Ancora una volta Scampia si è tinta di nero fumo. Ieri sera, domenica 23 giugno, un ennesimo rogo si è scatenato nei pressi del campo nomadi di Cupa Perillo, già protagonista di diversi disastri ambientali. La situazione ha suscitato grande allarme tra i residenti, che da anni denunciano l’emergenza sanitaria e ambientale causata da questi incendi.
Foto di repertorio |
Un cittadino di Scampia ha espresso la propria esasperazione: “Non ne possiamo più con gli incendi che appiccano qui tutte le sere. Si muore inalando questi fumi. Stasera c’è stato un incendio con tanto di esplosioni al campo che si trova lungo la circumvallazione esterna alle spalle del carcere di Secondigliano.” Questo sfogo, indirizzato al deputato dell’Alleanza Verdi-Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, riflette il sentimento di impotenza e rabbia che permea la comunità locale.
Borrelli ha raccolto la testimonianza e ha dichiarato: “Sversano rifiuti di ogni tipo, tra cui anche materiali pericolosi, e poi li danno alle fiamme. Si creano danni ambientali e alla salute pubblica enormi oltre alla situazione di pericolo pubblico a cui si dà vita. Abbiamo chiesto ad Arpac di monitorare la qualità dell’aria e di tenerci informati. Sono anni che denunciamo il fenomeno della Terra dei Fuochi e la realtà degradante ed illegale di questi campi che ancora vengono tollerati mentre gli occupanti stanno ammazzando loro stessi e tutti gli altri con i loro veleni. Fermare questa strage è una priorità. Serve un sistema di prevenzione attraverso l’uso della videosorveglianza e dei droni e la chiusura definitiva degli accampamenti.”
Scampia, una volta più nota per i problemi legati alla criminalità, è ora al centro dell’attenzione per una nuova emergenza: i roghi tossici. Il campo rom di Cupa Perillo è diventato il simbolo di questa crisi, un luogo dove rifiuti di ogni genere, inclusi materiali pericolosi, vengono illegalmente abbandonati e bruciati, rilasciando nell’aria sostanze altamente nocive. Le esplosioni che accompagnano questi incendi notturni non fanno che aumentare il rischio per la popolazione circostante, già esposta a un’aria fortemente inquinata.
Le denunce dei cittadini e degli attivisti come Borrelli mettono in luce un problema che richiede interventi immediati e strutturali. Il monitoraggio della qualità dell’aria da parte di Arpac è un passo necessario, ma non sufficiente. È fondamentale che le istituzioni locali e nazionali adottino misure concrete per prevenire ulteriori incendi. La proposta di Borrelli di utilizzare videosorveglianza e droni per sorvegliare l’area potrebbe rappresentare un deterrente efficace contro lo smaltimento illegale di rifiuti.
L’ennesimo rogo di Scampia è un grido d’allarme che non può essere ignorato. La sicurezza, la salute e la qualità della vita dei residenti devono essere una priorità per le autorità. Solo attraverso un’azione decisa e coordinata sarà possibile restituire serenità e dignità a una comunità stremata dai continui disastri ambientali.
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