A Napoli, ogni parola può trasformarsi in leggenda, ogni gesto può diventare simbolo, ogni soprannome può accendere una città. È successo anche con Scott McTominay, centrocampista scozzese che ha conquistato il cuore dei tifosi partenopei non solo per le sue prestazioni in campo, ma anche per un soprannome diventato virale: “McFratm”. Il primo a chiamarlo così fu Pasquale Mazzocchi, nelle segrete degli spogliatoi, dove nascono i riti e si cementano le alleanze, dove il calcio si mescola con l’amicizia più autentica. Da quel momento, per i tifosi del Napoli e per un'intera città che sogna, lotta e crede nel quarto scudetto, quel nome è diventato un simbolo, un grido di appartenenza, un'identità condivisa. “McFratm”, dunque, è molto più di un gioco di parole: è fratellanza, passione, ironia napoletana e orgoglio azzurro, tutto racchiuso in un nome.
Eppure, in una Napoli sempre capace di sorprendere, c’è chi aveva già pensato a “McFratm” prima ancora che il termine venisse accostato a McTominay. Si tratta di Massimo Chiaiese e Francesco Marotta, due amici di vecchia data che tre anni fa hanno aperto nel cuore di Secondigliano la paninoteca “McFratm”. Un progetto nato dall’amicizia vera, quella che resiste alle difficoltà e si trasforma in qualcosa di concreto. “McFratm”, per loro, è prima di tutto un nome scelto per raccontarsi, per dire al mondo che sono fratelli di vita oltre che soci in affari. Il logo del locale rappresenta proprio questo: due mani che si stringono con forza, a suggellare un’unione che non conosce barriere.
La passione per il Napoli, però, è il vero carburante di questo sogno imprenditoriale. Massimo, tifoso sfegatato, vive ogni partita con il cuore in gola e l’anima tesa come una corda di violino. “Se mi chiedi se sono tifoso del Napoli mi offendi”, racconta, con quella sincerità che solo chi vive di calcio può comprendere. Quando gli azzurri perdono, lui spegne la televisione e chiude i giornali. Ma quest’anno è diverso, quest’anno non ci si può aggrappare alla scaramanzia: il Napoli è primo in classifica e la città comincia a sognare davvero. Ricordi amari, come quello del campionato sfumato nel 1988, convivono con una speranza nuova, figlia di una squadra che combatte su ogni pallone e di una tifoseria che sa cosa significa sudarsi la gloria. “Come dice Conte, la storia bisogna scriverla e non leggerla”, aggiunge Massimo, citando l’allenatore che ha infuso una mentalità vincente nel gruppo azzurro.
Ed è proprio per celebrare questa stagione magica che i due soci hanno deciso di creare un panino speciale, dedicato a Scott McTominay, il “McFratm” per eccellenza. Un panino che non passa inosservato, ricco, esagerato, come vuole la tradizione partenopea: quattro hamburger, patatine, bacon, scamorza, patate al forno, ketchup, maionese, cheddar e l’inconfondibile salsa “McFratm”. Una bomba di gusto pensata per chi non ha paura di sporcarsi le mani e di gustare fino in fondo ogni morso, ogni emozione, proprio come si vive una partita al Maradona. I quattro hamburger? “Solo perché è più succoso”, risponde Massimo con un sorriso, ma il vero significato sarà svelato solo alla fine della stagione, lasciando intendere che potrebbe avere a che fare proprio con un possibile quarto scudetto.
Il panino McTominay non è solo un omaggio a un calciatore, ma un simbolo di appartenenza, una dichiarazione d’amore per il Napoli e per un quartiere, Secondigliano, spesso raccontato in modo superficiale e ingiusto. Massimo, infatti, ci tiene a sottolinearlo: “Qui non è solo malavita, anzi. Si può fare qualcosa di bello anche in un quartiere come questo”. Lui stesso, originario di Mergellina, ha scelto di aprire in Corso Secondigliano perché lì ha costruito la sua famiglia, la sua casa, il suo futuro. E da quel luogo, ogni giorno, insieme a Francesco, accoglie centinaia di clienti con un sorriso, una stretta di mano, un panino e una parola di incoraggiamento.
Il messaggio, infine, è chiaro e diretto, rivolto al protagonista assoluto di questa storia: “Scott, ti aspettiamo a Secondigliano nel nostro locale per assaggiare il panino che ti abbiamo dedicato”. Un invito sincero, che sa di riconoscenza e fratellanza, e che rappresenta al meglio lo spirito di Napoli. Quella Napoli che sa esaltarsi con poco, che sa trasformare ogni gesto in mito, che sa trovare in una paninoteca di periferia il cuore pulsante di una passione che non muore mai. Ora le persone vanno alla paninoteca McFratm non solo per mangiare, ma anche per scattarsi un selfie, per respirare l’aria di un sogno che da Secondigliano arriva fino allo stadio, per sentirsi parte di qualcosa di più grande.
Da McFratm a leggenda, da un panino alla gloria, da un soprannome nato per gioco a un inno d’amore per una squadra, una città e due amici che hanno saputo trasformare il loro legame in qualcosa di buono, da mangiare e da vivere. In attesa che il quarto hamburger, simbolo nascosto del panino, diventi la quarta stella sul petto del Napoli.