Il 3 giugno scorso, la Guardia di Finanza e i Carabinieri del NOE, su mandato della Procura della Repubblica di Napoli, hanno sequestrato la ex cava Suarez. Situata nel Parco delle Colline Metropolitane di Chiaiano, questa cava, un tempo utilizzata per estrarre tufo, è stata convertita in una discarica abusiva per circa un decennio. Le indagini hanno rivelato che al suo interno sono stati smaltiti illegalmente amianto e metalli pesanti, per un totale di circa 270.000 tonnellate di rifiuti pericolosi. Questo rappresenta un vero e proprio disastro ambientale, come denunciano istituzioni locali e associazioni di categoria. Lo riporta il sito di Fanpage.
Giancarlo Chiavazzo, responsabile scientifico di Legambiente Campania, ripercorre la storia della cava Suarez, di proprietà dell'Augustissima Arciconfraternita dei Padri Pellegrini. Questa organizzazione religiosa possiede numerosi immobili e terreni a Napoli, tra cui diverse cave. La cava del poligono, un'altra proprietà dell'Arciconfraternita, fu donata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 2008 per realizzare una discarica, grazie all'intercessione dell'allora vescovo di Napoli, Crescenzio Sepe. Tuttavia, la feroce opposizione dei cittadini e dei comitati locali portò alla chiusura della discarica nel 2012.
Nello stesso periodo, iniziò la triste vicenda della cava Suarez. Nel 2010, l'Arpa accertò che la cava era stata utilizzata come discarica abusiva di rifiuti pericolosi, ma la bonifica non fu mai effettuata. L'Arciconfraternita affidò alla ditta Edil Sansone lavori di riconfigurazione morfologica, che, secondo la documentazione, dovevano impedire ulteriori sversamenti abusivi e migliorare la tenuta idrogeologica dell'area. Tuttavia, le attuali indagini giudiziarie hanno rivelato che durante questi lavori furono smaltite illegalmente oltre 200.000 tonnellate di rifiuti pericolosi, tra cui amianto.
Maria Teresa Imparato, presidente di Legambiente Campania, sottolinea l'enormità del disastro ambientale: "Per portare così tanto amianto nella cava Suarez, sono stati necessari circa 10.000 camion". Le immagini termiche degli inquirenti evidenziano chiaramente la presenza di rifiuti pericolosi nella cava, confermando le dimensioni del problema.
Nicola Nardella, presidente della Municipalità 8 del Comune di Napoli, evidenzia l'estrema gravità della situazione: "Siamo vicini alle abitazioni dei cittadini, il rischio sanitario è altissimo". I rifiuti accumulati nella cava Suarez, a causa delle piogge, si sono dispersi anche in altre aree, contaminando zone densamente popolate come il Vallone di San Rocco, tra i quartieri di Miano e Capodimonte. Gli investigatori affermano che è impossibile definire esattamente il perimetro dell'area inquinata, poiché i rifiuti si sono sparsi su una vasta area.
La presidente di Legambiente Campania critica l'assenza delle istituzioni: "Il Parco delle Colline Metropolitane di Napoli dovrebbe tutelare i cittadini e il territorio, ma è completamente assente". La situazione nella zona di Chiaiano è critica, con un mosaico di discariche e siti illegali che rappresentano una vera emergenza ambientale.
La vicenda della cava Suarez riporta alla luce il problema dello smaltimento illegale dei rifiuti a Chiaiano, un fenomeno che non si è mai fermato. Nicola Nardella chiede un intervento governativo per affrontare la bonifica e la messa in sicurezza dell'area, sottolineando che le istituzioni locali non possono gestire da sole una crisi di tali dimensioni.
Il sequestro della cava Suarez e le indagini in corso rappresentano solo l'inizio di un lungo processo di giustizia e bonifica ambientale. Le istituzioni locali e le associazioni di categoria chiedono un intervento urgente per risanare un territorio devastato da anni di abusi e illegalità. La salute dei cittadini e la tutela dell'ambiente devono diventare una priorità, per evitare che simili disastri si ripetano in futuro.
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