del fenomeno attraverso una rete di sensori e strumenti di rilevamento sismico e geochimico, che consentono di rilevare anche i minimi cambiamenti nel sottosuolo. Tuttavia, è evidente come ogni nuovo episodio riporti l’attenzione pubblica sulla fragilità di un territorio che si estende ben oltre il solo cratere, coinvolgendo interi quartieri della città e comuni limitrofi densamente abitati.
Secondigliano, Miano e gli altri quartieri della periferia nord di Napoli non sono nuovi alla percezione dei terremoti legati all’attività vulcanica dell’area flegrea. Anche se non si trovano all’interno della zona rossa prevista dai piani di evacuazione, questi territori vengono regolarmente coinvolti dalla propagazione delle onde sismiche più superficiali. Il rischio, pur non diretto in termini vulcanici, resta comunque significativo per via dell’elevata densità abitativa, dell’età del patrimonio edilizio e della mancanza di una comunicazione capillare sulla gestione del rischio.
L’evento di oggi rappresenta quindi un’ulteriore conferma dell’importanza di una preparazione estesa e aggiornata. Non solo nei comuni flegrei, ma anche nei quartieri nord di Napoli servono informazioni chiare, esercitazioni periodiche e punti di riferimento certi in caso di emergenza. La conoscenza del territorio e dei suoi fenomeni naturali è il primo passo verso la sicurezza. Solo una cittadinanza consapevole e correttamente informata può affrontare con maggiore serenità momenti di potenziale pericolo come quelli vissuti oggi.
Ecco dunque un nuovo monito della natura, che ci ricorda quanto la terra sotto i nostri piedi sia viva, attiva e da rispettare. Non è panico, non è allarmismo, è coscienza del rischio. E questa coscienza deve essere collettiva, ben radicata anche nei territori che troppo spesso vengono considerati marginali rispetto alla crisi vulcanica in corso. Napoli intera è coinvolta, e ogni scossa, anche se non provoca danni, lascia un segno: nella memoria, nella paura e nella voglia di comprendere cosa sta succedendo.