Due uomini di 30 e 31 anni, entrambi già noti alle forze dell’ordine, sono stati arrestati dagli agenti della Polizia di Stato di Napoli con l’accusa di rapina aggravata. L’arresto è avvenuto dopo una serie di segnalazioni e controlli disposti in seguito a numerose rapine lampo commesse ai danni di automobilisti in transito sulla Circumvallazione Esterna e nelle aree comprese tra Casavatore e Arzano.
Secondo quanto emerso dalle indagini, i due soggetti agivano a bordo di uno scooter di grossa cilindrata, sfruttando la congestione del traffico per avvicinarsi alle auto ferme e colpire rapidamente. Brandivano una pistola scacciacani priva del tappo rosso, con cui minacciavano le vittime, spesso puntando direttamente all’interno degli abitacoli. L’intimidazione era sufficiente per ottenere la consegna immediata di orologi, fedi nuziali, catenine e altri oggetti preziosi, che venivano sottratti in pochi istanti prima della fuga.
Nelle ultime settimane, i residenti e i pendolari dell’area avevano segnalato più volte episodi simili, generando una crescente preoccupazione tra la popolazione. Le vittime descrivevano sempre lo stesso modus operandi: due uomini in sella a uno scooter, armati, rapidi nei movimenti e difficili da inseguire. Le denunce arrivate alla Sala Operativa della Questura hanno spinto le forze dell’ordine ad attivare un piano di controllo straordinario del territorio, con pattugliamenti mirati nelle zone più esposte.
Nel corso di uno di questi servizi, le pattuglie dell’Ufficio Prevenzione Generale e del Commissariato Scampia hanno individuato lo scooter sospetto in viale della Resistenza. Alla vista degli agenti, i due sospettati hanno tentato una fuga precipitosa, dando il via a un inseguimento durato diversi minuti e che si è concluso in via Teano. Qui i due hanno abbandonato il mezzo e si sono dati alla fuga a piedi, tentando di far perdere le proprie tracce all’interno di un edificio residenziale.
Gli agenti, intervenuti in forze, hanno cinturato la zona e sono riusciti a individuare e bloccare entrambi gli uomini. Durante la fuga, i due si erano disfatti della pistola, rivelatasi poi una scacciacani calibro 8 modificata, priva del tappo rosso. Sebbene non fosse un’arma da fuoco vera e propria, l’aspetto realistico era tale da provocare spavento e confusione nelle vittime, elemento che ha reso particolarmente insidiosa la serie di rapine messe a segno.
Al momento del fermo, il trentenne risultava in possesso di un borsello contenente numerosi gioielli, tra cui quattro bracciali danneggiati, cinque fedi nuziali, una collana d’oro e due orologi. Tutti gli oggetti presentavano segni di forzatura o rottura, compatibili con l’ipotesi di furto violento. Il trentunenne, invece, aveva con sé una punta diamantata per trapani e un paio di guanti in lattice, strumenti potenzialmente utilizzabili per effrazioni o per evitare di lasciare tracce durante i colpi.
Lo scooter utilizzato dai due era inoltre privo di targa regolare: al posto della targa originale, era stata applicata una targa adesiva contraffatta, con numeri diversi da quelli effettivamente registrati per il veicolo. Una tecnica rudimentale ma efficace per depistare eventuali rilevazioni da parte delle videocamere installate lungo la rete stradale urbana.
Le indagini hanno confermato che l’azione dei due uomini non era occasionale, ma parte di un disegno criminoso ben organizzato, costruito sulla velocità d’azione e su strumenti adatti a evitare identificazione e arresto. La presenza della pistola scacciacani, modificata per sembrare reale, e della targa falsificata conferma un livello di premeditazione che ha spinto gli inquirenti a contestare anche reati connessi come la ricettazione e il possesso di strumenti atti ad offendere.
Il clima di insicurezza che si era creato nelle ultime settimane tra Casavatore, Arzano e la Circumvallazione Esterna aveva portato molti cittadini a modificare le proprie abitudini, evitando alcune strade o scegliendo di non viaggiare da soli. Alcuni episodi avevano coinvolto anche donne e anziani, considerati bersagli più facili. Gli arresti effettuati rappresentano dunque un segnale di risposta concreta da parte dello Stato, a tutela della sicurezza urbana.
Secondo fonti della Questura, l’operazione si inserisce in un più ampio piano di controllo del territorio predisposto per contrastare i reati predatori che, negli ultimi mesi, si sono intensificati soprattutto nelle aree periferiche del capoluogo e nei comuni confinanti. L’obiettivo dichiarato è quello di garantire un presidio costante e visibile nelle zone considerate più vulnerabili, con un aumento della presenza delle forze dell’ordine e l’impiego di pattuglie sia in orario diurno che serale.
I due arrestati, entrambi residenti nell’area nord di Napoli, sono ora a disposizione dell’autorità giudiziaria. Le indagini proseguono per accertare eventuali legami con altri episodi simili avvenuti in tempi recenti e non si esclude che il numero delle rapine a loro attribuibili possa crescere nelle prossime settimane. La Polizia sta anche raccogliendo ulteriori testimonianze e visionando immagini delle videocamere di sorveglianza posizionate lungo le principali arterie stradali.