L’11 febbraio di ogni anno si celebra la Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza, un evento istituito dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con la risoluzione A/RES/70/212 del 22 dicembre 2015, con l’obiettivo di promuovere l’uguaglianza di genere e incentivare la partecipazione femminile nelle discipline STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics). Questa giornata è sostenuta e celebrata da UNESCO e UN Women, in collaborazione con istituzioni educative, organizzazioni della società civile e partner internazionali. Il messaggio è chiaro: le donne e le ragazze devono avere pari opportunità di accesso e successo nel mondo scientifico, tecnologico e ingegneristico, contribuendo così allo sviluppo sostenibile e all’innovazione globale.
Secondo la Strategia a Medio Termine dell’UNESCO 2022-2029, l’uguaglianza di genere è una delle priorità fondamentali. L’organizzazione si impegna a sostenere le giovani ragazze attraverso programmi educativi specifici, promuovendo la loro formazione e garantendo che possano far ascoltare la propria voce e le proprie idee. La professoressa Annamaria Colao, Chair Holder della Cattedra UNESCO Educazione alla Salute e allo Sviluppo Sostenibile ed endocrinologa di fama internazionale, sottolinea l’importanza di queste iniziative nel creare un ambiente inclusivo per le donne nella scienza. Annamaria Colao, insieme ad Annateresa Rondinella, Coordinatrice della Commissione ai Rapporti Istituzionali della Rete delle Cattedre UNESCO Italiane, ha organizzato la II Conferenza Internazionale in occasione della Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza. L’evento ha visto la partecipazione di numerose personalità di rilievo nel campo scientifico, tra cui Amalia Ercoli Finzi, nota come “La signora delle comete”, Stefania De Pascale, esperta di coltivazioni in ambienti estremi con il progetto “I fiori su Marte”, e Maria Chiara Carrozza, presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Le scienziate hanno condiviso le proprie esperienze e i risultati delle loro ricerche, dimostrando il valore aggiunto che la diversità di genere porta alla scienza e alla tecnologia.
Un momento particolarmente significativo della conferenza è stato dedicato al riconoscimento delle giovani promesse nel campo delle STEM. Tre studentesse dell’Istituto Galileo Ferraris di Scampia, Carmela Manzo, Giada Califano e Chiara Calzone, sono state premiate con le borse di studio della Fondazione FORME per il loro eccezionale talento e impegno nelle discipline scientifiche. Questo riconoscimento non solo valorizza il merito individuale delle studentesse, ma evidenzia anche il ruolo fondamentale delle istituzioni educative come l’Istituto Galileo Ferraris di Scampia, diretto dalla dirigente Daniela Conte, nel promuovere l’educazione scientifica e l’inclusione sociale. L’istituto rappresenta un esempio virtuoso di come l’istruzione possa essere un potente strumento di riscatto e crescita per le giovani generazioni, soprattutto in contesti complessi come quello di Scampia.
Le conclusioni della conferenza sono state affidate alla professoressa Annamaria Colao e al vicepresidente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola, che hanno ribadito l’importanza della diversità nella ricerca scientifica. “La visione dell’UNESCO sostiene che l’umanità ha bisogno di più donne che lavorino nel campo delle scienze e della tecnologia. La diversità nella ricerca espande il pool di ricercatori di talento, portando nuove prospettive e creatività. Questa giornata ci ricorda che le donne e le ragazze svolgono un ruolo vitale nelle comunità scientifiche e tecnologiche e che la loro partecipazione deve essere rafforzata. Inoltre, affrontare alcune delle maggiori sfide dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, dal miglioramento della salute alla lotta ai cambiamenti climatici, dipenderà anche dalla capacità di includere tutti i talenti”, ha concluso la professoressa Colao.
Nonostante i progressi compiuti, i dati raccolti nel Rapporto Annuale di Monitoraggio sull’Educazione Globale 2023 e nel Report di genere UNESCO 2024 “Technology on her terms” mostrano che le donne continuano a essere sottorappresentate nei settori della scienza, della tecnologia, dell’ingegneria e della matematica. A livello globale, le ragazze rappresentano solo il 35% dei laureati nelle materie STEM e occupano appena un quarto dei posti di lavoro nei settori della scienza, dell’ingegneria e dell’informazione e comunicazione tecnologica (ICT). Questa disparità è il risultato di un circolo vizioso: le norme di genere negative e gli stereotipi culturali disincentivano le ragazze a intraprendere carriere scientifiche, limitando la loro capacità di influenzare il design tecnologico e lo sviluppo delle applicazioni software, settori cruciali per il futuro dell’innovazione.
Per interrompere questo ciclo, è fondamentale implementare politiche educative che promuovano l’accesso equo alle discipline STEM e che contrastino gli stereotipi di genere fin dall’infanzia. Le istituzioni scolastiche, come l’Istituto Galileo Ferraris di Scampia, svolgono un ruolo chiave in questo processo, offrendo alle studentesse modelli di riferimento positivi e opportunità concrete per eccellere nel campo scientifico. L’impegno delle scuole deve essere supportato da iniziative governative e internazionali che incentivino la partecipazione femminile alla ricerca e all’innovazione, garantendo che le donne possano contribuire pienamente al progresso scientifico e tecnologico.
La celebrazione della Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza è un richiamo globale all’azione. Non si tratta solo di riconoscere il valore delle donne nella scienza, ma di creare un ambiente che favorisca la loro partecipazione attiva e significativa. In un mondo che affronta sfide complesse come il cambiamento climatico, le pandemie e le disuguaglianze sociali, è essenziale sfruttare tutto il potenziale umano disponibile. La scienza ha bisogno di diversità per prosperare, e la diversità di genere è un elemento cruciale per garantire soluzioni innovative e sostenibili ai problemi globali.
Il successo delle studentesse dell’Istituto Galileo Ferraris di Scampia è un segnale positivo che dimostra come l’investimento nell’educazione delle ragazze possa portare a risultati straordinari. Carmela Manzo, Giada Califano e Chiara Calzone sono esempi viventi di come il talento e la determinazione possano superare le barriere di genere e contribuire al progresso scientifico. Le loro storie ispirano altre ragazze a credere nelle proprie capacità e a perseguire carriere nelle STEM, dimostrando che con il giusto supporto e le giuste opportunità, il futuro della scienza può essere davvero inclusivo e rappresentativo di tutte le voci della nostra società.
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