Una nuova segnalazione, indirizzata al consigliere Francesco Emilio Borrelli, accende i riflettori su una situazione di crescente degrado e pericolo per automobilisti e residenti in zona Calata Capodichino, nel cuore dell’area nord di Napoli. Il messaggio, affidato alle piattaforme social e condiviso pubblicamente, racconta di episodi notturni ripetuti che coinvolgono ignoti responsabili di atti vandalici. Si tratta di comportamenti che, oltre a generare danni materiali, costituiscono un concreto rischio per l’incolumità dei cittadini.
Secondo quanto riportato da un residente, sempre più spesso nelle ore notturne la strada viene invasa da frammenti di vetro, cocci di bottiglia e persino residui di piatti. A questi rifiuti si aggiungono danni deliberati alle auto parcheggiate: finestrini infranti, parabrezza colpiti, carrozzerie graffiate. “Stanotte è toccato a me,” scrive il segnalante, “spero non accada di nuovo. I danni sono ambientali, economici ma soprattutto mettono a rischio chi percorre questa strada di notte.” Parole che descrivono un clima di insicurezza e frustrazione.
A rendere ancora più grave la situazione è l’apparente ripetitività degli episodi, che non sembrano frutto di un singolo gesto isolato ma di una condizione ormai abituale, con ripercussioni sulla qualità della vita in un quartiere già segnato da altre criticità. La presenza notturna di persone che abbandonano oggetti pericolosi in strada, o che volontariamente colpiscono le auto in sosta, genera ansia tra i residenti, costretti ogni giorno a fare i conti con potenziali danni e costi imprevisti.
Le immagini e le testimonianze raccolte suggeriscono uno scenario preoccupante: parabrezza completamente spaccati, vetri laterali infranti con oggetti contundenti, cocci sparsi su carreggiata e marciapiedi. Chi percorre Calata Capodichino in moto o in bici di notte rischia seriamente di cadere o bucare gli pneumatici. Chi è in auto può trovarsi improvvisamente a dover frenare o sterzare per evitare di danneggiare il proprio veicolo. Un pericolo costante che, oltre alla sicurezza stradale, tocca anche il tema della sostenibilità ambientale e del decoro urbano.
Il cittadino autore della segnalazione racconta anche di essersi preso la responsabilità di ripulire personalmente la strada, raccogliendo quanti più residui possibile. Un gesto che dimostra il senso civico di chi vive la città e si preoccupa delle condizioni del proprio quartiere, ma che, al tempo stesso, mette in evidenza un'assenza istituzionale: non dovrebbe toccare ai singoli ripristinare la sicurezza e la pulizia di una zona urbana.
La questione, come altre già emerse in diversi punti dell’area nord di Napoli, evidenzia una necessità sempre più urgente di presìdi sul territorio, soprattutto nelle ore notturne. I cittadini, infatti, non chiedono interventi straordinari o soluzioni estemporanee, ma un piano strutturato di controlli e sorveglianza, capace di prevenire e dissuadere comportamenti pericolosi e vandalici. In una zona attraversata ogni giorno da centinaia di veicoli, la sicurezza delle strade non può essere affidata alla buona volontà dei residenti o al caso.
Non si tratta solo di una questione di ordine pubblico, ma di tutela della collettività. I danni riportati dalle auto non sono solo costi da sostenere per i proprietari, ma anche segnali chiari di un disagio urbano che va affrontato in modo sistemico. Se la notte diventa il momento in cui le regole vengono sospese, la città perde la sua funzione di spazio condiviso, regolato e vivibile.
La presenza di residui di piatti e cocci di vetro fa pensare anche a feste abusive o a episodi di inciviltà che si consumano nel silenzio della notte, senza che vi sia alcun controllo attivo. La mancanza di illuminazione in alcuni tratti e l’assenza di telecamere rende più semplice per i responsabili agire indisturbati. Questo spiega anche perché episodi simili continuino a ripetersi, generando un effetto domino: chi subisce un danno ha la sensazione di non poter contare su un sistema che protegga i suoi diritti.
“Esigiamo maggiori controlli,” si legge nel messaggio rivolto alle istituzioni, una frase semplice ma che riassume la richiesta collettiva di chi vive nella zona. Perché non si tratta solo di prevenire l’ennesimo vetro rotto, ma di ristabilire una condizione di sicurezza che riguarda tutti: chi parcheggia, chi cammina, chi attraversa di notte una zona che non dovrebbe essere lasciata nell’abbandono.
Il caso di Calata Capodichino non è isolato e si inserisce in un più ampio contesto di disagio urbano che riguarda molte zone periferiche e semicentrali del capoluogo campano. Le segnalazioni aumentano, i cittadini si fanno sentire, ma ciò che serve ora è una risposta operativa. Solo un’azione congiunta di Comune, forze dell’ordine e società civile può restituire fiducia a chi abita e attraversa queste strade ogni giorno.
La sicurezza urbana non può più attendere. Gli episodi di vandalismo e danneggiamento devono essere contrastati con fermezza, attraverso una presenza costante sul territorio e un controllo capillare delle aree più a rischio. È un diritto dei cittadini vivere in un contesto protetto e rispettato. Ed è un dovere delle istituzioni garantire che questo diritto venga riconosciuto e difeso ogni giorno, anche nelle strade più periferiche.