Un fine settimana di passione per chi viaggia in treno e metro a Napoli. Lo sciopero nazionale del personale del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane (Fs) e delle linee locali ha generato enormi disagi, colpendo duramente sia i pendolari sia i turisti. Cancellazioni, ritardi e affollamenti sono stati il leitmotiv della giornata.
L’agitazione, proclamata da alcune sigle sindacali autonome, è iniziata dalle 21 di sabato 6 luglio e durerà fino alle 21 di domenica 7 luglio. La nota del gruppo Fs aveva già preannunciato possibili cancellazioni totali e parziali di Frecce, Intercity e treni regionali di Trenitalia, avvisando i passeggeri di informarsi prima di recarsi in stazione e, ove possibile, di riprogrammare i propri viaggi.
Alla stazione di Napoli Centrale, i disagi si sono fatti subito sentire. Turisti stranieri, ignari dello sciopero, si sono trovati bloccati senza alternative di viaggio. I treni garantiti sono stati presi d’assalto, esaurendo rapidamente i posti disponibili. Anche i pendolari abituali hanno dovuto affrontare cancellazioni e ritardi che hanno complicato ulteriormente la loro routine.
Gravi problemi anche per la ferrovia Circumvesuviana, fondamentale per i collegamenti tra Napoli e la costiera sorrentina nonché per raggiungere gli scavi di Pompei. A causa dello sciopero di quattro ore indetto dall'Orsa dalle 8.20 alle 12.20, le corse sono partite a singhiozzo, con lunghe attese in stazione. L’ultimo treno per Sorrento è partito alle 8.04, con la corsa successiva prevista solo alle 12.52. Una situazione che ha causato caos tra i viaggiatori diretti alle destinazioni turistiche più popolari.
Anche la linea 2 della metro di Napoli, gestita da Trenitalia, ha subito cancellazioni e ritardi. Lo sciopero ha coinvolto anche l’Anm, con un’interruzione dei servizi dalle 12 alle 16. Le fasce protette hanno garantito l'ultima corsa delle funicolari alle 11.50 e la ripresa del servizio alle 16.20. La metro Linea 1 ha visto le ultime corse garantite alle 11.20 da Piscinola e Garibaldi, con ripresa del servizio alle 16.50 e 17.30 rispettivamente. Anche le linee di superficie, come tram, bus e filobus, sono state sospese dalle 12 alle 16.
Per cercare di limitare i disagi, venerdì scorso il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha convocato una riunione con gli amministratori della zona sorrentina, i dirigenti di Eav e i rappresentanti del sindacato Orsa. Tuttavia, lo sciopero è stato confermato. In risposta, Eav ha intensificato i controlli nelle stazioni di Sorrento e piazza Garibaldi, zone di maggior afflusso di viaggiatori, per prevenire possibili disordini e garantire la sicurezza di personale e passeggeri.
Lo sciopero, di carattere nazionale, è stato programmato da tempo e non poteva essere rimandato, nonostante le richieste dei sindaci della Penisola Sorrentina e degli operatori turistici. La normativa italiana sugli scioperi nel settore dei trasporti è rigida e prevede la “procedura di raffreddamento” prima di poter programmare una protesta.
Lo sciopero ha messo in luce le criticità croniche del sistema dei trasporti napoletano e la vulnerabilità dei pendolari e dei turisti di fronte a simili proteste. Nonostante gli sforzi delle autorità per gestire la situazione, la giornata ha confermato quanto sia fragile l'equilibrio della mobilità in una delle aree più turistiche e densamente popolate d'Italia.
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