A Secondigliano e Miano l’emergenza parcheggi selvaggi ha ormai raggiunto livelli allarmanti, trasformando alcune delle principali arterie cittadine come corso Secondigliano, corso Italia e via Regina Margherita in un pericoloso labirinto urbano dove il rispetto delle regole è diventato un’eccezione. Marciapiedi occupati da auto in sosta vietata, scivoli per disabili completamente ostruiti, pedoni costretti a camminare in mezzo alla strada rischiando ogni giorno la propria incolumità: questa è la quotidianità di migliaia di cittadini che si muovono a piedi nel quartiere, ostacolati da un’anarchia che si è cronicizzata nel tempo.
Le scene che si ripetono ogni giorno sono eloquenti: mamme con passeggini costrette a slalom pericolosi tra le vetture, persone in sedia a rotelle impossibilitate a raggiungere un marciapiede, anziani in difficoltà nel tentare di attraversare una strada che dovrebbe essere pensata a misura di cittadino, e che invece sembra rispondere solo alle esigenze del parcheggio selvaggio. Il fenomeno non è circoscritto solo ai giorni feriali, ma nei festivi si aggrava ulteriormente. La mancanza di controlli effettivi da parte della polizia municipale rende questi momenti un’occasione perfetta per gli automobilisti che, ignorando completamente il codice della strada, lasciano le auto ovunque trovino uno spazio libero, anche se quel “libero” coincide con un’area riservata al transito pedonale o alla discesa delle carrozzine.
Via Regina Margherita, in particolare, è divenuta emblema di una situazione fuori controllo. Gli scivoli per disabili sono spesso occupati da auto posteggiate in divieto, rendendo impossibile il passaggio alle persone con mobilità ridotta. Il traffico, inoltre, risente pesantemente della confusione generata da questa sosta selvaggia: rallentamenti costanti, ingorghi, clacson impazziti e lunghe code che rendono Secondigliano una delle zone meno scorrevoli di Napoli. A pagarne il prezzo, ancora una volta, sono i cittadini onesti, quelli che ogni giorno tentano di rispettare le regole, di parcheggiare dove è consentito, di camminare in sicurezza con i propri figli o di accompagnare un genitore anziano senza dover attraversare strade come se fossero piste da ostacoli.
Le segnalazioni dei residenti si susseguono senza sosta: c’è chi denuncia l’impossibilità di portare fuori un disabile perché le auto parcheggiate ostruiscono completamente gli scivoli, chi lamenta che le uscite dei portoni sono bloccate da vetture lasciate a pochi centimetri dall’ingresso, chi documenta con foto e video una realtà drammatica che, però, sembra non trovare mai una risposta concreta. L’appello è unanime e accorato: servono controlli mirati, sanzioni esemplari, presenza costante degli agenti della polizia municipale e, soprattutto, la volontà politica di mettere fine a una pratica incivile che, oltre a creare disagi, rappresenta un pericolo reale per la sicurezza pubblica.
In due quartieri così popolosi, dove convivono famiglie, persone anziane, disabili e studenti, non può essere tollerata l’assenza di regole. I cittadini chiedono con forza che le istituzioni intervengano, non con promesse o dichiarazioni, ma con azioni concrete che possano restituire dignità e sicurezza alle strade. Perché vivere in un quartiere non dovrebbe significare dover lottare ogni giorno contro l’inciviltà, ma poter contare su un ambiente urbano organizzato, inclusivo e rispettoso delle esigenze di tutti.
La Secondigliano e la Miano di oggi, invase dalle auto e schiacciate dall’indifferenza, hanno bisogno di una svolta. E quella svolta può arrivare solo attraverso controlli sistematici, sanzioni reali e una campagna di educazione civica capillare che riporti al centro il valore del rispetto per gli spazi comuni e per i diritti dei più fragili.
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