Il progetto “Rigiocare il Futuro, lo sport per ripartire”, nato dalla sinergia tra l’associazione Seconda Chance, Sport Senza Frontiere e la Fondazione Entain, si propone di trasformare il Centro Penitenziario Pasquale Mandato di Secondigliano in una cittadella dello sport, unica nel suo genere. In un istituto che si estende per 40 ettari e ospita circa 1300 detenuti di Alta Sicurezza, lo sport diventa il veicolo per offrire nuove opportunità di formazione e di lavoro, ma anche uno strumento per il benessere psicofisico e la riabilitazione.
Flavia Filippi, giornalista di La7 e fondatrice di Seconda Chance, ha lanciato l’iniziativa partendo dall’esperienza vissuta a marzo 2024, quando la Federazione Italiana Pallacanestro, con la collaborazione del suo presidente Gianni Petrucci, ha donato un campo da basket all’istituto di Secondigliano. Quel piccolo passo ha acceso l’idea di un progetto più ambizioso, volto a sfruttare le ampie aree inutilizzate del carcere per realizzare un vero e proprio polo sportivo.
Seconda Chance non è nuova a progetti che mettono in relazione il mondo carcerario con il tessuto imprenditoriale, al fine di creare percorsi di formazione e reinserimento lavorativo per i detenuti. Tuttavia, la dimensione di questa iniziativa ha una portata innovativa: creare nel cuore di un istituto penitenziario un complesso sportivo che offra attività strutturate e riconosciute a livello nazionale, capaci di trasformare la permanenza in carcere in un’opportunità di crescita personale e professionale.
Il progetto, già in fase avanzata di pianificazione, prevede la ristrutturazione del campo di calcio e la costruzione di due campi da padel, utilizzabili anche per la pallavolo, in un’area attualmente inagibile. Non si tratta soltanto di un intervento di riqualificazione fisica degli spazi, ma di un programma che mira a formare i detenuti come arbitri, istruttori di padel o di pallavolo, fornendo loro certificazioni valide e riconosciute. Questi corsi, della durata di 24 mesi, non sono finalizzati solo all’ottenimento di un titolo, ma rappresentano una vera opportunità di lavoro per chi, una volta scontata la pena, potrà reintegrarsi nella società con competenze concrete.
Giuliano Guinci di Entain, uno dei partner principali del progetto, ha sottolineato come l’iniziativa abbia raccolto finora circa 400mila euro di finanziamenti, grazie all’appoggio della stessa Fondazione Entain e di Ita Airways. Tuttavia, per completare il piano e dare il via ai lavori entro dicembre, sono necessari ulteriori contributi, motivo per cui è stato avviato un crowdfunding per coinvolgere anche la comunità imprenditoriale e civile. L’obiettivo è quello di raggiungere il budget necessario per iniziare i lavori e garantire un futuro più dignitoso a chi, pur avendo commesso errori, cerca una seconda possibilità.
La forza di “Rigiocare il Futuro” sta nella visione inclusiva e sociale che accompagna il progetto: non è solo un’occasione per migliorare le strutture fisiche del carcere, ma una chiamata alla società civile e imprenditoriale a partecipare attivamente nel dare un nuovo significato al tempo trascorso in prigione. L’appello di Flavia Filippi agli imprenditori napoletani è chiaro: collaborare non solo per contribuire economicamente, ma anche per aprire le porte delle loro aziende ai detenuti che avranno completato il percorso di formazione, offrendo loro un’opportunità di reintegrazione concreta.
Seconda Chance ha già dimostrato l’efficacia del suo approccio in altre realtà italiane. A Napoli, per esempio, alcuni detenuti hanno trovato impiego presso la Stazione Zoologica Dohrn e al Centro Direzionale, dimostrando come l’impegno per il reinserimento sociale e lavorativo possa dare frutti concreti. Ora, con la cittadella dello sport di Secondigliano, l’associazione punta a creare un precedente che possa essere replicato in altri istituti penitenziari, offrendo agli ex detenuti competenze certificate che potrebbero aprire loro le porte del mondo del lavoro.
Il progetto non si ferma alla sola città di Napoli: Seconda Chance sta lavorando per portare altre discipline sportive in altri istituti penitenziari. A Poggioreale, ad esempio, si sta valutando l’introduzione della scherma, uno sport che potrebbe rappresentare un’ulteriore occasione di formazione e disciplina per i detenuti. La visione di Flavia Filippi è chiara: attraverso lo sport, non solo si possono recuperare spazi abbandonati e offrire un’alternativa alla vita detentiva, ma si può dare una concreta possibilità di rinascita a chi ha scontato il proprio debito con la società.
Resta ora la sfida più grande: trovare i fondi necessari per dare il via ai lavori e coinvolgere sempre più realtà imprenditoriali e sociali in questo grande progetto. Il messaggio è forte e chiaro: lo sport può essere un potente strumento di cambiamento e riscatto, non solo per chi vive in condizioni di libertà, ma anche per chi, pur avendo commesso degli errori, merita una seconda chance.
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