A Napoli, i cambiamenti nell’amministrazione sembrano non risolvere i problemi più radicati della città. Un lettore di Un Gruppo per Secondigliano ha recentemente espresso il proprio disappunto sui social, evidenziando come i nuovi bidoni per la raccolta differenziata stiano generando confusione e frustrazione tra i cittadini. In particolare, il colore dei contenitori per la carta, che in alcune zone è stato cambiato da bianco a blu, appare come una decisione arbitraria e senza una logica apparente.
La frustrazione del cittadino nasce proprio dalla mancanza di uniformità. Perché in alcune zone il bidone per la carta è bianco e in altre è blu? Qual è la ragione dietro questa scelta? Non è chiaro se queste decisioni siano il risultato di una politica organica o semplicemente frutto di preferenze personali dei singoli amministratori. Lo stesso lettore, nelle sue precedenti interazioni con esponenti locali, ha ricevuto risposte disarmanti come “a me piace così”. Questa risposta, superficiale e poco rispettosa delle esigenze della comunità, solleva interrogativi sulla gestione della città e sul rispetto per i cittadini, che vivono il caos organizzativo come un’ulteriore prova della distanza tra amministrazione e popolazione.
Napoli è una città che, per dimensioni e complessità, richiede una gestione attenta e meticolosa della raccolta rifiuti. Tuttavia, a distanza di 25 anni dalla fondazione di ASIA, l’azienda che si occupa del ciclo dei rifiuti, i cittadini lamentano ancora un servizio inefficiente. Le celebrazioni per l’anniversario di ASIA sembrano in contrasto con la realtà quotidiana vissuta da chi, come il nostro lettore, deve confrontarsi con bidoni che non vengono distribuiti uniformemente, con il mancato ritiro dei rifiuti e con una raccolta differenziata che sembra più uno scarico di responsabilità sui cittadini.
La denuncia del lettore tocca un altro punto fondamentale: la sostituzione delle tradizionali campane per la raccolta differenziata con i nuovi bidoni, che non vengono però distribuiti in modo uniforme a tutti i condomini. Questo crea disparità e obbliga i cittadini a sobbarcarsi una parte sempre maggiore del ciclo di raccolta, nonostante il pagamento di una delle tasse sui rifiuti più alte d'Italia. In pratica, si chiede ai cittadini di fare sempre di più, senza però fornire loro i mezzi necessari per svolgere correttamente la raccolta differenziata.
La denuncia del nostro lettore rappresenta un esempio lampante di come l’amministrazione comunale sembri, talvolta, prendere decisioni senza considerare l’impatto reale sulla vita quotidiana dei cittadini. Cambiare il colore di un bidone per la carta potrebbe sembrare un dettaglio insignificante, ma diventa un simbolo del disordine organizzativo e dell'assenza di comunicazione tra chi governa e chi vive la città.
La domanda finale che il cittadino si pone è una riflessione che riguarda tutti: qual è la logica dietro a questi cambiamenti? Si tratta di un tentativo malriuscito di migliorare il servizio, oppure è semplicemente una decisione presa senza consultare esperti o la comunità? Le risposte a queste domande sono essenziali per ristabilire un rapporto di fiducia tra i napoletani e le loro istituzioni, ormai logorato da anni di promesse disattese e servizi inadeguati.