Per la prima volta dopo diversi anni, Napoli non figura più tra le dieci città con il più alto tasso di criminalità in Italia. Questo dato emerge dall’Indice della Criminalità 2024, pubblicato dal Sole 24 Ore, che fotografa l’andamento dei reati denunciati nelle varie province italiane. La notizia, di per sé positiva, segna un momento di riflessione sull’evoluzione della sicurezza urbana in una delle città italiane tradizionalmente percepite come più problematiche sotto il profilo della criminalità.
Il dodicesimo posto di Napoli, che scivola fuori dalla top 10, rappresenta un elemento di discontinuità rispetto agli anni precedenti. Per lungo tempo, il capoluogo campano è stato considerato uno dei principali epicentri del crimine in Italia, con un alto numero di reati legati alla malavita organizzata, ai furti e alle rapine. Tuttavia, la nuova classifica vede altre città italiane come Milano, Roma e Firenze ai primi posti, segno che l’attenzione si è spostata su altre metropoli. A incidere pesantemente sui dati sono stati fattori come la densità turistica e la presenza di grandi flussi temporanei di visitatori, elementi che, seppur non calcolati sulla base della popolazione residente, influiscono significativamente sull’aumento delle denunce.
Il quadro nazionale della criminalità vede Milano confermarsi in cima alla classifica, con oltre 7.000 denunce ogni 100.000 abitanti nel 2023, un aumento del 4,9% rispetto al periodo pre-pandemia. Questo primato negativo si manifesta soprattutto nei reati di furto e rapina, ma anche in altre categorie come le violenze sessuali e i crimini legati alla droga, in cui la metropoli lombarda primeggia. Anche Roma e Firenze, rispettivamente al secondo e terzo posto, mostrano una tendenza simile, con un forte incremento delle denunce, soprattutto per reati legati ai furti, rapine e al traffico di stupefacenti.
Napoli, seppur fuori dalla top 10, continua a mantenere il primato per quanto riguarda reati specifici, come il contrabbando e la contraffazione di marchi e prodotti industriali. Il capoluogo campano si conferma inoltre una delle province più colpite dai fenomeni legati alle organizzazioni criminali di stampo mafioso. Questo dimostra che, sebbene vi sia un miglioramento complessivo della sicurezza percepita, la città non è del tutto esente da problematiche di lunga data, che continuano a persistere.
Nonostante questo, l’uscita di Napoli dalla top 10 potrebbe essere interpretata come un segnale positivo, frutto di politiche di controllo più efficaci e di una maggiore attenzione verso la sicurezza urbana. Le campagne di sensibilizzazione, i progetti di riqualificazione del territorio e l’azione costante delle forze dell’ordine hanno contribuito a ridurre la percezione della città come teatro di violenza diffusa. Tuttavia, resta il dubbio che parte del miglioramento possa essere dovuto a una minore propensione alla denuncia da parte dei cittadini, un fenomeno che in alcune zone d’Italia è ancora radicato, soprattutto nelle aree dove la criminalità organizzata ha una presenza forte.
D’altro canto, le città di provincia come Oristano, Potenza e Treviso si posizionano agli ultimi posti dell’indice, confermandosi tra le più sicure del Paese. Qui le denunce sono significativamente inferiori, e ciò può essere interpretato come un segnale di maggiore controllo territoriale o, in alcuni casi, come la possibile esistenza di sacche di omertà, dove la popolazione preferisce non denunciare per paura di ritorsioni o per sfiducia nelle istituzioni.
Il quadro generale della criminalità italiana appare dunque complesso e stratificato. Se da un lato le grandi città come Milano e Roma registrano un numero crescente di reati, dall’altro si osserva un miglioramento in alcune aree storicamente considerate critiche, come Napoli. Questo trend, però, non deve far abbassare la guardia: l’uscita di una città dalla top 10 non significa necessariamente che i problemi siano risolti, ma piuttosto che l’attenzione deve essere costantemente mantenuta alta, per evitare che eventuali sacche di criminalità possano riemergere in modo preoccupante.
L'Indice della Criminalità 2024 offre dunque una fotografia precisa, seppur parziale, della situazione attuale, evidenziando come la sicurezza pubblica resti una delle principali sfide per le grandi metropoli italiane. I prossimi anni saranno decisivi per comprendere se Napoli saprà mantenere il trend positivo, e se altre città riusciranno a invertire la tendenza, garantendo una maggiore sicurezza per i propri cittadini.
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