Napoli si conferma la città italiana con il costo più elevato per l'assicurazione auto: la polizza Rca ha un prezzo medio di 580 euro, nettamente superiore alla media nazionale di 400 euro. Al secondo posto, troviamo Prato, che non solo condivide il podio, ma registra anche l'aumento più alto: +10% rispetto all'anno precedente (media nazionale +6%). Caserta, un'altra città campana, si piazza al terzo posto con un prezzo medio di 515 euro. Questi dati provengono dalle rilevazioni dell'Ivass, l'Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, relative a maggio 2024.
Durante questo periodo, si è osservato un rincaro in tutte le città italiane e un differenziale più marcato tra Nord e Sud rispetto al 2023, sebbene in calo rispetto alla media storica degli ultimi dieci anni. In particolare, assicurare un'automobile a Napoli costa mediamente 264 euro in più rispetto ad Aosta, con un differenziale in aumento dell'8.1% rispetto all'anno precedente. Tuttavia, questo gap è notevolmente ridotto rispetto al 2014, quando il differenziale era del 45,1%.
Mentre Napoli e Caserta dominano la classifica dei costi più alti, Enna si distingue come la città più economica per l'assicurazione auto, con un prezzo medio di 285 euro, leggermente inferiore a quello di Potenza (296 euro). Assoutenti rileva che, considerando l'aumento percentuale annuo, Roma e Prato sono le città con i rincari più alti: +10% rispetto a maggio 2023. Anche Nuoro (+9,8%) e Biella (+9,2%) hanno subito aumenti significativi, mentre i rincari più contenuti si sono registrati a Vibo Valentia (+1,7%) e Cosenza (+3%).
Questi dati evidenziano le continue disparità regionali nei costi delle polizze assicurative in Italia, nonostante un lieve miglioramento rispetto al passato. La variabilità dei prezzi è influenzata da vari fattori, tra cui il tasso di incidenti, la frequenza dei sinistri e le frodi assicurative, che sono più comuni in alcune aree rispetto ad altre. Le autorità e le associazioni dei consumatori monitorano attentamente la situazione, auspicando misure che possano rendere più equa la distribuzione dei costi per gli automobilisti italiani.
Posta un commento
0Commenti